Il Governo ha annunciato che entro la fine del mese il nuovo testo della riforma fiscale sarà avviato all’iter consigliare. Secondo noi, afferma Civico 10, ci sarà un tema che in questa riforma dovrà essere centrale e strategico: la messa in piedi di una seria lotta all’evasione fiscale, problema da sempre ampiamente sottovalutato a San Marino.
Il Governo ha annunciato che entro la fine del mese il nuovo testo della riforma fiscale sarà avviato all’iter consigliare. Secondo noi, afferma Civivo 10, ci sarà un tema che in questa riforma dovrà essere centrale e strategico: la messa in piedi di una seria lotta all’evasione fiscale, problema da sempre ampiamente sottovalutato a San Marino. Il testo naufragato nella scorsa legislatura aveva un “non pervenuto” rispetto a questo tema: le misure di contrasto all’evasione fiscale erano minime, con mille limiti e mille prudenze. Speriamo che il Governo non intenda ripartire da quello.
Civico10 lo vuole dire con forza: così come oggi occorre muoversi nella direzione di ridurre la spesa pubblica, iniziando dalle aree di privilegio evidenziate nella relazione dello “spending review team”, così come oggi occorre chiedere di contribuire alle rendite improduttive e ai patrimoni immobiliari che negli anni non hanno mai pagato nulla o quasi, altrettanto intollerabile è il fatto che ci siano talune categorie che possano dichiarare praticamente ciò che vogliono e non adempiere ai loro doveri fiscali.
Il motto deve essere: abbassare le tasse, anche e soprattutto per le imprese, ma lottare strenuamente contro l’evasione fiscale. Le poche tasse vanno fatte pagare.
Lo si può fare con 4 strumenti fondamentali:
1. permettendo di scaricare una percentuale significativa di tutte, ma proprio tutte, le spese effettuate all’interno della Repubblica, purchè documentate (da scontrino o fattura) oppure fatte in via elettronica (con la Smac o le carte di credito): se i consumatori iniziano a chiedere di “documentare” i propri acquisti, diventa più difficile per i venditori dichiarare ricavi minimi o evadere le imposte indirette sul venduto;
2. creando un “Nucleo di Polizia Tributaria” snello ma preparato (anche e soprattutto attraverso la formazione all’esterno) ma con ampissimi poteri di ispezione diretta sulle imprese, di accesso ai conti correnti bancari in caso di necessità, di scambio di informazioni fiscali con l’estero, di incrocio dei dati con altri uffici. Non si vede infatti perché tutte queste cose siano possibili quando occorre rispondere alle richieste italiane o di altri Stati e non siano possibili per i nostri Uffici, per finalità di controllo interno e di lotta all’evasione. Il “Nucleo” dovrà avere a disposizione un’Anagrafe Tributaria Centralizzata, gestibile in via informatica, dove confluiranno tutti i dati presenti nei vari uffici e rilevanti a livello tributario, in modo da rendere facile l’incrocio degli stessi ai fini di controllo;
3. reintroducendo il reato di evasione fiscale a partire da livelli di imposta evasa decisamente minori di quelli attuali. Sarà poi l’Autorità Giudiziaria a stabilire, nei casi di minore gravità, se trasformare la sanzione penale in sanzione amministrativa;
4. obbligando Bcsm, Aif, Ucvae e altri uffici di controllo a segnalare al Nucleo eventuali elementi che dovessero rilevare durante le loro ispezioni e che facciano pensare all’ipotesi di evasione fiscale a carico di uno o più contribuenti.
Già solo con queste 4 mosse (a cui se ne possono accompagnare altre) avremmo dato un bel colpo all’evasione fiscale in territorio.
Sentiamo già nascere le proteste: “ma così si deprime l’economia!!”. Noi crediamo, e lo ripetiamo, che le tasse debbano essere basse ma che pagarle sia un dovere e che non esista una sola buona ragione per evaderle.
Il nostro programma si concentra particolarmente sul tema della riforma fiscale e della lotta all’evasione. Su quest’ultima faremo molte proposte e una forte battaglia in Consiglio Grande e Generale. Invitiamo chiunque abbia competenza e capacità sul tema a darci una mano, anche solo per scrivere tecnicamente queste proposte.