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Aeradria, sino al 18 luglio per trovare i soldi

da Redazione

Ancora un po’ di giorni per risolvere la questione Aeradria. Il tribunale di Rimini ha dato tempo sino al 18 giugno per trovare i soldi necessari per non far fallire Aeradria.

Ancora un po’ di giorni per risolvere la questione Aeradria. Il tribunale di Rimini ha dato tempo sino al 18 giugno per trovare i soldi necessari per non far fallire Aeradria.

“Il Tribunale di Rimini – scrivono ijn una nota congiunta Stefanio Vitali e Andrea Gnassi –  ha concesso tempo sino al 18 luglio per definire la proposta tecnica e finanziaria di concordato che sottragga Aeradria dall’ipotesi fallimento, rilanciando la società attraverso un nuovo progetto industriale”. C’è voluto un po’ di tempo (la domanda di proroga era stata consegnata lo scorso 20 giugno) ma ora almeno si può tirare un sospiro di sollievo. “E’ è a tutti gli effetti una luce in fondo al tunnel – commentano Vitali e Gnassi – che dovrà di qui a metà mese essere confermata in tutti gli aspetti e i dettagli. Nelle prossime ore e giorni saremo ancora di più impegnati, anzi obbligati, su questo versante – il futuro dello scalo aeroportuale – avendolo individuato come strategico per il territorio riminese e il suo tessuto socioeconomico”. “Come avevamo già detto un mese fa – continuano – si è andati oltre a questioni secondarie rispetto alla priorità del salvataggio dell’infrastruttura. Questo ha consentito di giungere a un’intesa complessiva della quale desideriamo sinceramente ringraziare i soci, i creditori (Banca Carim in testa), tutti coloro che hanno avuto un ruolo, a partire dal mirabile impegno del Signor Prefetto, Claudio Palomba”.

“Possiamo ripartire, anzi abbiamo l’o p p o rtunità di ripartire, con una stagione nuova per Aeradria e per lo scalo di Miramare, decisivo per le sorti del turismo locale – è ancora il commento di Vitali e Gnassi – E lo possiamo fare grazie a un nuovo patto tra istituzioni pubbliche e private, impegnate in accordo nella realizzazione di un percorso verso la privatizzazione, costruito su un progetto industriale solido, condiviso, lungimirante e fuori da intenti speculativi o di piccolo respiro. La filosofia di fondo è che a vincere debba essere il territorio di Rimini in tutte le sue componenti: pubbliche, private, bancarie, istituzionali. Dimostrando ancora una volta che davanti a difficoltà e emergenze sappiamo mettere in campo le risorse più efficaci. Non abbiamo però ancora toccato l’altra sponda, e siamo dunque chiamati di qui al 18 luglio a moltiplicare l’impegno per corroborare la soluzione presentata di tutti i necessari dettagli. Ma per una volta vogliamo essere fiduciosi”.

 

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