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Progetto “Made in San Marino”: un biglietto da visita per la Repubblica

da Redazione

Il Titano ha la necessità di riposizionarsi sui mercati: occorre quindi presentare la propria qualità nel modo migliore. Solo così si può vincere la sfida più grande: quella dell’immagine e della comunicazione. Ma serve un grande lavoro di squadra, che coinvolga anche la politica.

 

C’è tutta una serie di questioni, legate al rilancio di San Marino, che sono strettamente correlate tra loro. I progetti si intersecano (o per lo meno dovrebbero). E i soggetti coinvolti sono chiamati a lavorare su più tavoli. Un lavoro certosino – di pianificazione prima, e di messa in pratica poi – che sullo sfondo dello scenario attuale può fare davvero la differenza.

Il primo passaggio è quello di individuare con chiarezza il punto di partenza.

Quali sono i punti qualificanti di fondo, da cui non si può prescindere? Quali sono gli ambiti che vale la pena sviluppare? Oggettivamente il punto di partenza si può far combaciare con le peculiarità della Repubblica di San Marino: un piccolo Stato con una lunga storia e tradizioni affascinanti. Questo ci porta alla valorizzazione dell’inserimento tra i Patrimoni dell’Umanità UNESCO, ancora mai evidenziato abbastanza. Se era stata annunciata una calata di turisti provenienti da tutto il mondo attirati dal prestigioso marchio di qualità, e questa calata non c’è stata, ciò non significa che questo risultato non sia comunque di grande importanza per la Repubblica. Il fatto è che senza un lavoro, genuino, accurato, capillare, oggi i risultati non arrivano da soli.

San Marino ha la necessità di posizionarsi, o riposizionarsi, sui mercati (tutti i mercati, non solo quello turistico: si pensi solo al duro colpo subito dall’immagine del Titano con la vicenda scudo fiscale e black list in Italia). Ecco che avere uno o più biglietti da visita a disposizione per presentarsi diventa fondamentale. Il futuro è racchiuso in una sola parola: qualità. Occorre lavorare e produrre con l’obiettivo della qualità. Occorre riuscire a presentare la propria qualità nel modo migliore. Occorre vendere all’estero la propria qualità. Prima ancora, occorre essere convinti che sul Monte la qualità sia di casa. Già oggi, non in un futuro prossimo. In parole semplici, la qualità c’è ma non sempre noi stessi riusciamo a vederla, a evidenziarla, a valorizzarla, figuriamoci dunque a proporla all’esterno.

Il fatto è che solo così San Marino può vincere la sfida più grande, quella dell’immagine e della comunicazione dei propri valori, delle proprie qualità, delle proprie peculiarità. È per questo che – torniamo all’inizio – serve un grande lavoro di squadra che coinvolga la politica e la società civile, i singoli comparti economici, gli operatori tutti. Non solo le istituzioni, dunque. Non solo gli albergatori e i ristoratori, che rappresentano l’interfaccia più evidente per chi varca il confine della Repubblica; non solo i commercianti chiamati, in uno sforzo concertato, a mettere in vetrina le eccellenze del Paese. Ma anche i “produttori” della qualità “made in San Marino”: l’artigianato tipico, l’enogastronomia, i prodotti della buona terra. Chi si “sporca” le mani, insomma, per rappresentare la faccia bella – perché vera e genuina – di San Marino.

Il Consorzio Terra di San Marino rappresenta tutto il mondo che ruota attorno alle origini e tradizioni agricole della Repubblica. Da anni promuove il lavoro degli operatori del settore valorizzando le scelte di qualità. Del resto, poiché in un piccolo territorio grandi produzioni non si possono fare, la scelta obbligata (ma non per questo scontata) era quella di puntare su produzioni limitate e di qualità, scelta che va decisamente incontro alle esigenze di un mercato che è profondamente mutato rispetto al passato.

Il Consorzio Terra di San Marino ha predisposto un vero e progetto, denominato “Made in San Marino” o più agilmente “MADE.SM”, che punta a valorizzare decisamente le produzioni di qualità frutto della “vera essenza” di San Marino, in particolare quei prodotti artigianali e enogastronomici “caratterizzanti e discriminanti di una destinazione”, il Titano appunto, che “differenziandola dalle altre la trasformano in una meta unica”.

Come un tassello in un mosaico, il progetto si inserisce chiaramente in una “visione” più ampia, che è quella che piano piano, passo dopo passo, sta nascendo al Tavolo per lo Sviluppo. Un progetto che non è di un singolo settore – quello agroalimentare per la precisione – ma vuole andare a nozze in particolare con il settore dell’artigianato tipico di qualità, che come i prodotti della terra di San Marino, affondano le proprie radici nella tradizione e nella capacità di lavorare “come si faceva una volta”.


Il rilancio del centro storico

 

Nelle sue linee generali, il progetto MADE.SM punta a promuovere l’immagine delle produzioni tipiche locali in qualità di “biglietto da visita, che rappresenta ciò che l’intera Repubblica è in grado di fare e di creare, porta d’ingresso della realtà sociale, culturale e anche economica del Paese”. In particolare si punta a valorizzare – e a essere valorizzati – dal Centro Storico di San Marino, Patrimonio dell’Umanità appunto, cuore dell’industria turistica e fiore all’occhiello della promozione e della comunicazione del Paese.

Le mura di Città rappresentano dunque la “vetrina” ideale. Ma una vetrina non deve essere posizionata nel punto giusto e illuminata adeguatamente, deve anche essere “costruita” ad arte, con eleganza, per attirare il pubblico giusto. Un pubblico di visitatori di qualità, quello che operatori turistici e commerciali auspicano da tempo di riuscire a intercettare. Poiché il contenuto di questa vetrina, secondo gli estensori e promotori del progetto “Made in San Marino” è della giusta qualità (e questo assioma non può essere contraddetto), tutto sta nel lavorare con attenzione e capacità alla migliore realizzazione dell’esposizione in quella suggestiva vetrina che è il centro storico.

Va da sé che il progetto non dovrà limitarsi al “cuore” della Repubblica ma può essere esteso a tutto il territorio.

 

Obiettivi del progetto


Come anticipato, lo scopo principale è quello di “far emergere quello che sappiamo fare e la qualità creata direttamente dalle nostre mani”, valorizzando il “vero e unico “made in San Marino”. Si parte dalla necessità di una riqualificazione e di un aggiornamento di tutto il settore turistico-commerciale del centro storico, ma ad essere coinvolta è l’intera Repubblica. Lo strumento che si vuole mettere in campo è la creazione di un vero e proprio marchio di qualità, “Made in San Marino”, appunto, che valorizzi ed elevi le migliori produzioni tradizionali realizzate sul Titano. Tali produzioni dovranno essere proposte in punti vendita di alto livello che, in virtù del fatto di fare parte di un circuito selezionato, dovranno anche disporre di un’immagine coordinata.

 

Ricerche di mercato


Le ricerche di mercato parlano chiaro. Gli stili di consumo delle popolazioni più avanzate sono profondamente mutati, oggi c’è una grande attenzione non solo per i prodotti di qualità (qualità che peraltro non è sempre facile da identificare a prima vista), ma soprattutto per quei prodotti che identificano specificatamente un territorio. I prodotti in serie, dozzinali, anonimi, da supermarket, insomma, non “tirano” più. Le produzioni tipiche (parliamo tanto di enogastronomia quanto di artigianato) invece portano un valore aggiunto all’intero territorio perché sono il biglietto da visita più apprezzato. E a maggior ragione se sono proposte e vendute direttamente in piccole botteghe di produzione, in punti vendita attrezzati e arredati ad hoc, questo aiuta il consumatore, turista o visitatore – chiamatelo come volete – a scegliere e a riportarsi a casa la qualità. Viviamo in un mondo dove l’apparenza è importante, non possiamo fare finta di non sapere che la “confezione” conta quanto il prodotto…

 

Bollino di qualità


“Made in San Marino” vuole essere dunque una sorta di bollino di qualità. Una griffe, riconoscibile, capace di assicurare a chi compra la certezza di aver messo le mani su un ricordo il più possibile indelebile del proprio soggiorno a San Marino. La certezza di aver acquistato un prodotto “tipico, unico, non replicabile altrove”.

Il progetto si propone di creare innanzitutto un paniere di prodotti “Made in San Marino”, accomunati da specifiche prerogative, e di offrire agli operatori del Centro Storico l’opportunità di una vera e propria affiliazione commerciale per la vendita e distribuzione di prodotti, o servizi. L’idea è quella di creare (o riconvertire!) punti vendita sul territorio affiliando l’impresa commerciale a un marchio già costruito e posizionato.

Si può pensare a un pacchetto “chiavi in mano” che oltre al brand metta a disposizione anche la progettazione di arredi e linea grafica in comune, a fronte naturalmente di un impegno a mantenere un alto standard di qualità. Poi la palla passa alla politica che avrà il compito di facilitare operazioni che portino – in generale – alla riqualificazione degli esercizi del centro storico, con eventuali incentivi o agevolazioni fiscali. Inoltre si potrebbe anche lavorare concretamente per la riconversione di intere vie dedicate ai singoli prodotti, ma qui il discorso finirebbe per intersecarsi con altri progetti (di cui si parla da troppi anni ormai) e rischieremmo di finire fuori strada.

Tornando agli aspetti pratici, la bozza del progetto prevede anche la formazione del personale dei punti vendita “MADE.SM”, proprio perché è importante conoscere la storia e le peculiarità dei prodotti che in qualche modo o misura sono chiamati a rappresentare l’immagine della Repubblica all’estero.

 

Il paniere: sono richieste precise caratteristiche


Il punto chiave del progetto “Made in San Marino” riguarda la selezione dei prodotti tipici e artigianali del territorio che rientreranno nel “paniere”. Più precisamente, quali sono le caratteristiche richieste per guadagnarsi il bollino di qualità “MADE.SM”?

Innanzitutto rientreranno in questa selezionata schiera tutti i prodotti dell’artigianato tipico sammarinese, realizzati esclusivamente nel territorio e aventi un legame storico-culturale con le tradizioni sammarinesi.

Per quello che riguarda i prodotti enogastronomici, sono individuate diverse casistiche. La prima è quella dei prodotti realizzati principalmente con materie prime del territorio sammarinese (e che siano trasformati interamente in territorio, requisito chiave per tutte le tipologie enogastronomiche).

La seconda è quella dei prodotti enogastronomici trasformati interamente in territorio con un legame con la tradizione enogastronomica locale di comprovata qualità, la terza invece prende in esame sempre i prodotti trasformati interamente in territorio ma che si configurano come eccellenze alimentari, di comprovata qualità. In tutti i casi vengono richiesti riconoscimenti e certificazioni, nell’ultimo, in specifico, si prevede anche il giudizio di esperti del settore per rientrare nel novero.

Per tutte le aziende produttrici c’è un prerequisito di fondo. E cioè devono essere presenti sul territorio da almeno cinque anni, godere di indiscussa onorabilità e non avere mai avuto alcun coinvolgimento in processi penali o amministrativi.

Quest’ultimo requisito naturalmente è richiesto in quanto si vuole evitare il rischio di ledere l’immagine e la riconoscibilità dei prodotti che ruotano attorno al brand MADE.SM.

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