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MV Agusta F3 800 cc. Tre cilindri di grinta

da Redazione

Intervista a Paolo Bianchi, responsabile del Centro Ricerche Castiglioni. “Telaio e stile sono stati progettati a San Marino, il motore a Varese”.

mv agusta f3 800

 

 

di Alessandro Carli

 

L’energia sportiva di una 1000, la maneggevolezza di una 600. MV Agusta ha lanciato sui mercati F3 800, la massima espressione del tre cilindri Made in Italy.

Se MV Agusta F3 675 ha ridefinito il concetto di media sportiva – combinazione perfetta tra la ciclistica, efficace su strada e in pista, e il motore, emblema di alta tecnologia italiana -, ora MV Agusta F3 800 sposta il confine delle sportive di media cilindrata a un livello da Superbike replica, rivoluzionando il segmento con una moto che diventa da subito pietra miliare nell’evoluzione tecnologica e prestazionale.

Anche la neonata F3 800 è stata progettata all’interno del centro Ricerche Castiglioni di San Marino.

“La famiglia tre cilindri, sia la Brutale che la F3, sono due veicoli che già all’origine del progetto nascevano per essere poi portate alla cilindrata 800 – racconta Paolo Bianchi, responsabile di CRC . E’ stata messa sul mercato prima la cilindrata 675 per entrambi veicoli per poter avere, a livello di casa madre, un po’ più tempo per sviluppare anche dal punto di vista telaistico, la cilindrata 800. A livello di telaio e di stile, anche la 800 è stata progettata a San Marino, all’interno del Centro Ricerche Castiglioni. Il motore invece è stato sviluppato dai nostri colleghi a Varese”.


Il motore

 

L’alesaggio è invariato a 79.0 mm: cresce la corsa, che passa da 45,9 mm (cilindrata effettiva 675 cc) a 54,3 mm (cilindrata effettiva 798 cc). La potenza raggiunge l’incredibile valore di 148 CV a 13.000 giri/min, con la coppia che si attesta a 88 Nm a 10.600 giri/min. L’intervento del limitatore è stato posto a 13.500 giri/min. La distribuzione è a doppio albero a camme in testa, con quattro valvole per cilindro, tutte in titanio, a beneficio delle prestazioni, soprattutto ai regimi più alti. Novità anche per gli iniettori che garantiscono una portata superiore rispetto a quelli della F3 675.

Il tre cilindri è un esempio di alta ingegneria motoristica: estremamente compatto e leggero (pesa 52 kg), sfrutta il basamento di tipo “closed-deck” fuso in conchiglia e con canne integrali. Nel basamento stesso sono integrati i circuiti dell’acqua e dell’olio; le rispettive pompe si trovano all’interno del motore, con intuibili vantaggi sia estetici sia relativi agli ingombri. Tra le peculiarità del tre cilindri di MV Agusta F3 800 va ricordato l’albero motore controrotante, soluzione tecnica che prima dell’avvento sulla F3 675 era impiegata soltanto in MotoGP. L’obiettivo? Ridurre l’inerzia nei cambi di direzione, migliorare il bilanciamento del motore e di conseguenza esaltare l’intrinseca maneggevolezza della F3. Le prestazioni notevolmente superiori si riflettono, a parità di massa del veicolo, in un rapporto peso-potenza decisamente superiore (1,17 kg/CV). Non solo: migliorano decisamente sia la risposta al gas in tutte le condizioni, sia la fluidità di erogazione ai medi regimi, decisivi per accrescere il gusto della guida su strada e abbassare i tempi sul giro in pista. I 148 CV di potenza si traducono nella velocità massima indicativa di 269 km/h, ottenuta anche attraverso la modifica del rapporto di trasmissione finale, allungato da 16/43 a 17/41. Infine, il sistema anti-saltellamento meccanico messo a punto da MV Agusta permette di ottenere il miglior rendimento anche in staccata.


L’elettronica

 

Il progetto MV Agusta tre cilindri ha portato nel segmento delle medie cilindrate l’elettronica più evoluta.

La piattaforma MVICS (Motor & Vehicle Integrated Control System) abbina la gestione completamente elettronica dell’acceleratore e del corpo farfallato al controllo di trazione. Il Full Ride By Wire è a tutti gli effetti il presupposto tecnologico della piattaforma MVICS: il sistema permette di definire in ogni istante il valore ideale di apertura del corpo farfallato, svincolando tale valore dalla rotazione angolare del comando gas.

Non esiste, infatti, un vincolo meccanico tra acceleratore e farfalle: è la mappatura di iniezione e accensione a definire in ogni momento e in ogni condizione di carico la miscela aria-benzina ottimale per ottenere le migliori prestazioni.

Il MVICS propone un approccio multimappa, con tre modalità definite dai tecnici MV Agusta e una completamente personalizzabile dal pilota, incrociando i parametri disponibili per ottenere la soluzione più vicina ai propri obiettivi. Il controllo di trazione è un dispositivo ormai imprescindibile: sfrutta gli stessi criteri di funzionamento di quello, molto apprezzato, della F3 675, con 8 livelli di intervento comodamente selezionabili attraverso i comandi al manubrio e la compatta strumentazione, interamente digitale.


La ciclistica

 

Le eccellenze del modello di cilindrata inferiore vengono confermate anche sulla nuova MV Agusta F3 800, a partire dall’interasse contenuto in soli 1.380 mm, un valore record che è alla base dell’eccezionale maneggevolezza di questa tre cilindri. Il telaio è frutto dell’efficace combinazione tra la struttura principale in tubi di acciaio ALS e la sezione mediana composta da una coppia di piastre in lega di alluminio, oltre che dal lungo monobraccio (576,5 mm), progettato per ottenere la massima trazione.

La raffinata forcella Marzocchi con steli di 43 mm di diametro, regolabile sia nel precarico sia nell’idraulica in compressione e in estensione, beneficia di una taratura dedicata, per valorizzare al massimo le prestazioni del motore 800; l’escursione è di 125 mm.

Il monoammortizzatore Sachs con serbatoio dell’azoto separato è anch’esso regolabile in tutte le funzioni elastiche e idrauliche, con l’escursione del monobraccio fissata a 123 mm. L’impianto frenante è stato oggetto di un’ulteriore evoluzione, con il montaggio delle pinze anteriori Brembo monoblocco (sigla M4.34a), a garanzia di maggior potenza anche nelle condizioni più gravose di utilizzo, ad esempio in pista.

Confermato il diametro della coppia di dischi anteriori (320 mm) e il gruppo posteriore: pinza a due pistoncini e disco da 220 mm di diametro. Gli pneumatici di primo equipaggiamento sono Pirelli Diablo Rosso Corsa, nelle misure 120/70-ZR17 anteriore e 180/55-ZR17 posteriore.

 

Su www.sanmarinoweb.com la videointervista a Paolo Bianchi.

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