È un messaggio forte quello scaturito dall’Assemblea Generale dell’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese. “Paghiamo una cultura dell’insostenibilità”. “Alla politica chiediamo di agire, puntando a obiettivi di alto profilo”.
di Loris Pironi
SAN MARINO – È un messaggio forte quello scaturito dall’Assemblea Generale dell’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese, ospitata al Centro Congressi Kursaal il 26 giugno. Il momento di difficoltà continua, le cifre indicano che la fine della crisi è ancora lontana e il fattore tempo diventa sempre più determinante. L’Assemblea ANIS – partecipata e molto sentita – ha vissuto una prima parte a porte chiuse, in cui gli associati hanno approvato il bilancio e si sono confrontati sulle vicissitudini che stanno vivendo le aziende. La parte pubblica, dalle 11 in poi, è culminata con la relazione del Presidente Emanuel Colombini ed ha visto gli interventi del Segretario di Stato all’Industria Marco Arzilli, in rappresentanza del Governo e del Professor Antonio Nuzzo, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza della Libera Università degli Studi Sociali LUISS Guido Carli di Roma, che ha illustrato alla platea la collaborazione tra LUISS e ANIS e fornito alcuni interessanti spunti di riflessione.
LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE
Al di là del rapporto con l’Italia e dell’uscita dalla black list, per cui si incomincia a registrare un cauto ottimismo, ci sono ancora tanti, troppi nodi da sciogliere. Il Presidente Emanuel Colombini li ha elencati in un’analisi molto dettagliata, dall’insostenibilità del bilancio pubblico ai ritardi accumulati nell’attuazione di diverse riforme (su tutte, quella tributaria unita al passaggio dalla Monofase all’IVA, fino ad arrivare al mercato del lavoro). Colombini ha poi lamentato veri e propri “ritardi culturali” che il Paese sconta in determinati ambiti; “Viviamo le conseguenze di una vera e propria cultura della insostenibilità”, ha affermato il Presidente in uno dei passaggi chiave del proprio discorso. “Insostenibilità dei servizi, allargati a dismisura e sicuramente troppo costosi, per mantenere l’anacronismo di uno Stato chiuso e autosufficiente. Che poi autosufficiente, purtroppo, non è”. L’esempio della Centrale del Latte, in fatto di privatizzazioni, è emblematico: se ne parla da anni e si è rimasti fermi al palo.
C’è un dato, su tutti, che indica quanto la situazione sia drammatica: 23 milioni di euro è il costo degli ammortizzatori sociali per il 2012, in particolare cassa integrazione, mobilità e disoccupazione.
Adesso la spending review dovrà portare al taglio “di una spesa pubblica oggettivamente insostenibile”, taglio da cui “non si può prescindere”. La relazione degli esperti ha evidenziato che “sono numerosi gli spazi di intervento” per riduzioni strutturali. Ma ancora una volta la strada deve essere percorsa con coraggio e decisione.
Non sono mancati i passaggi sulla patrimoniale (“è iniqua e non risolve nulla se non è accompagnata dal taglio della spesa pubblica. Contiene anche errori. E siamo convinti che purtroppo avrà effetti depressivi sull’intera economia”), sulle riforme più urgenti, e sul parco scientifico e tecnologico (“la nostra associazione crede molto in questo progetto” e “diverse imprese nostre associate sono molto interessate alla sua evoluzione e alle opportunità che può offrire”).
Dopo la fredda analisi della situazione attuale, la seconda parte del discorso del Presidente è stata propositiva. Partendo dall’azione svolta da ANIS in questa fase. Il Progetto San Marino ha portato ad un’ampia condivisione con le altre forze sociali e anche con la politica, che infatti ha dato vita al Tavolo per lo Sviluppo, che “serve per trovare le giuste risposte a precise domande”, puntando sempre a “obiettivi di alto profilo”. Soprattutto, la vittoria culturale è quella di aver contribuito all’introduzione “di un nuovo metodo di lavoro e di una nuova concretezza”.
Altro punto qualificante dell’azione dell’Associazione, che non va dimenticato, è stato la sottoscrizione, circa un anno fa, del contratto collettivo per il settore industria. L’accordo con la CSU non era affatto scontato e rappresenta un cambio di passo nelle relazioni sindacali che ha di fatto chiuso la porta a una possibile stagione di tensioni sociali, che il Paese non avrebbe potuto sostenere.
La conclusione del Presidente Colombini è stata però positiva, malgrado tutto. “Sono fermamente convinto che la nostra Repubblica abbia tutte le possibilità per tornare a crescere e a prosperare”, ha affermato. In questo ultimo anno, “qualche passo in avanti è stato fatto”. Il fattore tempo gioca però un ruolo fondamentale. Quello che San Marino deve fare, oggi, è reagire, “con una strategia condivisa e lungimirante”. Per superare la crisi di sistema c’è solo una strada: l’internazionalizzazione. Un passaggio chiave su cui il Presidente ANIS ha puntato più volte. Internazionalizzazione delle imprese che già operano a San Marino, internazionalizzazione intesa come apertura agli investimenti esteri.
Fuori dalla relazione, alla fine dei lavori, il Presidente Colombini ha tirato le conclusioni. “A fronte di tanto impegno – ha detto agli associati – vediamo che si raccoglie sempre poco. Comunque non abbastanza per quello che ci serve. Dobbiamo dirci la verità, quali sono le priorità da affrontare. Se continuiamo ad andare avanti con i piccoli passi restiamo indietro. Soprattutto, dobbiamo evitare le mediazioni al ribasso, che stiamo vedendo anche oggi e che logorano le relazioni. Per un Paese moderno la parola d’ordine deve essere ‘meno Stato, più mercato’. Le imprese sono il motore dell’economia: dobbiamo sostenerle. Servono le riforme e per raggiungerle occorre agire: con un confronto serrato si possono raggiungere buoni risultati. Sento di poter dire che anche il sindacato è con noi in questo percorso. E poi dobbiamo osare, dobbiamo avere quell’ambizione indispensabile per riuscire a venire fuori. Perché quello che vogliamo è il bene del nostro Paese”.
L’INTERVENTO DEL SEGRETARIO MARCO ARZILLI
Il Segretario di Stato all’Industria Marco Arzilli ha portato all’Assemblea dell’ANIS il saluto dell’esecutivo. “Siamo consapevoli che andare avanti così non è possibile, per cui è necessario un cambio di passo nell’internazionalizzazione, ma prima ancora serve una vera e propria riformulazione culturale”. Dal Segretario apprezzamento per il Tavolo per lo Sviluppo e al contributo di idee portato da ANIS e dal resto della società civile, con l’assicurazione che questo strumento non verrà accantonato. Il pacchetto sviluppo è solo il primo di una serie di interventi che dovranno cambiare il volto al Paese, per renderlo più moderno e efficiente. Nel contempo “ci aspetta la sfida della spending review. Che non va concepita solo come un taglio della spesa, ma deve essere una vera riorganizzazione”.
Rassicurazioni anche sul fatto che la patrimoniale resterà una una-tantum e che dovrà essere bilanciata da un risparmio di risorse.
L’INTERVENTO DEL PROFESSOR ANTONIO NUZZO
Il Professor Antonio Nuzzo Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università LUISS Guido Carli di Roma, ha spiegato il progetto che è nato tra ANIS e LUISS e che presto entrerà nella piena operatività. “Apprezzo molto – ha affermato il Prof. Nuzzo – il fatto che ANIS abbia compreso l’importanza di un dialogo con i portatori di conoscenza. Il progetto prende spunto dalle linee di debolezza di San Marino individuate con la gap analysis per superarle, mediante un approfondimento e un confronto con le migliori pratiche al mondo”. I temi sui quali si focalizza la ricerca sono diversi e complessi. “Commercio, mercato del lavoro, appalti, la lotta alla corruzione. E ancora l’articolazione del sistema istituzionale e l’interscambio con l’Italia e l’Europa”.