Home FixingFixing San Marino, e se lo sport passasse al professionismo?

San Marino, e se lo sport passasse al professionismo?

da Redazione

Giochi dei piccoli Stati, il bilancio peggiora. Non solo perché gli altri migliorano…


di Edoardo Giorgetti e Tommy Fantini

 

Giochi dei piccoli Stati per grandi atleti, quelli sammarinesi si intende, che – pur contando su un vivaio più ristretto – in Lussemburgo hanno portato a casa non solo un buon bagaglio di esperienza, ma anche un discreto numero di medaglie.

Dal 27 maggio al 1 giugno, gli sportivi bianco azzurri hanno mostrato le loro qualità all’evento sportivo, chiudendo la competizione in nona posizione, come l’edizione precedente (Liechtenstein 2011, anche se il bottino finale fu decisamente più cospicuo: 3 ori e 18 medaglie totali). La competizione lussemburghese è iniziata al meglio con tre podi il primo giorno: doppio successo nel judo, con Karim Gharbi che appende in bacheca l’unico oro dell’evento, e Paolo Persoglia, che sale al secondo gradino aggiudicandosi un argento come Daniela Veronesi nella corsa cronometro su strada. L’entusiasmo iniziale però ha illuso un po’ tutti: infatti, il proseguimento della kermesse è stato altalenante. Il tiro a volo, la disciplina alla quale si dava più fiducia, non ha centrato il bersaglio giusto, tornando a casa a mani vuote, mentre il tennis, con Galvani e De Rossi, ha guadagnato un bronzo. Sul campo dell’atletica ci si aspettava qualcosa di più, ma comunque è arrivato il bronzo per Barbara Rustignoli agli ostacoli e argento per il salto in alto di Eugenio Rossi. Non c’è stata storia nel basket, in cui gli altri Stati che hanno partecipato al Giochi, favoriti per la presenza di giocatori naturalizzati, sono stati largamente superiori. Male anche nel nuoto, nel quale non è arrivata alcuna medaglia: ma le giovani atlete hanno fatto esperienza, e le aspettative future sono positive.

Paolo Cecchini, che non solo di nome ma anche di fatto, si è aggiudicato il terzo gradino del podio nel tiro a segno.

Buon risultato anche nella pallavolo, dove le atlete biancoazzurre hanno mantenuto la striscia di risultati favorevoli in questa competizione, conquistando la medaglia di bronzo. Nel tennis tavolo straordinaria Letizia Giardi che ha annientato in semifinale la sfidante lussemburghese, cadendo poi in finale accontentandosi di un argento, strappando anche un bronzo nel doppio con la Boffa e un altro bronzo a squadre. Successo inaspettato per la mountain bike maschile, che si è messa al collo uno dei tanti bronzi sammarinesi. Alla fine il medagliere del Titano si chiude con 13 successi: 1 oro, 4 argenti e 8 bronzi. Ora l’attenzione va ai prossimi Giochi Olimpici, che si terranno in Islanda, per i quali si dovrà lavorare tanto. Il tutto, in attesa del 2017, quando la manifestazione approderà proprio sul Monte.


Commenti e riflessioni

 

Se mettiamo a confronto questa edizione a quelle precedenti, vediamo che in realtà il San Marino di Lussemburgo non ha mantenuto l’aspetto qualitativo e quantitativo di Cipro 2009 (29 medaglie, 4 ori) e di Liechtenstein 2011 (18 medaglie, 3 ori). Perché il divario tra la Repubblica e gli altri Stati è così netto? Sicuramente il vivaio è più ristretto, vista la scarsa ampiezza del territorio, ma bisogna tener conto dell’aspetto qualitativo. Tutte le altre realtà sportive utilizzano la politica della “naturalizzazione”, cioè concedono la cittadinanza ad atleti di origine straniera, con qualità migliori rispetto agli altri sportivi.

Visto che questa procedura trova difficoltà ad attecchire a San Marino, ci sono altri modi per ridurre il gap con gli altri Stati? Forse è utopia, ma viste le disponibilità economiche che il CONS stanzia ogni anno, più eventuali apporti privati, si potrebbe anche pensare ad una categoria più o meno allargata di atleti professionisti, che vivono di sport. “Si punta sui giovani” ha chiosato il Presidente CONS Gian Primo Giardi. Belle parole, giuste soprattutto, ma sarebbe forse il caso di affiancare le giovani speranze a uno staff ricco di esperienza, che potrebbe migliorare sia l’aspetto atletico, ma in particolare la mentalità, in modo da portare risultati concreti e orgoglio, sia per noi stessi, che agli occhi degli altri Stati.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento