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San Marino, Loris Francini: “Meno collocamento e più orientamento”

da Redazione

Il direttore dell’Ufficio del Lavoro traccia le linee-guida. Cambio di passo: “Non possiamo più trovare un impiego a tutti”.

Francini Loris Ufficio Lavoro 018

 

 

 

di Alessandro Carli

 

Anello di collegamento tra domanda e offerta, l’Ufficio del Lavoro sta vivendo una fase di cambiamento, prestando grandi attenzioni alla Rete, ma non solo. “Sin dall’inizio del mio incarico – spiega il direttore Loris Francini – mi sono interrogato su come migliorare soprattutto la funzionalità dell’Ufficio del Lavoro, andando ad agire su più fronti. Dal lato organizzativo ho operato principalmente sui servizi offerti all’utenza, una copertura più ampia degli orari resa possibile anche grazie alla collaborazione del personale. Inoltre, ho stilato uno scadenzario, che prevede una giornata settimanale fissa per ricevere gli utenti, una per le vertenze conciliative, una per esaminare le richieste delle aziende di personale non iscritto alle nostre liste. Infine è stato apprezzato dal mio personale un appuntamento periodico di incontro con i capi sezione dell’Ufficio, per fare il punto sulle normative vigenti, sui i processi organizzativi interni, in generale su come migliorare il servizio in favore degli utenti”.

 

Oggi si cerca sempre più spesso il lavoro in rete.


“Tra gli obiettivi che mi sono stati assegnati e che ho condiviso anche con il personale della mia unità operativa, un ruolo fondamentale lo riveste il miglioramento del servizio: un nuovo sistema informatico che possa favorire l’accesso degli utenti attraverso la rete. Oggi sta arrivando a conclusione un percorso impegnativo che ci permetterà di passare da un sistema informatico, rigido e frastagliato, a uno più elastico. A breve partirà la sperimentazione del nuovo sistema informatico Labor creato da Cis Coop, che ci permetterà di condividere più facilmente le informazioni con altri uffici della pubblica amministrazione, e soprattutto trasferire sul nuovo portale PA una serie di nostri servizi che renderanno più agevole e direttamente da casa raggiungere il nostro ufficio. Lo ‘storico’ non verrà assolutamente perduto ma verrà trasportato nel nuovo sistema. Anche con il nuovo sito abbiamo semplificato alcuni processi e facilitato servizi. Ora contiene anche una parte interattiva con una sezione dedicata ai curriculum vitae di modello europeo e una sezione dedicata a presentare tutte le offerte di lavoro. A maggio, dopo pochi mesi dalla sua introduzione, circa 180 persone hanno inviato il proprio curriculum in formato europeo, che è stato immediatamente inserito nella banca dati. In questo modo il motore di ricerca ‘dell’archivio curriculum vitae’ può andare a ‘pescare’ i profili professionali dei singoli utenti e inviarlo via mail alle aziende sammarinesi richiedenti. Mettere in Rete i dati significa favorire l’incontro tra le aziende e i lavoratori. Sul nostro sito, che punta a favorire l’incontro tra domanda e offerta, prevediamo entro settembre, di codificare ogni singola mansione professionale, come avviene, già in Italia e nel resto dell’Europa. Ogni mansione verrà identificata attraverso un codice numerico statistico e una breve scheda di descrizione per evidenziare particolari conoscenze e professionalità richieste dall’azienda. E’ un progetto importante, nato da una collaborazione con l’Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica”.

 

La crisi ha cambiato le dinamiche lavorative anche a San Marino.


“La crisi – che definirei ‘strutturale’ – ha colto impreparato il Monte. In passato non avevamo mai avuto problemi di occupazione. Dal 2009 l’utenza è indubbiamente cresciuta. E’ cresciuta soprattutto il bisogno di assistenza e di informazione. Se sino al 2008 un utente passava all’Ufficio del Lavoro una volta ogni due mesi e telefonava saltuariamente, oggi i tempi si sono accorciati visibilmente. Chi si rivolge all’Ufficio del Lavoro ha bisogno anche di sostegno perché purtroppo si trova nella condizione peggiore di chi è senza lavoro”.

 

Lo Stato ha messo in piedi una serie di politiche ‘passive’, il sistema degli ammortizzatori sociali. Forse sono più carenti le politiche attive.


“Dobbiamo senza ombra di dubbio migliorare e sviluppare meglio le politiche attive. Questa crisi non può essere affrontata solo con le politiche passive, con un sistema di ammortizzatori sociali orizzontale che a volte sembra solo un prendere del tempo. Oggi l’Ufficio del Lavoro non può più trovare lavoro a tutti con un tasso di disoccupazione in forte aumento e un calo dell’offerta di lavoro quest’anno di circa il meno 20 %. Deve cambiare il modo di pensare. L’Ufficio del Lavoro dovrà occuparsi meno di collocamento e più di orientamento al lavoro e consulenza all’impresa e ai lavoratori. Si tratta di un passaggio delicato ma molto importante, di rottura rispetto al passato. L’Ufficio del Lavoro vivrà una fase importante: da sistema di collocamento a sistema di orientamento al lavoro. Alla voce ‘politiche attive’ mi piacerebbe collaborare insieme al Centro di Formazione Professionale per un programma di iniziative di orientamento al lavoro in favore di coloro che non trovano lavoro coinvolgendo le aziende e le associazioni del territorio”.

 

Come sono cambiati gli utenti che si rivolgono a voi?


“Sono cresciuti i laureati e i diplomati, soprattutto in discipline economiche/amministrative. Lo schiacciamento delle attività finanziarie della Repubblica ha alzato il tasso di permanenza nelle liste di chi ha una laurea o una professionalità spesa in questa area professionale. Negli ultimi anni, anche per effetto della crisi, si è registrato un cambio di mentalità, soprattutto tra i più giovani. I diplomati e i laureati accettano anche lavori manuali, serali e nei fine settimana, e sono disposti ad andare a lavorare anche all’estero. Forse le aziende dovrebbero favorire di più queste disponibilità. Tiene invece il settore del commercio: i contratti sono perlopiù a tempo determinato, o legati alla stagionalità”.

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