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San Marino, il vice Segretario CSdL Gilberto Piermattei al CES di Dublino

da Redazione

Il problema della disoccupazione che vive San Marino attanaglia tutta l’Europa, in misura anche superiore. È arrivata al 26,5% la percentuale di disoccupati nei paesi UE: l’11% di questa percentuale è rappresentata dalla disoccupazione giovanile, aumentata del 4% rispetto al 2007.

Gilberto Piermattei 

 

 

Il vice Segretario CSdL Gilberto Piermattei ha partecipato a Dublino ai lavori della Confederazione Europea dei Sindacati.

Il problema della disoccupazione che vive San Marino attanaglia tutta l’Europa, in misura anche superiore. È arrivata al 26,5% la percentuale di disoccupati nei paesi UE: l’11% di questa percentuale è rappresentata dalla disoccupazione giovanile, aumentata del 4% rispetto al 2007.

Sono 4 milioni i cittadini europei a rischio povertà. Secondo i sindacati europei, l’austerità imposta dalla Commissione Europea ha creato maggiori disparità fra i cittadini alimentando la disoccupazione. Tale situazione di mancata crescita, prodotta dalle politiche liberiste della Commissione Europea e della BCE, e da una impstazione basata esclusivamente sulla austerità, stanno mettendo a rischio la coesione sociale con il pericolo di una alta conflittualità intergenerazionale.

Soprattutto, tali politiche non consentono la ripresa dell’economia e dell’occupazione. Per cui, tutta Europa è alle prese con l’emergenza lavoro. I primi a farne le spese sono i giovani, che non hanno opportunità professionali; le donne, che dopo assenze legate a maternità, e per la stessa organizzazione della società, non trovano spazi occupazionali; i disoccupati di lunga durata e di età avanzata, oggi ai margini della società. La crisi provoca danni dal punto di vista sociale, con i salari che tendenzialmente si abbassano. Il mercato del lavoro offre prevalentemente occupazioni precarie e di basso livello professionale.

In Europa, da parte delle imprese e istituzioni, vi è la volontà di mettere fortemente in discussione la stessa contrattazione collettiva, sia a livello europeo che nazionale. Se ciò dovesse avvenire, farà aumentare ulteriormente le disuguaglianze nel mondo del lavoro, che già si manifestano nelle diversità di trattamento cui sono sottoposti i lavoratori transfrontalieri. Altro problema sociale, è che per recuperare competitività, le imprese tendono ad abbassare la guardia rispetto alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Se non ci sarà a breve una inversione di tendenza, anche paesi finora economicamente forti come la Francia, rischiano di perdere competitività e di trascinare con sé gli stati più colpiti dalla crisi.

La CES ha predisposto una posizione da inviare alla riunione del Consiglio Europeo in programma il 27-27 giugno 2013, basata sul principio che il lavoro deve essere al centro del semestre europeo.

La Confederazione Europea dei Sindacati non vuole rimanere inerme di fronte alle politiche recessive imposte dalle istituzioni europee, ribadendo che la priorità in tutta Europa è il lavoro. Poiché il capitalismo liberista sta condizionando pesantemente la stessa politica, la CES intende svolgere un ruolo attivo nella competizione elettorale del 2014 per il rinnovo del Parlamento europeo, oggi prevalentemente composto da forze che tendono al liberismo e le cui ricette hanno creato la crisi profonda che vive l’Europa.

Per il sindacato europeo occorre evitare il rischio che il prossimo Parlamento possa sviluppare sentimenti antieuropei con la presenza di gruppi politici tendenti alla xenofobia, al razzismo, che possono mettere a rischio quanto costruito per raggiungere l’Europa dei popoli, che non sia solo espressione dei mercati e della finanza. Piuttosto va favorita l’elezione di parlamentari di chiara estrazione progressista e socialista, i quali possano modificare sostanzialmente le politiche che l’Europa ha adottato nell’ultimo periodo.

La CES si chiede come e quale sarà l’Europa dopo la crisi, e se non dovessero cambiare le condizioni attuali, ci ritroveremmo a fare i conti con un’Europa meno solidale, più egoista, ricacciata dentro i confini nazionali e meno competitiva rispetto ai paesi con economia in crescita. La competitività dell’Europa va basata su elevati livelli professionali, privilegiando la tecnologia, la green economy, premiando il lavoro e la professionalità, ponendo al centro il modello di stato sociale europeo, che ha creato benessere ed evitato, fatte alcune eccezioni, il ripetersi di conflitti per oltre mezzo secolo.

L’agenda CES si è sviluppata attraverso un confronto serrato tra le confederazioni, in specifiche tavole rotonde gestite dai dirigenti della CES e dai Segretari generali, i quali hanno avanzato proposte concrete che saranno messe a punto nell’Esecutivo CES di ottobre, per una strategia complessiva che condurrà il sindacato europeo al Congresso del 2015.

Un’idea forte, lanciata dal Segretario Generale CGIL Susanna Camusso, è quella di promuovere un incontro tra i dirigenti CES e la Commissione Europea, con il supporto dei Segretari generali delle organizzazioni che compongono la CES, per assicurare una presenza sovranazionale a sostegno delle rivendicazioni del sindacalismo europeo, ponendo come base di discussione dieci punti dell’agenda della CES, con l’obiettivo di indurre la Commissione a condividere obiettivi e soluzioni che per i lavoratori sono irrinunciabili.

Nelle discussioni e tavole rotonde, sono emerse anche alcune differenze interne ai sindacati CES, rispetto al superamento della crisi, alla solidarietà, alle disparità salariali e contrattuali, nonché in tema di salario minimo, in relazione al quale si registrano situazioni molto differenti, in particolare tra il sud e il nord e Europa, in cui le retribuzioni sono più alte e vi è uno stato sociale molto forte (invece, in alcuni Stati europei si hanno salari minimi più bassi rispetto alla proposta avanzata dalla DGB di fissare a 8,5 euro la retribuzione minima oraria).

Nell’ambito della Conferenza il Vice Segretario Gilberto Piermattei ha incontrato il Segretario Generale CGIL Susanna Camusso, che ha confermato la sua partecipazione, il prossimo autunno, alla iniziativa conclusiva per celebrare i 70 anni della nascita della CSdL.

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