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San Marino, Commissione igiene e sanità: ok alla libera professione del personale

da Redazione

La “Legge per l’esercizio dell’attività libero professionale del personale del Corpo sanitario medico e non medico Iss”, è stata approvata a maggioranza con 8 voti favorevoli, 5 contrari e un astenuto.

 

I lavori della commissione sono ripresi venerdì dall’esame dell’articolato del progetto di legge “Legge per l’esercizio dell’attività libero professionale del personale del Corpo sanitario medico e non medico Iss”, alla fine approvato a maggioranza con 8 voti favorevoli, 5 contrari e un astenuto. Durante la discussione alcuni emendamenti dell’opposizione vengono ritirati perché in parte accolti da quelli della maggioranza, gli altri respinti, a parte un paio di C10. Accolti quelli non ritirati del Psd. Come relatore di maggioranza è stato nominato Stefano Canti (Pdcs) e per l’opposizione Elena Tonnini (Rete).

Infine l’Aula affronta la mozione conseguente alla trasformazione dell’interpellanza presentata dal consigliere di Rete, Elena Tonnini, per appurare: se siano mai stati accertati – e sanzionati – casi di “conflitto di interesse” nell’esercizio della professione da parte di medici dell’Iss; se sia vigente un piano sanitario nazionale; i presupposti fondanti il prospettato progetto di sviluppo di un “Turismo della Salute” in Repubblica; se (e con quali costi conseguenti) il congresso di Stato abbia deliberato l’autorizzazione delle recenti partecipazioni alla fiera di Mosca e al convegno di Monaco.

Il consigliere Tonnini ha quindi presentato un ordine del giorno, per chiedere un riferimento in Consiglio grande e generale, da parte della segreteria di Stato alla Sanità, entro sei mesi dall’approvazione del pdl sulla libera professione, per conoscerne i risultati. L’ordine del giorno è stato respinto a maggioranza.

Di seguito un riassunto del dibattito pomeridiano sulla mozione presentata dal consigliere Elena Tonnini di Rete.

 

Elena Tonnini, Rete: Il nostro movimento ha ricevuto risposta all’interpellanza, abbiamo inteso trasformarla in mozione e presentare un odg sull’argomento. Nella risposta del governo si dice che il turismo sanitario rappresenta un fattore economico importante per paesi come Thailandia e la Malesya, che non hanno progetti sanitari strutturati e non rappresentano un’eccellenza. Ma in questi Paesi ci sono alcune, anche se poche, strutture d’eccellenza. E il punto fondante del loro successo è il gioco a ribasso sui prezzi. E’ evidente che o si fa un turismo sanitario legato alla qualità o si rientra nel discorso di ribasso dei prezzi. Non è certo un caso se la risposta del governo fa l’esempio di questi Paesi. Un altro aspetto sono gli indici dell’Oms. Facendo un confronto tra Italia, San Marino, Germania e Stati uniti, effettivamente il nostro Paese rappresenta un buon punteggio nel rapporto tra spesa e qualità, siamo all’eccellenza. Con il progetto di legge approvato oggi invece si va nella direzione di invertire gli indici che ci portano ai livelli indicati dagli organismi internazionali. Presenterò un ordine del giorno in relazione a questi fatti, ne do lettura, per avere anche in futuro un monitoraggio rispetto alle intenzioni del governo. ‘Il Consiglio grande e generale, alla luce dell’importanza del tema della sanità e di quello del turismo sanitario il cui percorso andrebbe a completare quello avviato dal progetto di legge sulla libera professione, si impegna a rendere noti, entro 6 mesi dall’approvazione della legge in questione, i risultati, i livelli di adeguamento rispetto quanto promosso dal team della spending review e rispetto le linee del piano sanitario, ancora non rinnovato”.

 

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “Il consiglirere Tonnini ha dato una serie di elementi, tutti di interesse, sono temi molti diversi. Oggi abbiamo fatto una valutazione sulla libera professione e non è detto che sia collegata al turismo sanitario. Allo stesso modo spending review e piano sanitario sono parole su cui strutturare un ragionamento compiuto. L’odg mi pare un po’ barocco, bizantino, dovrebbe essere respinto perchè certi temi vanno affrontati in una certa maniera, non così formulato. Chiuderei qui”.  

 

Franco Santi, C10: “Vorrei chiedere al segretario di Stato quando pensa di presentare in Consiglio grande e generale il nuovo piano sanitairo per stimolare l’Aula su questi argomenti. Ci darà inoltre l’opportunità di riflettere in maniera puntuale su tutti gli aspetti che riguardano il governo e la gestione dell’Iss. Siamo in forte ritardo, il precedente piano sanitario è scaduto da tempo ed è uno strumento importante di programmazione del settore”.

 

Paolo Crescentini, Ps: “Penso che dovremmo parlare in Consiglio del nuovo piano sanitario e in quell’occasione sarebbe possibile cogliere l”opportunità di andare ad integrare l’ordine del giorno e affrontare anche gli aspetti indicati. Vedrei come buon segnale che la commissione approvi l’odg, se modificato in certe parti”.

 

Elena Tonnini, Rete: “Sarei disponibile a rivedere il testo, eliminando il punto sulla revisione della spesa e sottolineando l’importanza che riveste il piano sanitario, per poi cogliere l’occasione di valutarlo in Consiglio grande e generale”.

 

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “Onestamente non c’è problema, ma mi sembra una forzatura mettere in questa sede delle scadenze che poi riguardano non la segreteria di Stato, ma l’Authority e la Consulta sanitaria. Non servono atti politici per vincere le piccole partite. Dobbiamo invece, in segreteria, incontrarci con i dirigenti dell’Iss e iniziare un percorso. Il fatto che non sia stato rinnovato il piano sanitario, non vuol dire che non sia in vigore quello precedente. Fatta la spending review, ora è necessario presentare un piano organico che abbia una visione pluriennale e di sostenibilità. Per fare questo non è opportuno accogliere al buio questo ordine del giorno, per quanto non sia scandaloso. Sono temi che dovremo comunque serenamente affrontare. Confermo la volontà e la necessità di non procedere all’approvazione dell’odg, ma anche l’assoluta disponibilità al confronto per affrontare i passaggi difficili di revisione spesa e di valutazione delle priorità”.

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