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Diario della crisi del 14 giugno 2013

da Redazione

“Considerato che l’ultima recessione globale si è verificata quattro anni fa, e visto anche che l’economia mondiale è indebitata soprattutto oggi rispetto a quanto lo fosse quattro anni fa, crediamo che ci sia una probabilità superiore al 60% che nei prossimi tre-cinque anni torneremo in recessione”, ha scritto Saumil H. Parikh, gestore di portafoglio e managing director di Pimco.

 

di Saverio Mercadante

 

Se lo dice Pimco, oh ragazzi, non possiamo mica star qui pensare che la recessione sia la cessione del re. Dunque è una roba seria, serissima, se Pimco, il fondo obbligazionario numero uno al mondo, l’ha sparata grossa: l’elevato livello dei debiti ha aumentato il rischio di una recessione globale nei prossimi tre-cinque anni a una percentuale superiore al 60%. Il Fondo nella sua analisi fa notare che ciclicamente l’economia globale attraversa periodi di recessione ogni sei anni. La frequenza del ciclo tende ad aumentare in presenza di alti debiti, allo stesso tempo tende a diminuire quando i conti pubblici diventano più solidi.

“Considerato che l’ultima recessione globale si è verificata quattro anni fa, e visto anche che l’economia mondiale è indebitata soprattutto oggi rispetto a quanto lo fosse quattro anni fa, crediamo che ci sia una probabilità superiore al 60% che nei prossimi tre-cinque anni torneremo in recessione”, ha scritto Saumil H. Parikh, gestore di portafoglio e managing director di Pimco.

Serviranno, dunque, a causa della recessione, 23 anni al potere di spesa delle famiglie italiane per ritornare ai livelli pre-crisi. Il potere d’acquisto potrà recuperare quanto perso dal 2008 solo nel 2036. Lo rileva una ricerca del Centro Europa ricerche e Confcommercio in occasione dell’assemblea dell’associazione dei commercianti.

“Nella crisi il reddito pro-capite italiano si è ridotto di 11 punti rispetto alla Germania, di 5 punti rispetto alla Francia, di 4 punti rispetto a Giappone e Stati Uniti”, emerge nello studio Confcommercio-Cer. E Confartigianato denuncia: il fisco si mangia il 68% degli utili lordi d’impresa in Svizzera appena il 30,2%.

E sempre a causa della recessione e dell’incredibile spreco di danaro pubblico il governo greco ha deciso di sospendere le trasmissione della tv e della radio pubblica, ERT. Succederà anche alla RAI. Ma va là.

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