Home NotizieSan Marino CSdL, spending review: deve servire alla lotta agli sprechi

CSdL, spending review: deve servire alla lotta agli sprechi

da Redazione

“La spesa pubblica è stata passata ai raggi X. Ci chiediamo se siano state evidenziate anche le tante aree di spreco che la FUPI-CSdL da tempo ha messo in luce. Che dire ad esempio degli oltre 1milione 700mila euro spesi complessivamente negli anni 2011 e 2012 per Motomondiale e Superbike? Che senso ha una simile spesa che non ha nessun ritorno concreto per il paese?”. Alessandro Muccioli, Segretario FUPI-CSdL, interviene sul tema della revisone della spesa dello stato.

“La spesa pubblica è stata passata ai raggi X. Ci chiediamo se siano state evidenziate anche le tante aree di spreco che la FUPI-CSdL da tempo ha messo in luce. Che dire ad esempio degli oltre 1milione 700mila euro spesi complessivamente negli anni 2011 e 2012 per Motomondiale e Superbike? Che senso ha una simile spesa che non ha nessun ritorno concreto per il paese?

Da alcuni giorni appaiono sui media notizie relative al lavoro del team di esperti che ha redatto il documento relativo alla spending review, che dovrebbe contenere un’analisi dettagliata della spesa pubblica e indicazioni su possibili risparmi. Sarebbe doveroso per il Governo, bontà sua, presentare e illustrare tale documento anche alle parti sociali dato che, come presumiamo, potrebbe contenere considerazioni degne anche della nostra attenzione.

Non conoscendone il contenuto è ovviamente impossibile fare valutazioni; si spera però che contenga ed evidenzi nel modo più analitico possibile tutte le aree di spreco, anche quelle che la nostra Federazione è impegnata a pubblicare da tempo sulla stampa e sui social network.

Ciò che noi riusciamo ad estrapolare da delibere e documenti vari, è solo una piccola parte di quello che lo Stato, oltre ai salari pubblici, spende in trasporti, parcheggi, Banca Centrale, SMTV, rappresentanze diplomatiche, manifestazioni sportive a valenza turistica e non, eccetera. Su queste spese, è possibile realizzare risparmi significativi? Noi crediamo di sì.

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato sulla pagina Fecebook della FUPI “PA per il Paese” quanto lo Stato sammarinese ha pagato per manifestazioni motoristiche – Motomondiale e Mondiale Superbike – svoltesi all’autodromo di Santa Monica a Misano Adriatico negli anni 2011 e 2012: complessivamente oltre 1milione 700mila Euro.

Ora, mi perdonino i tanti appassionati di sport motoristici, dei quali peraltro anch’io faccio parte, ma quale ritorno economico può avere per il paese fare manifestazioni a Misano Adriatico? Penso che oltre il confine qualcuno si faccia qualche grassa risata al pensiero di finanziarsi manifestazioni con i nostri quattrini.

Non ci si venga a dire che il cospicuo investimento per tali manifestazioni ha, come effetto di ritorno, la promozione dell’immagine di San Marino. Una Repubblica che vanta oltre 1700 anni di storia non dovrebbe avere bisogno di impiegare enormi risorse in manifestazioni motociclistiche oltre confine per rinnovare il proprio lustro.

San Marino farebbe molto meglio, in primo luogo, a dotarsi di un sistema bancario più trasparente e dimostrare di sapere amministrare la giustizia nel modo appropriato per una democrazia, promuovendo da parte della magistratura sammarinese inchieste giudiziarie su vicende alquanto degradanti per l’immagine del nostro paese, senza aspettare eventuali rogatorie dall’esterno. Su questo ci siamo già espressi un’infinità di volte.

Credo quindi sia necessario un lavoro coordinato quando si affrontano temi così sensibili come la revisione della spesa pubblica. Ad esempio: si è chiesto agli insegnanti delle scuole medie di cercare di risparmiare il più possibile nella scelta dei libri di testo per il prossimo anno scolastico, invitandoli ad adottare quelli meno costosi. A parità di qualità dei testi, è un criterio di buon senso. Tuttavia, quando sono presenti distorsioni nelle spese come quelle prima evidenziate, tale esercizio è perfettamente inutile, tanto più se si considera che settori come scuola e sanità devono essere quelle più difese in un sistema di welfare state”.

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