“La “rivoluzione fiscale” del 1984 ha tenuto in piedi l’economia del Paese nonostante la modifica effettuata due anni dopo dal governo del ribaltone (DC-PC)”. Così esordisce Emilio Della Balda in un suo intervento sulla questione fiscale.
La “rivoluzione fiscale” del 1984 ha tenuto in piedi l’economia del Paese nonostante la modifica effettuata due anni dopo dal governo del ribaltone (DC-PC). Così esordisce Emilio Della Balda in suo intervento sulla questione fiscale.
“Che ha introdotto – continua – il forfetario aprendo la strada all’evasione legalizzata; nonostante che la successiva gestione delle finanze anni Novanta abbia aperto ai traffici, al fatturiero, all’intreccio perverso tra affari e politica, alla non tassazione di amici generosi, facendo perdere enormi entrate fiscali allo Stato, pensando che il fiume dei soldi non si sarebbe mai prosciugato. Oggi, di fronte all’emersione di gravissime difficoltà di bilancio, balza al centro dell’attenzione politica la questione dell’evasione fiscale. Si pensa che varando una nuova legge si risolva il problema dell’evasione, mentre è chiaro che il fenomeno dell’evasione fiscale si elimina con una gestione rigorosa e corretta, con l’affermazione della legalità, con una lotta senza quartiere alla corruzione, con un rinnovato senso civico.
Allora, è bene approvare una nuova legge tributaria in un contesto di risanamento della finanza pubblica, di modernizzazione del Paese, di riorganizzazione e rilancio del sistema produttivo e dei servizi, di generale moralizzazione della vita pubblica. Non può essere un atto isolato e fine a se stesso. L’evasione è trasversale perché va dagli straordinari in nero e fuori busta del lavoro dipendente che non è molto rilevante, alle rendite speculative nel settore delle costruzioni che è grossa e totale. L’evasione è legata al consenso perché una seria lotta per l’emersione di tutti i redditi imponibili fa perdere voti, per cui il problema è politico. L’evasione è facilitata se non si prevedono sostituti di imposta dove è possibile, se non si diffondono gli strumenti elettronici, se non si attua la fatturazione elettronica e l’elenco clienti/fornitori. Uno strumento importante può essere il cosiddetto borsellino elettronico (SMAC). Altrettanto importante è un rapporto continuativo individuale tra contribuente e Ufficio Tributario precedente alla presentazione della dichiarazione del reddito per renderlo edotto delle informazioni che ha sul suo conto, per favorire l’emersione del reddito. E’ comunque un problema serio da affrontare decisamente con una gestione rigorosa che riveste più importanza della normativa. Ben venga dunque una nuova legge tributaria purchè sia uno strumento di politica economica, un provvedimento equitativo, una affermazione dei diritti dei contribuenti tramite un contenzioso giusto ed equilibrato. Ma soprattutto sia gestita con rigore, con competenza e con pari trattamento per tutti i cittadini.
Non credo che in questa fase di recessione possa dare grandi risultati. Tanto meno potrà contribuire a chiudere i buchi di bilancio. E’ comunque opportuno aggiornare una normativa che ha ormai 30 anni, purchè non si attribuiscano ad essa poteri salvifici in quanto senza una applicazione adeguata e qualificata rimarrà una modifica di facciata e di scarso rilievo “.