Il presidente Marcella Michelotti: “Dobbiamo fare sistema, tutti quanti”.
di Loris Pironi
I dati economici di San Marino dicono che, malgrado tutto, il turismo continua a restare a galla. Oggi però non è più possibile limitarsi a una gestione, per così dire, ordinaria. Occorre rilanciarsi. Progettare, pianificare, mettere in campo azioni precise in ambiti specifici. Occorre rinnovarsi, avere coraggio. Il settore congressuale è considerato una “nicchia” turistica di grande rilevanza. Il Convention & Visitors Bureau, in tutte le realtà territoriali con una certa vocazione turistica, è un ente che ricopre un ruolo importante. Quella del Titano è una realtà ancora giovane, e in via di sviluppo. Solo il 22 ottobre scorso è stato nominato il nuovo Cda, e ancora il nuovo direttore – figura indispensabile – non è stato designato. Il Presidente Marcella Michelotti – che ha una delega temporanea alle mansioni direttive – chiediamo di spiegare che cos’è e cosa fa esattamente il C&VB San Marino. “La nostra mission – spiega il presidente – è quella di sviluppare l’attività congressuale, in particolare per quanto riguarda la valorizzazione del Centro Congressi Kursaal, che il Convention & Visitors Bureau ha in gestione dallo Stato; inoltre ci prefiggiamo di contribuire alla promozione di un’immagine positiva del Paese nel contesto internazionale. Per fare questo, siamo impegnati a portare o realizzare eventi e manifestazioni in Repubblica”.
Da dove si parte? Abbiamo già accennato al fatto che il C&VB a San Marino è una struttura in divenire, che negli ultimi anni non aveva ancora trovato un suo equilibrio, ma su cui la politica ha dichiarato di voler puntare molto per lo sviluppo del turismo.
“Innanzitutto dobbiamo dire che partiamo da una situazione generale di grande criticità di tutta la nostra economia e non del solo settore turistico. Proprio in questi giorni stiamo chiudendo il bilancio 2012, e sarà un bilancio in perdita, sia pure in via di risanamento. La politica ha un progetto di sviluppo per il C&VB, concordato con i soci, vecchi e nuovi, che dovrà portare nuove risorse unitamente a nuove mansioni e responsabilità. Il bilancio 2012 che, vorrei sottolineare, abbiamo ereditato, va interpretato in quest’ottica. Noi intanto siamo in attesa, speriamo di poter voltare pagina quanto prima. E stiamo lavorando per questo. Ci siamo prefissati in particolare quattro obiettivi. Ci stiamo impegnando per fare sistema innanzitutto, e non è così scontato. Vogliamo internazionalizzare, superare i confini dell’Italia. Dobbiamo potenziare i nostri canali digitali, e tutta la comunicazione in generale, perché il marketing turistico non può farne a meno. Poi la nostra quarta direttrice è quella di gestire al meglio le risorse disponibili, facendo un efficace gioco di squadra”.
Il 2013 com’è iniziato?
“Non mi nascondo, questo sarà un anno difficile per il Convention & Visitors Bureau, anche perché nello scorso anno, in attesa dei già citati sviluppi, non è stata sviluppata a sufficienza l’attività di promozione congressuale, il tutto in un contesto già gravemente critico. Ma se non ci possiamo attendere risultati eclatanti per l’anno in corso, stiamo lavorando per una promozione del congressuale che dovrà portare risposte concrete già dal 2014. E per gli anni a venire”.
Giusto, si deve già guardare al futuro. Cosa vi aspettate?
“Abbiamo obiettivi interessanti. A partire da quello di aumentare il nostro fatturato di almeno il 30% ogni anno. Per riuscirci c’è però bisogno che migliori anche il contesto: non è possibile sviluppare il turismo congressuale se contestualmente non cresce l’intera realtà”.
A cosa si riferisce, precisamente?
“Parlo delle criticità che da tempo richiedono soluzioni. Miglioramenti per quanto concerne le infrastrutture viarie, ad esempio. Un impegno a rendere più ricca e appetibile l’offerta dell’intrattenimento serale, quella post-congressuale nel nostro caso. Poi c’è il problema della black list che, se non è un freno per il turismo in generale, crea però ostacoli alla nostra offerta congressuale, rendendo più complicato per le aziende italiane portare eventi in Repubblica. Di contro, San Marino ha peculiarità che la rendono una location assai appetibile, per il suo fascino istituzionale e paesaggistico. Il Kursaal è una splendida sede, molto ben attrezzata, che abbiamo appena potenziato con un sistema di wi-fi all’avanguardia, a disposizione di tutti i congressisti. Come C&VB inoltre cerchiamo di offrire il massimo dei servizi, sia da un punto di vista tecnologico che organizzativo”.
Le sue sono parole improntate non tanto all’ottimismo quanto a un pragmatismo positivo.
“I problemi ci sono, ma credo ci siano anche le soluzioni. Tutti quanti dobbiamo diventare sempre più bravi a fare sistema, ed è un messaggio che voglio lanciare non solo da presidente del C&VB ma anche da comune cittadino. La nostra struttura è aperta alle collaborazioni con il mondo istituzionale, ma anche con quello privato, imprese associazioni e sistema bancario. Siamo a disposizione per idee e iniziative che possano aiutare la ripresa economica. Io penso comunque che dobbiamo essere ottimisti perché il Paese sta reagendo. Gli imprenditori sammarinesi del settore turistico hanno investito molto nel processo di riqualificazione del centro storico e il risultato di una promozione positiva fatta dall’intero sistema Paese sta già portando risultati positivi. L’impressione è che stiamo tornando a essere una meta appetibile per il turismo internazionale. Dobbiamo riuscire a rilanciare i pernottamenti, per l’indotto che lasciano in territorio. E in questo, il Convention & Visitors Bureau
può svolgere un ruolo importante”.