“Riteniamo indispensabile confrontarci pubblicamente con la cittadinanza, assieme a tutta la coalizione San Marino Bene Comune e mettersi al tavolo politico con coloro i quali non si sottraggono al dialogo per migliorare un testo che non è blindato se non nei suoi obiettivi strategici”. Il segretario del Psd Giovagnoli mostra massima disponibilità per eventuali miglioramenti del testo sull’IFP.
“Per questo riteniamo indispensabile confrontarci pubblicamente con la cittadinanza, assieme a tutta la coalizione San Marino Bene Comune e mettersi al tavolo politico con coloro i quali non si sottraggono al dialogo per migliorare un testo che non è blindato se non nei suoi obiettivi strategici “. Il segretario del PSD Giovagnoli mostra massima disponibilità per eventuali miglioramenti del testo sull’IFP.
Il Partito dei Socialisti e dei Democratici ritiene doveroso fare chiarezza sugli obiettivi e la funzionalità dell’Istituto Finanziario Pubblico in discussione in queste settimane. L’impegno preso nel Programma di Governo di contenimento della spesa pubblica, razionalizzazione dei centri di costo, incremento del gettito pubblico, con la finalità di riportare in pareggio il bilancio va accompagnato da iniziative per lo sviluppo economico del Paese: per questo si sono messi in cantiere la spending review (in esame nella prossima sessione consiliare), la riforma fiscale, l’IVA, l’imposta patrimoniale, ma anche il tavolo per lo sviluppo e l’IFP. Quest’ultimo come strumento per reperire risorse per investimenti utili per il Paese, per la ripresa economica e nuove infrastrutture pubbliche.
La disponibilità di risorse a bilancio attualmente è limitata, ma uno Stato non può fermarsi e attendere di ripianare il deficit o rinunciare a investimenti produttivi, soprattutto in periodo di crisi. Non è possibile pensare che la disponibilità di somme utili per forti investimenti derivi solamente da tagli alla spesa o tasse di scopo.
Sono però da chiarire due aspetti fondamentali:
1. Il progetto IFP non intende coprire la spesa corrente attraverso la cartolarizzazione o attraverso prestiti esterni, se il testo a tal riguardo non è sufficientemente chiaro sarà emendato per esprimere questa impossibilità.
2. L’alienazione dei beni immobili pubblici richiede, in ogni caso, l’assenso di almeno 39 Consiglieri, quindi la partecipazione al voto di larga parte della minoranza.
Rispetto a questi due punti una parte dell’opposizione continua a non voler ascoltare spiegazioni e approfondimenti con un atteggiamento di chiusura al dialogo ingiustificato e demagogico, preferendo la denigrazione e l’ “aventinismo”.
Una coalizione ha invece posto domande pertinenti riguardo il funzionamento dell’IFP e soprattutto sui suoi costi: siamo d’accordo su tali sensibilità ed il PSD lavora per trovare le soluzioni più efficaci e meno dispendiose, non ci sfugge certo l’esigenza, in tempi di revisione della spesa, di non creare sovrastrutture inutili, ma anche la necessità che vi sia un organismo, che attualmente non è previsto, in grado di gestire più efficacemente affitti pubblici attivi e passivi, poter fare operazioni di cartolarizzazione o di richiesta di finanziamenti, mantenendo la validità deI due punti prima esposti.
Per questo riteniamo indispensabile confrontarci pubblicamente con la cittadinanza, assieme a tutta la coalizione San Marino Bene Comune e mettersi al tavolo politico con coloro i quali non si sottraggono al dialogo per migliorare un testo che non è blindato se non nei suoi obiettivi strategici.
Il Segretario
Gerardo Giovagnoli