Quindici maledetti, lunghi giorni. Il 20 giugno suona la campanella di chiusura per Aeradria. Due settimane per i soci dell’ente di gestione dell’aeroporto di Rimini- San Marino per presentare un nuovo piano di concordato che possa evitare il fallimento.
Quindici maledetti, lunghi giorni. Il 20 giugno suona la campanella di chiusura per Aeradria. Due settimane per i soci dell’ente di gestione dell’aeroporto di Rimini- San Marino per presentare un nuovo piano di concordato che evitare il fallimento. Per il prossimo 20 giugno è fissata l’udienza in cui il Tribunale esaminerà l’istanza di fallimento presentata dalla Procura della Repubblica di Rimini nei giorni scorsi. Un atto in qualche modo dovuto.
“Quella della Procura di Rimini è una richiesta in linea con gli analoghi provvedimenti che accompagnano le istanze non ammesse di concordato in continuità – commentano in una nota Provincia, Comune di Rimini, camera di Commercio e Rimini Fiera – Una non ammissibilità, è bene ricordarlo, che nel caso di Aeradria è intervenuta per aspetti non prettamente finanziari. Continuiamo naturalmente ad essere preoccupati per la vicenda che riguarda la società dell’aeroporto ma altrettanto convinti che il lavoro portato avanti nei mesi consenta di individuare la strada migliore per il salvataggio della strategica infrastruttura; una strada che non può che avere come sola bussola l’interesse del territorio”.
