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Diario della crisi del 31 maggio 2013

da Redazione

Gianpaolino, un cognome da racconto per ragazzi, ha urlato sulla piazza una sentenza senza appello. In Italia, nel periodo 2009-2013, la mancata crescita nominale del PIL ha superato i 230 miliardi.

 

di Saverio Mercadante


Gianpaolino, un cognome da racconto per ragazzi, ha urlato sulla piazza una sentenza senza appello. In Italia, nel periodo 2009-2013, la mancata crescita nominale del PIL ha superato i 230 miliardi. È quanto ha affermato il presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, nella prefazione al Rapporto 2013 sul coordinamento della finanza pubblica.

Altra bella notizia per i vicini. Il sospirato ‘Tax Freedom Day’, cioè il giorno in cui, pagate le tasse, si inizia a guadagnare per le proprie tasche, nel 1990 scattava in Italia a maggio, ora è scivolato fino al 12 giugno. Lo sottolinea la Confesercenti spiegando che è “impressionante l’avanzata delle tasse locali, frutto del federalismo. Comparando il nostro peso fiscale con gli altri Paesi – aggiunge Confesercenti – emerge l’insostenibilità di quello italiano”.

In Svizzera invece sono molto più ottimisti.

Contrordine dal Canton Ticino: non è vero che in Europa non c’è lavoro. Non per i maghetti del computer. Si cercano settecentomila informatici.

L’invito all’occupazione arriva dall’Università della Svizzera italiana che ha sedi a Lugano e Mendrisio. “Qui per gli informatici è facile trovare lavoro – dice Mauro Pezzé, preside della facoltà di Scienze informatiche -. Il settore informatico è il quinto più importante dell’economia svizzera. E informatica non vuol dire solo Google o Microsoft. Ci sono tante altre aziende”.

La tesi dell’università svizzera si basa su uno studio della Commissione Ue: nel 2015 in tutta Europa ci saranno settecentomila posti vacanti nel settore dell’Information and Communication Technology: 36 mila nella sola Svizzera, da dove infatti parte la “campagna acquisti”.

Nel Paese della cioccolata e del segreto bancario la disoccupazione giovanile non si allontana da un incredibile 3%. In Italia è al 38%. E gli stipendi sono imparagonabili: 7 mila franchi svizzeri, 5.600 euro al mese, possono bastare ai giovani informatici.

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