Intervista al segretario di Stato al territorio con delega al settore delle telecomunicazioni. Internet veloce e copertura rete mobile: “A breve partirà il confronto con gli operatori”.
di Alessandro Carli
Mentre si avvicina la data della prima pietra su cui si ergerà il Parco Scientifico e Tecnologico (come abbiamo raccontato su San Marino Fixing numero 17, “a giugno 2013 partiranno i cluster tecnologici tematici e/o settoriali che non richiedono strutture fisiche particolari”), tiene ancora banco il problema della banda larga che, tra le altre cose, servirà anche a collegare con il mondo il PST.
Dopo aver ospitato sul nostro settimanale le riflessioni di Emanuele Valli, direttore dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi, che ci ha raccontato il progetto, accogliamo il segretario di Stato al territorio con delega politica per il settore delle telecomunicazioni, Matteo Fiorini.
Tra la posa della fibra ottica e l’erogazione dei servizi, c’è di mezzo un passaggio molto importante e delicato: le infrastrutture. Ad oggi la fibra ottica non è, di fatto, (ancora) utilizzabile nella Repubblica di San Marino.
“L’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi ha posato la fibra ottica per rispondere a proprie esigenze: il collegamento di sistemi di telecontrollo degli impianti e il trasporto delle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Questa scelta poi si è rivelata lungimirante in prospettiva. Si tratta di un’operazione logica in chiave di sviluppo. Il livello qualitativo di questa operazione è alto. I costi, all’apparenza rilevanti, sono in realtà piuttosto contenuti rispetto a quelli che solitamente si devono impegnare per l’attività degli scavi. L’operazione di cablatura diretta dall’AASS è in via di completamento. Adesso andrà definito come sfruttarla: io credo che il progetto realizzato dall’Azienda di Stato rappresenti una grande opportunità per San Marino”.
Fatte le autostrade, adesso devono essere utilizzate. Come farà il cittadino a sfruttare questa opportunità? E soprattutto, chi gestirà la rete visto che gli operatori del settore lamentano un mancato coinvolgimento?
“Credo che l’AASS abbia lavorato bene, ma ora dovremo valutare una soluzione pratica: l’Azienda infatti non è un soggetto che opera nelle telecomunicazioni. A questo punto inizierà l’attività di confronto che coinvolgerà tutti i soggetti interessati: la Segreteria, l’AASS e appunto gli operatori delle telecomunicazioni”.
Anche in un’ottica di PST.
“Certamente. Il Parco Scientifico e Tecnologico che sta nascendo deve poter fare affidamento su una serie di infrastrutture all’avanguardia”.
Segretario, fibra ottica e cablatura. Rimane però lo spinoso nodo della copertura delle rete per il telefoni cellulari. In alcune zone del Monte, come si dice in gergo, “il telefono non prende”.
“Questo problema è in parte dovuto alla morfologia della Repubblica di San Marino. Un problema che andrebbe gestito attraverso una implementazione razionale delle antenne. Più antenne quindi, ma con potenza più bassa. Più antenne, ma con un campo elettromagnetico che continui a rimanere entro i limiti previsti. Si consideri che nella Repubblica di San Marino la normativa sulle emissioni è ancora più restrittiva e tutelante di quella italiana, che a sua volta è tra le più virtuose d’Europa. Inoltre non dimentichiamo che a San Marino, come negli altri Paesi, sono presenti organismi di monitoraggio e controllo sugli sforma menti delle emissioni. Più antenne non significa più inquinamento, ma anzi la migliore copertura del segnale fa si che i terminali, per intenderci ad esempio i cellulari che teniamo attaccati all’orecchio, lavorino con potenza elettromagnetica più contenuta”.