Home FixingFixing Expo 2015, proposta dei privati per costruire il padiglione di San Marino “riciclabile”

Expo 2015, proposta dei privati per costruire il padiglione di San Marino “riciclabile”

da Redazione

Expo Milano 2015, il Titano è partito a razzo (4° Paese in assoluto a aderire), poi però si è addormentato. Mancano la nomina del commissario e la definizione della modalità di partecipazione. Il Segretario Lonfernini annuncia: decisione imminente. Ma ora Fixing racconta in esclusiva la proposta di Antao Progetti e Tonelli Spa che “spariglia” le carte.

Padiglione 1

Padiglione 2

Il padiglione “riciclabile”: il doppio utilizzo, a Milano e a San Marino, ipotizzato per l’Expo 2015 e successivamente per altri impieghi sociali sul Titano.

 

 

di Loris Pironi

 

SAN MARINO – Quattro febbraio 2011: San Marino ha comunicato all’Italia la propria adesione ufficiale all’Expo di Milano del 2015. Quarto Paese in assoluto ad aderire ad un evento di cui si può dire tutto ciò che si vuole, ma al quale – come Fixing ha già scritto in passato parlando dell’Esposizione Universale di Shanghai – non si può non essere presenti. Una partenza alla Usain Bolt, tanto per dire. Peccato però che questo guizzo non abbia avuto seguito, tanto che il Titano si è fermato poco dopo i blocchi di partenza. Ed è stato superato da tutti quanti. Per essere più precisi, dopo aver stanziato in Finanziaria 950 mila euro spalmati in un triennio (2013-2015, con la parte più sostanziosa nella coda) per la partecipazione all’Expo, null’altro è stato fatto. Non è stato nominato il Commissario per l’Expo (quasi tutti l’hanno già fatto, anzi l’Italia paese organizzatore ha già provveduto più volte a sollecitare questa nomina). Non è stato firmato il contratto di partecipazione. Non è neppure stata scelta la modalità di partecipazione. Il discorso relativo alla modalità va spiegato in maniera un po’ più dettagliata: per essere presenti fisicamente a Milano nei sei mesi dell’evento ci sono tre opzioni: costruire un proprio padiglione, su un lotto concesso gratuitamente dall’Expo al Paese partecipante, affittare un modulo da 125 mq (più altri 125 non espositivi al primo piano), oppure affittarne più di uno. Ogni modulo costa 250 mila euro e in questo caso San Marino può essere inserito solo nel “cluster” (un raggruppamento di Paesi) del “Bio-Mediterraneo”.

Piccola nota a margine: per la nomina del Commissario, in pole position c’era e resta Mauro Maiani, già Commissario a Shanghai.

 

 LE INTENZIONI

San Marino Fixing venerdì scorso ha intervistato il neo Segretario di Stato al Turismo, Teodoro Lonfernini, che ha dimostrato di aver preso particolarmente a cuore il progetto della partecipazione all’Expo. “Proprio martedì prossimo porterò in Congresso di Stato una decisione definitiva per quello che riguarda la logistica della nostra presenza a Milano, e provvederò alla nomina del Commissario Straordinario per l’Expo. A quel punto potremo adempiere a tutti gli aspetti di carattere amministrativo e burocratico e avviare il nostro percorso di avviamento verso l’Esposizione Universale. Siamo in ritardo? Effettivamente sì (ma è palese che notevoli responsabilità vanno “girate” al precedente esecutivo, ndr), ma una volta iniziato il percorso poi sono sicuro che procederemo spediti”.

Il Segretario Lonfernini anticipa poi a Fixing le linee guida di questa ‘avventura’. “L’elemento che dovrà contraddistinguere la nostra partecipazione, e posso già dire che l’idea è condivisa dall’intero Congresso di Stato, è che dovrà assicurarci una buona presenza e visibilità ma rispettando un principio di grande attenzione ai costi. Dovremo puntare sulla massima efficacia perché l’intenzione del Governo è quella di non spendere più di quanto già stanziato (a Shanghai, ma in tutt’altre circostanze, era stato stanziato circa il doppio, ndr). Certo, poi potrebbe esserci una collaborazione dei privati, che auspichiamo, per rendere un po’ più interessante l’investimento, ma non credo che lo Stato potrà investire più di questo”.

Per la modalità di partecipazione, il Segretario Lonfernini ha paventato a Fixing quasi una scelta forzata: “Costruire il nostro padiglione costerebbe troppo, anche gli organizzatori consigliano ai piccoli Stati come il nostro di acquistare un modulo già pronto. Il cluster Bio-Mediterraneo poi ci offre l’opportunità di stare a contatto con diversi Paesi in via di sviluppo, dal Nord-Africa alla Turchia (ma c’è anche la contagiosa Grecia, ndr) con cui stabilire contatti per scambi commerciali interessanti”.

 

LA NOVITÀ

Quello che ancora non era noto al momento in cui il Segretario al Turismo ci ha concesso l’intervista è emerso a inizio settimana. Ed è una proposta, l’auspicata proposta nata dai privati, che potrebbe – o dovrebbe – sparigliare le carte. Alcune aziende associate ANIS, in particolare lo studio Antao Progetti e Tonelli Spa, hanno infatti elaborato e presentato all’Associazione Industriali e a Camera di Commercio una proposta che pare estremamente interessante e che, possiamo confermare, sono state condivise e sostenute in pieno dalla stessa Associazione Industriali. L’ipotesi è quella di mettere insieme le forze di pubblico e privato per una sinergia che porti a riconsiderare l’idea di costruire il padiglione. San Marino avrebbe a disposizione (gratuitamente) un’area di circa 750 mq con possibilità edificatoria di 350 mq (e altezza massima di 12 metri) in una zona che dire centralissima è poco. Le due opzioni illustrate graficamente qui in basso nella pagina non richiedono ulteriori commenti. La posizione che l’Italia – gesto di grande amicizia – ha riservato al Titano è a dir poco centralissima, di fianco a Svizzera e Germania a due passi dalla piazza principale e dal Palazzo Italia. L’idea di progetto di spazio espositivo elaborata per Antao dall’ing. Luigi Moretti prevede la costruzione di un padiglione prefabbricato in legno (per il quale si è già resa disponibile la Tonelli Spa) eco-compatibile che dopo i sei mesi della manifestazione potrebbe essere smontato trasferito in Repubblica e “riciclato” per soddisfare un fabbisogno sociale specifico. Ad esempio come asilo, mensa o ambulatorio medico: l’ipotesi formulata – che illustriamo in alto con le due immagini del doppio utilizzo del padiglione – vale come esempio e riprende il progetto per un Poliambulatorio Medico a Murata. In una lettera all’esecutivo, ANIS specifica che “con la partecipazione delle aziende sammarinesi, si potrebbe raggiungere l’obbiettivo di avere un padiglione con oneri veramente ridotti o addirittura a costo zero per lo Stato”. Una proposta, come dicevamo, destinata a sparigliare le carte e a rimettere in discussione scelte che fino a qualche giorno fa erano sicuramente ben argomentate. Questo non solo potrebbe essere un esempio di sinergia pubblico-privato da manuale, ma dimostrerebbe un cambio di passo della gestione pubblica, in un’ottica manageriale e imprenditoriale. Fixing seguirà gli sviluppi del caso.

 

 

cluster mediterraneo

 

posizione ita-rsm

 

La posizione: meglio il cluster Bio-Mediterraneo, tra Libano e Marocco, o affacciati sul viale principale dietro Svizzera e Germania?

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