Home NotizieSan Marino ANIS: no alla discrezionalità della politica. Altrimenti non si può crescere

ANIS: no alla discrezionalità della politica. Altrimenti non si può crescere

da Redazione

Lo Stato, a San Marino, è sin troppo “presente”. Questo pregiudica inevitabilmente gli ambiti operativi, in netto e chiaro contrasto con quanto avviene nei paesi avanzati.

 

Non può crescere un Paese in cui la classe politica tiene stretto il potere decisionale su qualsiasi materia e a ogni livello. Sulla concessione delle licenze, sull’assegnazione delle residenze, addirittura sulla revoca delle società e sulle assunzioni nella pubblica amministrazione.

Non può crescere un Paese dove ogni singolo ente ha proprie regole per quanto riguarda l’assegnazione degli appalti pubblici, un meccanismo perverso che gli organismi internazionali hanno già chiesto a San Marino di risolvere una volta per tutte, in quanto in questo si annida il rischio corruzione.

ANIS ha chiesto più volte, in questi anni, di uscire dalla discrezionalità della politica. Lo ha scritto nero su bianco all’interno del proprio “Progetto San Marino”, lo ha ricordato a più riprese nel consesso del Tavolo per lo Sviluppo.

Lo Stato, a San Marino, è sin troppo “presente”. Questo pregiudica inevitabilmente gli ambiti operativi, in netto e chiaro contrasto con quanto avviene nei paesi avanzati.

Ciò che chiediamo è che la politica, e nei suoi specifici ambiti decisionali anche la pubblica amministrazione, inizino ad ispirarsi a modelli più efficienti. Che poi, in tempi di spending review, sono anche quelli meno costosi.

Occorrono regole certe, senza possibilità di interpretazioni. Provvedimenti che abbiano alla base parametri prestabiliti a cui fare riferimento. Solo così si può giungere a garantire un vero stato di diritto.

Il progetto di legge per lo sviluppo economico, appena passato in prima lettura in Consiglio Grande e Generale e scaturito proprio dal confronto al tavolo per lo sviluppo, va rafforzato proprio spingendo in questa direzione.

San Marino deve eliminare ogni possibile fonte di distorsione. La politica deve fare la politica, ovvero dettare le linee guida per il futuro, non deve perdere tempo e consumare risorse per svolgere un compito che non le è proprio.

San Marino deve puntare ad aprirsi agli investimenti esteri se vuole ricominciare a crescere. Ma non potrà mai farlo se la politica mantiene la prerogativa discrezionale di decidere ogni singolo passaggio, ogni scelta, sempre e comunque. È anche così che si cresce, come Paese. Come Nazione che vuole aprirsi al contesto internazionale.

La crisi della nostra economia, i cui indicatori – va ribadito – sono in costante peggioramento, rende indispensabile mettere in campo quella “politica del fare” che l’Associazione Industriali invoca da troppo tempo ormai. Tagli agli sprechi e riforme per la modernizzazione non sono più rinviabili. Ma senza un vero cambio di mentalità, senza un cambio di passo da parte della politica, non si va da nessuna parte.

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