Giorgia Pecci, consulente Assoservizi, davanti a un’aula davvero gremita vista anche l’attualità dell’argomento, ha preso in esame la questione rifiuti prodotti dalle industrie, mettendo in luce la classificazione, la caratterizzazione, le varie modalità di smaltimento e recupero, partendo dall’analisi del Decreto Delegato numero 44 del 2012.
di Edoardo Giorgetti e Tommy Fantini
La gestione dei rifiuti speciali, non pericolosi e pericolosi al centro del corso di formazione che si è tenuto giovedì mattina 23 maggio 2013, all’interno della sede dell’ANIS. Giorgia Pecci, consulente Assoservizi, davanti a un’aula davvero gremita vista anche l’attualità dell’argomento, ha preso in esame la questione rifiuti prodotti dalle industrie, mettendo in luce la classificazione, la caratterizzazione, le varie modalità di smaltimento e recupero, partendo dall’analisi del Decreto Delegato numero 44 del 2012. Il problema dei rifiuti è presente da diverso tempo nelle industrie sammarinesi, che si trovano in mezzo ad una grande quantità di rifiuti.
Tempi di smaltimento o recupero
I rifiuti speciali, indipendentemente dalla quantità prodotta, vengono indirizzati a smaltimento o recupero da parte dell’azienda produttrice almeno una volta all’anno. Nello specifico, per i rifiuti non pericolosi, il limite massimo è di 20 metri cubi di quantità in deposito, mentre per i pericolosi, il quantitativo massimo è di 10 metri cubi. Eventualmente, l’azienda può decidere di superare i quantitativi: in questo caso dovrà avvalersi di operazioni di smaltimento o recupero una volta ogni tre mesi.