Protagonista lo stile del green, dello smart, delle specializzazioni e in particolar modo alla condivisone di tecniche e innovazioni che vengono confrontate tra i diversi ‘designer’ in rete.
di Tommy Fantini e Edoardo Giorgetti
Vista la diminuzione della tradizionale manifattura marchigiana, ma in generale quella di tutta la penisola, pare che la manodopera dei giovani talenti dell’industria regionale stia spostando la difficile situazione economica in un percorso che vede come protagonista lo stile del green, dello smart, delle specializzazioni e in particolar modo alla condivisone di tecniche e innovazioni che vengono confrontate tra i diversi ‘designer’ in rete.
Lo Stato non ci deve ostacolare
“Sta ai giovani trasformare la manifattura tradizionale in qualcosa di più moderno ed elaborato”: queste sono le parole di Nando Ottavi, guida di Confindustria Marche, che ha espresso inoltre un disprezzo nei confronti della burocrazia che impedisce ogni possibile innovazione imprenditoriale.
Un industria più flessibile
Proprio in questi giorni c’è stata la firma dell’accordo in rete tra gli imprenditori della regione Marche e Confidicoop per migliorare il sistema di garanzia e fare da intermediario al problema del credito.
L’artigianato non molla
Anche se dal 2007 ad oggi, la domanda internazionale di mobili, meccanica ed elettrodomestici ha giocato a ribasso, l’industria delle calzature resiste, continuando ad essere il simbolo dell’artigianalità in tutto l’Adriatico.