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Le modalità di riscossione delle contravvenzioni tra Italia e San Marino

da Redazione

In queste ultime settimane le Forze dell’Ordine sammarinesi hanno eseguito numerose notifiche ai sammarinesi per contravvenzioni al codice della strada commesse in Italia e sanzionate dalle locali autorità di polizia.

 

In queste ultime settimane le Forze dell’Ordine sammarinesi hanno eseguito numerose notifiche ai nostri concittadini per contravvenzioni al codice della strada commesse in Italia e sanzionate dalle locali autorità di polizia.

“Al di là del carico di lavoro e dei costi che l’intera procedura comporta per il personale sammarinese impiegato – scrive Ivan Foschi -, dai singoli Agenti fino al servizio Esattoria, chiunque può notare la disparità di trattamento tra i Sammarinesi multati in Italia, che sono costretti a pagare anche a distanza di anni, a fronte del pignoramento dei propri beni in caso di insolvenza, e gli stranieri multati a San Marino ai quali non viene nemmeno richiesto di assolvere i propri obblighi. Da parte sammarinese infatti, si rinuncia a priori a chiedere alle autorità italiane la riscossione delle contravvenzioni e, di conseguenza, il servizio di esazione forzata non viene mai attivato, per cui le uniche somme riscosse dalle autorità sammarinesi provengono esclusivamente da quei cittadini italiani che, ignari, provvedono volontariamente al pagamento della multa una volta che questa gli viene consegnata a casa per mezzo della posta ordinaria. Fermo restando che nessuno deve avere il diritto di sottrarsi alle sanzioni comminate per qualunque tipo di violazione, torna però di attualità un principio elementare che continua però ad essere disatteso sistematicamente, ovvero la parità di trattamento e la reciprocità tra Stati. Ritenendo che tale divergenza procedurale sia lesiva delle prerogative della Pubblica Amministrazione oltreché poco dignitosa della nostra dimensione statuale, chiedo se è intenzione del Governo continuare a eseguire unilateralmente un servizio che porta giovamento esclusivamente alle autorità della Repubblica Italiana senza che venga fatto altrettanto da parte italiana a tutela dell’amministrazione sammarinese. Ovvero se non sia più opportuno fare in modo di sospendere la riscossione delle sanzioni in questione fino a quando non verranno ripristinate condizioni di reciprocità nel rispetto della pari dignità tra i due Stati. Negli anni passati inoltre, una sentenza della Corte Costituzionale italiana, con ovvio riferimento al territorio italiano, stabiliva che una contravvenzione si intendeva notificata non quando veniva materialmente consegnata nelle mani dell’interessato, bensì quando giungeva all’Ufficio Postale del Comune di residenza. Pare che l’Amministrazione sammarinese abbia applicato questo criterio intendendo notificate le multe italiane nel momento in cui giungono al Tribunale unico anziché nelle mani del trasgressore, creando non pochi problemi poiché, decorso un anno dall’infrazione, senza che venga effettuata la notifica al diretto interessato, si avrebbe diritto all’archiviazione. Diritto che in questo modo viene seriamente pregiudicato e che non pare compatibile con quanto previsto dalla Convenzione del 1939 la quale stabilisce che per le notifiche di atti si applicano le disposizioni vigenti all’interno dello Stato entro il quale l’atto deve essere notificato. Chiedo pertanto se corrisponde al vero che questo criterio, emanato da un organismo italiano e pertanto valido in quella giurisdizione, sia tuttora applicato a San Marino e cosa intende fare il Governo per tutelare al meglio i diritti dei cittadini, facendo valere il rispetto della sovranità territoriale sammarinese. Segnalo infine che anche la contestazione immediata delle infrazioni avviene in maniera più svantaggiosa per gli automobilisti sammarinesi. Le forze dell’ordine italiane infatti, qualora il conducente non abbia la somma da pagare disponibile in contanti, procedono con il fermo amministrativo del veicolo, costringendo a sostenere ulteriori costi per il carro attrezzi e la custodia del mezzo, mentre da parte sammarinese ci si limita a trattenere la patente del conducente come cauzione, consentendo però il rientro a casa con altri guidatori. Chiedo pertanto se ci sia l’intenzione di parificare il trattamento anche in questa circostanza. Ricordo infine che in data 13 luglio 2010 la Commissione Affari Esteri aveva approvato all’unanimità un Ordine del Giorno in cui si invitava il Congresso di Stato ad individuare le misure più opportune affinché sia assicurata la piena reciprocità tra Italia e San Marino per quanto concerne la riscossione delle contravvenzioni a carico di soggetti residenti in uno dei due Stati per violazioni del codice della strada commesse nel territorio dell’altro Stato”.

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