La famosa e odiata patrimoniale attacchera’ il settore immobiliare della nostra economia che ha subito il crollo maggiore, ma pur di raccimolare 10 milioni di euro alcuni politici intendono continuare su questa strada, questi introiti non andranno in progetti di sviluppo ma andranno (come una goccia nel mare) nella spesa corrente.
” Un paese che ha una spesa corrente superiore al 95% non ha eguali al mondo, continua Busignani – e anche qui gli interventi per limitare tale percentuale sono minimi. L’introduzione dell’imposta indiretta IVA per San Marino, se gestita alla sammarinese, rappresentera’ un ulteriore enorme aumento della pressione fiscale, gravando sul commercio interno, facendo perdere quel poco profitto ( per colpa della crisi ) che i commercianti hanno e aumentando contemporaneamente i costi dei beni e servizi a carico della popolazione e dei turisti. I tecnici dicono che l’introduzione dell’IVA portera’ nelle casse erariali oltre 20 milioni di euro freschi ogni anno ma non dicono che questi 20 milioni saranno ( ovviamente ) captati dal sistema ( tutti noi ) e spostati nelle casse dello Stato per pagare la spesa corrente, impoverendoci ulteriormente tutti.
L’inserimento dell’imposta di soggiorno per i flussi turistici e’ l’ennesimo errore, San Marino non e’ Venezia o Firenze, far pagare un turismo povero come quello che viene in Repubblica significa diminuire il numero totale di turisti e di conseguenza meno consumi, meno profitti e meno entrate erariali, tutti concetti banali ma che pur essendo banali non riescono a sfondare nelle menti di chi decide oggi il nostro futuro.
Si deve intraprendere la strada opposta di quella percorsa, diminuendo la pressione fiscale, snellire la Pubblica Amministrazione e pubblicizzare San Marino e i suoi vantaggi nei network internazionali.
In poco un paesino come San Marino con il suo potenziale puo’ diventare, nella legalita’ e trasparenza, come una tigre asiatica”.