Home FixingFixing Entro 2 mesi San Marino tutto in “banda larga”

Entro 2 mesi San Marino tutto in “banda larga”

da Redazione

L’AASS anticipa a Fixing la fine del progetto. Che costa circa 1 milione. Resta da capire quando e soprattutto come potersi “connettere”.

 

 

 

di Alessandro Carli

 

Spesso un’informazione data a fine articolo contiene una notizia. Su San Marino Fixing di qualche numero fa, parlando del Parco Scientifico e Tecnologico, abbiamo scritto che “l’AASS ha assicurato che nei prossimi mesi proseguirà il lavoro per la copertura delle principali dorsali con la fibra ottica”, senza la quale “non è neanche lontanamente possibile pensare ad un progetto così ambizioso”. Poiché Fixing crede nel PST – e lo dimostrano i tanti, tantissimi articoli che abbiamo dedicato all’argomento -, abbiamo voluto approfondire l’aspetto delle dorsali, intervistando Emanuele Valli direttore dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi.


Il lavoro di copertura nasce in funzione del Parco Scientifico e Tecnologico?

 

“Non sappiamo ancora dove sarà ubicato il Parco Scientifico e Tecnologico. L’iniziativa dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi nasce dall’esigenza aziendale di collegare gli impianti con la fibra ottica, un sistema particolarmente affidabile già ampiamente utilizzato dall’AASS come vettore di dati nei telecontrolli degli impianti, nelle tele letture dei contatori e nella telesorveglianza. E’ stata costruita un’autostrada: non abbiamo preclusioni e non siamo veicolati da operatori specifici del settore. Il bisogno primario, in senso lato, è quello legato alla pubblica amministrazione e alle aziende del territorio. Faccio un esempio pratico: se i progetti di videosorveglianza proseguiranno, è necessaria la fibra ottica. Detto questo, è chiaro che il lavoro di copertura delle principali dorsali può riguardare anche il Parco. Una volta identificato il luogo su cui sorgerà, non ci saranno problemi a raggiungerlo con la fibra. Le aziende che lavoreranno nel Parco, avranno certamente bisogno di essere collegate con il mondo in maniera veloce e sicura. Non siamo operatori delle telecomunicazioni, però offriamo al sistema Pese l’opportunità: la rete c’è e serve, e va sfruttata. E’ quello che sta facendo anche la vicina Romagna, che ha investito nella banda larga. Io credo che sia un valore aggiunto per il Paese lavorare con la fibra ottica: è un’opportunità per l’intero mondo produttivo”.


A che punto sono i lavori di copertura e qual è la spesa?

 

“I lavori sono iniziati circa un anno e mezzo fa. Attualmente ci mancano solo due zone di confine del territorio, ovvero Torraccia e Faetano, che sono scoperte. Entro un paio di mesi completeremo i lavori. Per i lavori sono stati investiti circa un milione di euro. Per la messa in posa della fibra ottica ci siamo avvalsi di Cotes, una società sammarinese qualificata e certificata, che da tempo lavora con ottimi risultati anche fuori dai confini”.


Direttore, finiamo tornando al Parco Scientifico.

 

“Si tratta di un’iniziativa non semplice, dal mio modo di vedere. Bisogna capire la forza del progetto, ma soprattutto occorre individuare i contenuti da inserire. A che distretto si rivolge il Parco Scientifico e Tecnologico? Al manifatturiero? Per gli investitori in ricerca e sviluppo è una bella sfida. Siamo in una fase embrionale: io credo sia fondamentale individuare i settori specifici”.

 

Aspettiamo dunque la ‘banda larga’ al varco. Però non possiamo non domandarci il perché del mancato coinvolgimento dei soggetti interessati (chi opera nelle Tlc).   E restiamo in attesa di capire se, quando e come aziende e cittadini potranno viaggiare finalmente davvero veloci in rete.

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