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Civico 10 spara a zero contro l’istituto finanziario pubblico

da Redazione

“E’ un’arma carica pronta per essere usata dal primo governo che ne volesse fare uso per ipotecare i beni dello stato per recuperare finanziamenti anche all’estero, indebitando il Paese eventualmente pure per coprire la spesa corrente”. Civico 10 spara a zero contro l’istituto finanziario pubblico.

Per questo abbiamo (come al solito) letto molto attentamente il PDL presentato dalla maggioranza sulla creazione dell’Istituto Finanziario Pubblico, che come dice il nome non è una semplice immobiliare pubblica. In particolare ci siamo letti approfonditamente gli Art.4 e 5 della Legge in cui si elencano i numerosi scopi che questo Istituto avrebbe nel suo mandato.
Durante la paradossale discussione di martedì in Consiglio i Consiglieri della maggioranza e i Segretari di Stato presenti hanno cercato in ogni modo di far passare la netta posizione di contrarietà di Civico10, Rete e Sinistra Unita prima come pretestuosa, poi come frutto di incompetenza, come se non sapessimo leggere ciò che c’era scritto nella legge.
“Non è nostra intenzione di fare debito per pagare la spesa corrente” è stata la frase più ripetuta nel corso dei tanti interventi scocciati dei Consiglieri di Bene Comune. Ma, come direbbe un avvocato quando si parla di legge con le intenzioni ci si fa poco, sono le parole scritte che contano.

E le parole scritte sono chiarissime:
Art.4 (Finalità):
d) favorire interventi tesi alla stabilità del sistema economico e finanziario sammarinese, e con esso la solidità dei conti pubblici;
e) supportare lo sviluppo del sistema economico nazionale e il suo fabbisogno finanziario e di liquidità.
Art.5 (Oggetto Sociale)
b) eseguire operazioni di cartolarizzazione del patrimonio pubblico…
c) assumere partecipazioni in società sammarinesi o estere, operanti in qualsivoglia ambito e settore […]che assumono una rilevanza strategica…
g) contrarre finanziamenti da operatori creditizi sammarinesi o esteri;
h) finanziare l’Ecc.ma Camera, gli altri Enti ed Aziende del Settore Pubblico Allargato

Come si capisce bene dai punti d/e dell’Art.4 e dal punto h dell’Art.5, la creazione di una simile sovrastruttura e di un simile impianto legislativo andrà a rappresentare un’arma carica pronta per essere usata dal primo governo che ne volesse fare uso per ipotecare i beni dello stato per recuperare finanziamenti anche all’estero, indebitando il Paese eventualmente pure per coprire la spesa corrente.
Una sovrastruttura costosa, a cui serviranno da legge ben tre anni solamente per raggiungere il pareggio di bilancio, e che, ascoltando le parole della stessa maggioranza, dovrebbe avere dei compiti (come quello di una ricognizione degli affitti dello Stato) che già sono assegnati ad una Pubblica Amministrazione con più di 4000 dipendenti.
Se fossero veramente solo questi i compiti dell’IFP, e volessimo quindi dare credito ad una maggioranza che ancora non ha dimostrato di doverne godere, non si capisce il motivo per cui negli articoli di legge sopra citati c’è scritto molto altro, creando uno spazio di legge in cui un domani un qualunque Governo si potrebbe infilare per farci entrare nella spirale del debito.
Per questo continueremo a sostenere con forza la nostra posizione di netta contrarietà alla creazione dell’Istituto Finanziario Pubblico e cercheremo di spiegarne bene le finalità alla cittadinanza.

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