Home FixingFixing Crediti inesigibili: ha ragione Fixing, si deve evitare di ripetere gli errori

Crediti inesigibili: ha ragione Fixing, si deve evitare di ripetere gli errori

da Redazione

“A cosa serve chiudere la porta quando i buoi sono scappati? Di temere che quei milioni di euro non li rivedremo mai più.” Pur augurandomi che così non sia.

 

di Mario Alvisi

 

Riceviamo e pubblichiamo.

Si discute aspramente sulla scoperta che lo Stato sammarinese vanta una somma inimmaginabile di crediti inesigibili. Già in passato ebbi a dire e scrivere che in un Piccolo Stato come San Marino la gestione dell’imposta della monofase era assurda. Ci voleva il Fondo Monetario Internazionale per farlo scoprire? Facilmente posso vantarmi di dire io lo sapevo; ma io non contavo e non conto nulla essendo italiano, pur conoscendone le ragioni avendo lungamente lavorato in Repubblica.

Oggi ne parlano tutti. A volte anche a vanvera. Si danno le colpe alla politica, alle aziende, alla connivenza politica-affari, e così via. Si vorrebbero mettere alla gogna amministratori, consiglieri d’amministrazione, sindaci revisori (perché non anche i commercialisti?). Il sindacato, che gestisce il personale dell’amministrazione pubblica, si fa acerrimo paladino della “scoperta della verità”, affiancandosi ai giovani Movimenti, facendo finta di dimenticarsi di come funziona l’apparato burocratico. I giovani Movimenti cavalcano l’onda dell’opinabile scandalo. E’ vero che loro non c’erano. Ma per fare politica bisogna conoscere la storia e le cose del proprio Paese. Non credo che nessuno di loro fosse “assente” in tutti questi anni. Dovrebbero ricordare che già in passato uno scandalo simile era balzato agli onori della cronaca nazionale. Che ne è stato?

Allora mi sembra equilibrata la posizione di Fixing e azzeccata la diagnosi formulata: “a cosa serve chiudere la porta quando i buoi sono scappati? Di temere che quei milioni di euro non li rivedremo mai più.” Pur augurandomi che così non sia.

Ma, in modo particolare, convengo con la Redazione che “urlare” e “sbraitare” non serve, ma serve verificare cos’è che non ha e non funziona nelle procedure della gestione della monofase (Forse un motivo in più per eliminarla?). Ma tutto ciò l’apparato burocratico lo sapeva e lo sa. Qui sta tutto il nocciolo dei crediti inesigibili.

Si era sempre detto che i bilanci dello Stato non erano veritieri. Che i bilanci delle aziende erano in parte “falsi” e non davano nessuna garanzia ai soci, soprattutto se stranieri… Che per i Dirigenti della Segreteria delle Finanze era impossibile che non sapessero che tutta la gestione dell’imposta monofase era sorretta da sole ipotesi. Tenendo presente che l’ammontare di tale voce era la più importante di tutta la struttura contabile dello Stato.

Che i Dirigenti dell’Ufficio Tributario non comprendessero le difficoltà procedurali che quotidianamente incontravano per gestire l’incasso dell’imposta e, soprattutto, i conteggi dei rimborsi e dei concordati che potevano avvenire anche dopo anni e anni. Se gli operatori economici erano ancora operativi.

Non da meno gravano le colpe della mancanza di comunicazione fra i vari Uffici Pubblici. Industria, Finanze, Giustizia. Lavoro e Sanità perché non sono online. Le informazioni restano nei vari cassetti senza poter essere utili agli uni o agli altri, creando dissonanze come quelle della “sparizione” o la cessata attività delle imprese e dei singoli imprenditori.

Tutto ciò per condividere con Voi che “non sono sufficientemente efficaci i controlli”, che “va mantenuto un monitoraggio attento e capillare sul sistema economico in modo da poter affrontare le singole emergenze man mano che cominciano ad insorgere”. E che è certo che “ci sia qualche elemento della macchina pubblica che ha sbagliato, che ha una qualche responsabilità in tutto questo”.

Ma ormai che fare? Punire questo e quello? Ricordiamoci che la monofase nasce nel lontano 1972 ed è da allora che sottotraccia, perché c’era il benessere e nessuno ci faceva caso, nascono e prosperano i crediti inesigibili. Quindi… bisogna fare processi e penalizzazioni da quella data? Io credo che, fatto il possibile per una ulteriore verifica d’incasso, sia il caso di metterci una pietra sopra. Con un però. L’immediata introduzione di elementi gestionali certi, verificabili con tempestività, che consentano al sistema, seppur complesso, di funzionare a dovere. Dando anche responsabilità ai Dirigenti. Sempreché non sia giunto il momento, è bene insistere, dell’immediata introduzione dell’imposta IVA. Ma anche così i controlli devono essere comunque severi, perché altrimenti si ricadrebbe nel peccato originale.

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