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Sintesi della seduta pomeridiana di ieri del Consiglio

da Redazione

Il primo giorno di Consiglio grande e generale si è aperto con il comma comunicazioni e i riferimenti di quattro segretari di Stato.

Report Della Torre – Matteo Fiorini, responsabile per il Territorio, ha dato comunicazione sul bilancio 2012 del fondo per la mortalità del bestiame; Pasquale Valentini, segretario per gli Affari esteri, ha riferito su quanto fatto dalla sua segreteria a seguito dell’approvazione di due ordini del giorno, quello sui rapporti tra Israele e Palestina, e quello in favore della liberazione della pakistana Asia Bibi. Quindi il segretario di Stato per la Cultura, Giuseppe Maria Morganti, ha riferito sull’apertura dell’asilo nido di Falciano, previsto per il prossimo anno scolastico e sulla sua gestione pubblica. Infine, è seguito il riferimento del segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, sull’esito della missione a Washington all’Fmi e sulle iniziative pro-trasparenza. A riguardo, il segretario ha assicurato, in sede di risposta alle interpellanze, la distribuzione ai capigruppo dell’elenco dei debitori nei confronti dello Stato, limitato alle società le cui procedure di contenzioso sono già concluse.

Quindi hanno preso la parola i consiglieri: tra i primi, il segretario del Pdcs, Marco Gatti, che è intervenuto per chiarire la sua posizione a seguito delle richieste di sue dimissioni avanzate nei giorni scorsi dal movimento Rete. Quindi si è passati alla risposta alle interpellanze. Il segretario di Stato Felici non ha potuto rispondere a quella sui crediti inesigibili, per l’assenza in Aula dell’interpellante, il consigliere Federico Pedini Amati, del Ps. La risposta è stata così rinviata nella prossima sessione consiliare ma, come promesso, ai capigruppo è stata comunque distribuita la copia dell’elenco dei debitori. Il comma comunicazione si è quindi chiuso per proseguire i lavori sui punti successivi previsti nell’ordine del giorno. I lavori proseguiranno fino alle 21.

Matteo Fiorini, segretario di Stato per il Territorio: “Sul fondo per la mortalità del bestiame del 2012, diversamente dagli esercizi precedenti, chiude in utile per 3 mila euro. Per il fondo è previsto uno stanziamento pubblico di 50 mila euro”.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Intervengo per dare aggiornamenti sull’ordine del giorno approvato in quest’Aula sui rapporti tra Palestina e Israele. Il testo dell’ordine del giorno è stato inviato, tramite l’ambasciata, alle autorità palestinesi. Quindi, nell’occasione di due incontri, uno con l’ambasciatore israeliano e l’altro con il Patriarca latino di Gerusalemme, l’argomento è stato affrontato ed è stato consegnato l’odg approvato dal Consiglio. Si è poi discusso su quali possono essere, in ordine al suo mandato, le iniziative volte a favorire il proseguimento del processo di pace tra Israele e Palestina. Passo quindi alle iniziative prese a seguito dell’approvazione di un ordine del giorno su Asia Bibi, che favoriva l’iniziativa verso il governo pachistano per la sua liberazione dalla prigionia per blasfemia. Abbiamo convocato l’ambasciatore del Pakistan e nel lungo colloquio gli è stato consegnato il testo dell’odg. L’ambasciatore ci ha spiegato poi che questo è un caso su cui il governo pakistano è molto sensibile e ha tutto l’interesse a risolverlo prima possibile. Il problema più grosso é il terrorismo presente in quell’area, ci ha descritto l’alto numero di vittime e ci ha invitato a non dare giudizi affrettati sul suo Paese perché non sempre la comunicazione esterna dà ragione della difficoltà di trasformazione che sta vivendo. L’ambasciatore ha quindi garantito di farsi portavoce dell’ordine del giorno.”

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la Cultura: “Con piacere vorrei comunicare che la questione dell’asilo nido di Falciano sta trovando una soluzione. I lavori di ristrutturazione esterni e interni consentono un rapido trasferimento delle attività in quella struttura. Il governo ha deciso di intervenire su base della forte istanza della comunità civile. L’apertura dell’asilo di Falciano sarà possibile già dalla prossima stagione scolastica. Contemporaneamente ci sarà la chiusura dell’asilo di Murata, dove lo Stato è in affitto in via provvisoria e ha costi elevati rispetto all’uso di una struttura pubblica. Poi l’edificio di Murata non era adeguato a standard educativi e di servizio, legati anche a una difficile viabilità. L’affitto sarà disdetto dal 30 giugno 2013.

Non sarà un trasferimento tout cour degli alunni, ma con l’avvio alle scuole d’infanzia metà dei bambini presenti a Murata. Il problema riguarderà solo 15 bambini che potranno essere collocati anche nei nidi più vicini a Murata, come quelli di Cailungo e di Città, recentemente ristrutturati. Le famiglie non subiranno grandi disagi, mentre dà una risposta in una zona densamente popolata come quella di Falciano, con altissimi tassi di espansione demografica.

Falciano offre possibilità di ospitare non solo i 30 bambini di Murata, ma può arrivare anche a 46 bambini, con 15-18 posti in più. Allo stesso modo è possibile l’ampliamento di disponibilità degli asili nido privati. Nel momento in cui inizieranno le iscrizioni per il prossimo anno scolastico ci sarà quindi questa possibilità di ampliare i posti. Oggi ci sono oltre 404 bambini in lista di attesa per entrare nei nidi. Ma con gli ingressi di febbraio ci siamo accorti che la crisi economica ha creato problematiche serie, tanto che il servizio nido non è più richiesto come in precedenza. A febbraio si sono registrate 45 rinunce, cosa mai successa prima e si prevede che il trend continui e non decresca. E’ un dato triste, ma dall’altro lato denota il fatto che la risposta dello Stato è ottimale. La percentuale di risposta sull’intera popolazione dei bambini è superiore al 20%, e ci pone ai primi posti dei Paesi Ocse. E’ una posizione in cui siamo rientrati nostro malgrado, non per i nostri meriti, ma abbiamo comunque una potenzialità di ampliamento dell’8% e su cui procederemo non appena possibile”.

Claudio Felici, segreteria di Stato per le Finanze: “E’ doveroso riferire sulla partecipazione del governo allo Spring meeting dell’Fmi, dal 18 al 21 aprile scorso, a Washington. Si è sviluppata un’interessante riflessione interna dell’Fmi, non consueta, su come oggi si incernierano i concetti di rigore e quelli di sviluppo. Poi c’è stato un inserimento significativo sui piccoli Stati, sulla soddisfazione sulla loro adesione ai programmi di assistenza e formazione. I piccoli Stati membri del Fondo sono 44, un numero non irrilevante. Non nascondo che l’interesse dell’Fmi è anche scaturita dall’elemento di crisi cipriota che ha fatto aprire gli occhi sul fatto che non basta essere piccoli per essere indifferenti al sistema globale.

Non ci deve poi lasciare disattenti l’eventualità del possibile flusso di capitali che da Cipro potrebbero arrivare al nostro Paese. Non può che esserci la massima attenzione sul fatto che San Marino possa essere una destinazione possibile. E massima attenzione non può prescindere dalla provenienza dei capitali, dal soggetto portatore e dalla loro destinazione. O queste informazioni sono chiare e nette, oppure il sistema deve agire secondo prudenzialità. Inoltre la nostra partecipazione al Fondo dà la possibilità, anche in sede di Banca mondiale, di valutare non la possibilità di finanziamenti, ma di supportare tecnicamente eventuali nostre iniziative finanziarie. Ad esempio, in questa seduta parliamo di un istituto finanziario pubblico e c’è la possibilità di approfittare di questo supporto. Abbiamo poi incontrato la delegazione che ha visitato San Marino a marzo e proseguito con un esame puntiglioso e approfondito sulle iniziative di questo governo, del parlamento e del sistema su quanto emerso già dalle loro osservazioni. Quindi sulle iniziative sullo stato della finanza pubblica e a sostegno del settore bancario. Su questo, ci sono stati lunghi incontri che hanno consentito di completare il quadro della delegazione.

Cambio argomento: come annunciato nella seduta scorsa, mi ero impegnato ad approfondire le tematiche sulla trasparenza nei rapporti tra economia e amministrazione. Venerdì scorso ho fatto un’ iniziativa di comunicazione alla stampa su tre argomenti: le richieste avanzate da un’istanza d’Arengo e un odg per supportare in allegato a delibere le liste delle spese sostenute.

Ci sono già due articoli in Finanziaria in questo senso, l’articolo 16, sulla trasparenza dell’assegnazione dei contratti di fornitura di beni e servizi, e l’articolo 63, sulla revisione delle procedure amministrative e contabili. Il governo si impegna a dare un complemento informativo agli uffici della Pa su questi provvedimenti. Quindi sul 19 bis, ovvero l’articolo 26 della Finanziaria, ho illustrato quanto già detto in questa sede e fatto un approfondimento tecnico di cui ho una breve scheda, che consegnerò all’Aula, in cui Banca centrale dispone di un impegno di modifica della regolamentazione entro luglio di quest’anno per poter realizzare un sito on line in cui saranno elencati gli assetti societari di banche e finanziarie secondo regole internazionali. Altro elemento, la pubblicazione dei crediti monofase, non riscossi. Risponderò in questa seduta alle interpellanze dell’opposizione che darò e consegnerò all’interpellante e a tutti i capigruppo un elemento cartaceo con i nominativi dei contribuenti che restano in contenzioso con lo Stato con le procedure concluse. Abbiamo deciso di non pubblicare i nomi dei contribuenti che hanno un contenzioso in atto con la Pa e un trattamento di dilazionamento concesso per legge. Posso assicurare che le procedure per il recupero crediti vengono perseguite con tutti i mezzi previsti dalla legge”.

Marco Gatti, Pdcs: “Credo non sia sfuggito a nessuno il comunicato di Rete che, agganciandosi all’inchiesta Fil Rouge chiedeva la sospensione dai miei incarichi, sospensione che non è prevista in nessun ordinamento perché o si recede o si rimane. E’ un modo come un altro di approcciare la politica che io e il mio partito non condividiamo. Preferiamo un approccio di confronto sui temi e su questo riteniamo ci si debba misurare. Il mio partito ed io, da tempo, stiamo portando avanti una battaglia di cambiamento, è una sfida per far recuperare credibilità alla politica con i cittadini. Ogni azione che facciamo che mette in discussione questo, indebolisce il percorso. Faccio una serie di riflessioni leggendo il comunicato di Rete, c’è chi nulla vuole cambiare e si aggancia ad ogni cosa per mettere in discussione quanto si sta facendo. Per seguire il senso della mia condotta, ed essendo anche molto sereno sul caso Fil rouge e sul mio comportamento, è giusto innanzitutto chiarire che ad oggi non c’è nessun atto che mi riguardi e che mi metta nelle condizioni tali da spingermi a fare valutazioni sulla vicenda. Tuttavia è doveroso da parte mia precisare che, qualora dovessero emergere, anche solo nell’ambito delle indagini in corso sulla vicenda, accuse circostanziate di condotte gravi a mio carico, proprio per evitare ogni strumentalizzazione nei confronti della Repubblica, del partito e della mia persona, non avrò nessun tipo di tentennamento nel lasciare il mio incarico politico. Un anno fa mi sono dimesso dalla commissione Antimafia appena insediata pur non essendoci nulla che mi riguardava. Ma non ritenevo giusto che quella commissione, al suo debutto, fosse denigrata da attacchi interni ed esterni. Mi sono dimesso immediatamente senza nessuna remora e così farò, non appena mi siano contestati comportamenti gravi in questa vicenda. Oggi ne ho parlato nel mio partito, ora lo faccio all’Aula e la mia posizione diventerà pubblica, spero possa aiutare ad andare avanti nei lavori in modo sereno, nella ricerca di soluzioni dei problemi del Paese. Ed è una posizione che va avanti nella battaglia che faccio da tempo, per portare avanti giustizia non giustizialismo”.

Alessandro Rossi, Su: “Ho condiviso, almeno in parte, la posizione del collega Gatti e su alcuni punti ha ragione, il confine è sottile. Ma credo che politicamente e culturalmente si debba ribaltare questa situazione, altrimenti avremo difficoltà nell’informare e comunicare correttamente ai cittadini la buona volontà che sta dietro a determinate azioni. Senza segnali forti ed elementi comprensibili, nel rumore bianco creato dalla stessa logica che ci ha portato in questa crisi, le giustificazioni come quelle del consigliere Gatti non saranno sufficienti a ricreare un clima di credibilità necessario per ricostruire modello sociale diverso. Non entro nello specifico, ritengo che le logiche della politica e della cultura del paese devono essere invertite per dare seguito all’interesse comune. Per questo sono deluso dalla mancata presa di coraggio. E’ difficile dare segnali di svolta al Paese, la stessa opposizone non è stata così unita nell’evidenziare un fattore critico che emerge anche in altre situazioni, come quella dei crediti monofase, e che deriva da un sistema che va cambiato con meccanismi e modalità nuove. Mi aspettavo che un segnale forte avvenisse subito e fosse accompagnato dal suo partito e dalle altre forze politiche della maggioranza”.

Roberto Ciavatta, Rete: “La maggioranza dei cittadini vede la politica con sospetto. Io vorrei che non fosse più così: vorrei una politica capace di alzarsi orgogliosamente per dire ‘facciamo di tutto per tutelare il nostro Paese e i nostri concittadini’. Non ci sono accuse dirette rivolte dal Tribunale al consigliere Gatti e mi auguro che l’indagine possa appurare la sua estraneità. Ma avere una trasparenza totale e comportarsi in maniera autorevole faciliterebbe le relazioni internazionali che dobbiamo tenere: per questo chiediamo un passo indietro al consigliere Gatti. E’il momento di dare un segnale”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Non ho alcuna intenzione di difendere Gatti, ma voglio difendere la cultura della legalità di un sistema democratico. Qui si è parlato di presunzione di colpevolezza mentre nella nostra Carta dei diritti si parla di presunzione d’innocenza: mi oppongo alle strumentalizzazioni demagogiche scurrili e scorrette e profondamente ingiuste. L’ipotesi del rinvio a giudizio non è neppure lontanamente ipotizzata. Ciavatta chiede le dimissioni di Gatti per fare strumentalizzazione politica. Dobbiamo smettere di fare i censori e di delegittimarci reciprocamente”.

Andrea Zafferani, C10: “Gatti ha detto che se dovessero emergere elementi più concreti a suo carico prenderebbe i dovuti provvedimenti. E di questi tempi non è poco. Io chiedo che non si esageri né da una parte, né dall’altra in queste vicende giudiziarie. Da una parte non condivido il tono di Berti perché qualora ci siano situazioni che opacizzano l’onorabilità del consigliere vanno prese le giuste contromisure. Dall’altra però non credo che si debba esagerare perché ritengo il garantismo un elemento di civiltà. Il problema andrebbe risolto a monte e per questo ritengo che dovremmo introdurre in quest’Aula l’istituto della sospensiva cautelare per consiglieri indagati o rinviati a giudizio. Alla luce di tutto ciò Civico 10 e Sinistra Unita hanno presentato un ordine del giorno in cui chiedono al Congresso di Stato “di fare un progetto di legge che prevede sospensione dal Consiglio del consigliere rinviato a giudizio”. Qualora il procedimento si concluda con una condanna si provvederà ad una sua esclusione dal Consiglio, se invece c’è assoluzione si procederà con il suo reintegro”.

Mariella Mularoni, Pdcs: “Non possiamo rimanere inermi dinanzi alla problematica del lavoro giovanile. Il lavoro si crea investendo su scuola e formazione. Attraverso piani di investimenti sulla cultura si possono creare basi solide per l’economia. Il futuro si costruisce investendo sulla più grande risorsa del Paese: le persone”.

Alessandro Mancini, Ps: “Intervengo sull’asilo di Falciano, ricordiamo il dibattito in Aula e l’istanza dei cittadini. Con soddisfazione rilevo che il governo è andato nella giusta direzione, quella di adottare una struttura pubblica per un uso pubblico. L’asilo poi si colloca a Falciano, un Castello con una crescita demografica importante. Ringrazio il segretario e tutto il governo per una scelta giusta che andava fatta. In merito al riferimento del segretario per le Finanze sull’Fmi, prendo atto dei vari passaggi avuti. Le sfide sono importanti, quella del riequilibrio della finanza pubblica e quella dello sviluppo del Paese, e su queste si deve rendere partecipe l’Aula”.

Rossano Fabbri, Ps: “Volevo intervenire su due puntualizzazioni su quanto riferito dal segretario di Stato per le Finanze, sulla completa trasparenza dell’assetto bancario e la pubblicazione dell’elenco dei debitori dello Stato. Poi sull’intervento di Gatti. Se è vero che per la Pa e per i dipendenti pubblici è prevista la sospensione obbligatoria dal lavoro, non solo su rinvio a giudizio ma prima, per legge, la questione è che se si dà spazio a questo sistema di regole qualsiasi nemico politico potrebbe fare una denuncia destituita da ogni fondamento e si corre il rischio di venire bruciati subito, Il Ps è pronto a confrontarsi in merito, però credo vadano fatte le dovute riflessioni sulla sospensione cautelare a seguito di una semplice denuncia. Sull’intervento di Felici: attendiamo l’esito della relazione di Banca centrale, perché se siamo disponibili al dialogo e al confronto, non siamo disponibili a uno sconto su una norma che esiste già e al ricorso ad escamotage per non applicarle. Un altro aspetto è quello sui crediti monofase: il Ps non si accontenterà di una relazione su chi doveva pagare, ma vuole sapere se, rispetto ai morosi, ci sono ipotesi accusatorie penali, come la bancarotta fraudolente, e se sono state percorse queste strade”.

Mimma Zavoli, C10: “Non nascondo la mia contentezza sulla decisione per l’asilo di Falciano. E’ il successo di una larga fetta di popolazione, perché l’edificio resti nella disponibilità dello Stato. Ringrazio chi si è adoperato per far sì che lo stabile possa accogliere i bambini e rimanere pubblico. Dispiace ascoltare invece le notizie che le famiglie che hanno la necessità di rivolgersi a questi servizi non possono farlo per le difficoltà economiche e lavorative. Ci deve fare riflettere non solo sui percorsi che il nostro Paese deve intraprendere, ma anche su quello che è il futuro che vogliamo disegnare”.

Elena Tonnini, Rete: “Noi non facciamo né strumentalizzazioni, né ragionamenti demagogici. Il livello del nostro ragionamento non è giuridico, ma guarda alla credibilità del Consiglio Grande e Generale. Ci dispiace che Gatti faccia di tutto questo una problematica di partito, dicendo ai media “delle problematiche di partito si parli nelle sedi opportune”. Finire sui giornali a causa anche nel suo nome con conseguenti ricadute negative nel rapporto San Marino-Italia è un grosso problema e non rappresenta una problematica di partito. Dare volontariamente le proprie dimissioni sarebbe un segnale di forza di chi ha deciso di cambiare rotta e di garantire trasparenza: è un’opportunità che si potrebbe cogliere”.

Franco Santi, C10: “Con il nostro ordine del giorno rilanciamo il tema della legalità nel nostro Paese. Abbiamo presentato anche un altro ordine del giorno (in collaborazione con Sinistra unita) sul “parcheggione”. Per fare chiarezza sulla convenzione Sinpar-Stato per la realizzazione e la gestione del parcheggio 9: chiediamo al Congresso di Stato di valutare tutte le possibilità tecniche, normative ed economiche per ridurre l’esborso per lo Stato nei 17 anni di durata residua della convenzione o attraverso una rescissione della convenzione, anche facendo stimare il valore aggiornato della penale a civilisti di fama, o attraverso una riduzione del minimo garantito, legando quest’ultimo a precisi parametri oggettivi”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Il sistema Paese San Marino non prevede un’autoanalisi interna e non prevede ammissioni dei propri errori perché non ne siamo capaci. Noi sapevamo benissimo che il consigliere Gatti non si sarebbe sospeso. Ma non accetto “pistolotti” sull’ordine del giorno che abbiamo presentato: si tratta di andare a normare carenze a livello legislativo. Quello che è accaduto al consigliere Gatti è accaduto negli anni passati ad altri consiglieri. Il nostro ordine del giorno propone di andare a creare un regolamento per regolamentare questo genere di vicende giudiziarie. Vorrei poi sottolineare che quello che sta emergendo dal lavoro svolto nella commissione Antimafia non mi piace affatto”.

Gloria Arcangeloni, Rete: “Quando Berti dice che violiamo la Carta dei Diritti esagera. Noi non accusiamo il consigliere Gatti ma diamo lui l’opportunità di dimettersi. Abbiamo presentato un altro ordine del giorno con cui chiediamo al Congresso di Stato ‘di escludere la possibilità di svolgere lavori socialmente utili (a pagamento) a chi percepisce pensioni molto alte, di fissare una percentuale di guadagno rispetto alla pensione già percepita, di rendere disponibili i posti liberati a disoccupati e inoccupati, anche a titolo di formazione, durante o dopo il godimento di ammortizzatori sociali e, infine, di prevedere sanzioni, l’immediata cessazione del rapporto e il rimborso degli stipendi già percepiti a chi dichiara il falso per accedere all’attività lavorativa in periodo pensionistico. Non solo. Chiediamo di svolgere controlli affinché chi svolge le 18 ore post-pensione non superi il tetto massimo di ore prestabilito'”.

Francesca Michelotti, Su: “Intervengo sulla questione Marco Gatti che ha anticipato le polemiche con una sua dichiarazioni. Cosa apprezzabile, c’è da dire però che non mi basta. Gatti si sente tacitato dal consenso riscosso dentro il suo partito. Il punto è che il consigliere Gatti non è solo il segretario del Pdcs, ma anche un membro di questo Consiglio e come tale penso che a questo Consiglio avrebbe dovuto chiedere come risolvere una questione che può mettere in imbarazzo l’intera istituzione parlamentare. Avrei apprezzato se si fosse recato qua con le sue dimissioni che io avrei rifiutato per garantismo, per stima nei suoi confronti. E’ una persona che non ha avuto avviso di reato”.

Guerrino Zanotti, Psd: “Intervengo dopo Zeppa, per dire che l’attività della Commissione antimafia va avanti, entro l’estate presenteremo una relazione in Consiglio, le preoccupazioni espresse dal consigliere Zeppa, sono quelle di tutti i cittadini dello Stato. Si sta operando in quella direzione e contiamo di farlo nei migliori dei modi e di portare a casa risultati”.

Tony Margiotta, Su: “Servono regole chiare per chi siede in questo Consiglio. Gatti ha spiegato le sue intenzioni in caso di giudizio. E’ basilare mettere queste regole per uscire da una situazione che da anni colpisce alcuni consiglieri e la politica sammarinese e il Paese stesso. Anche Sinistra unita come Rete crede nella necessità di regole trasparenti”.

Interpellanze con risposta scritta.

Interpellanza presentata dal Consigliere Elena Tonnini (RETE) in merito alla azienda Leon Engineering con riferimento alla realizzazione di un impianto di combustione di biomassa e/o rifiuti.

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato con i rapporti con l’Aass:

“Prima di dare risposte ai quesiti posti, occorre però precisare che le dichiarazioni Di Davide Natalini, presidente dell’azienda Leon Engineering S.p.A., in merito alla visione favorevole nell’installare a San Marino un termovalorizzatore per biomasse di propria produzione, sono auspici del tutto personali che non rispecchiano la posizione del governo su questa materia, poiché il governo non ha intrapreso alcun processo decisionale al riguardo. n merito, invece, al piano occupazionale sottoscritto da Natalini, occorre precisare che le assunzioni, previste da parte dell’azienda Leon Engineering Spa e le relative autorizzazioni ricevute si riferiscono esclusivamente all’ampliamento dell’azienda citata. Tale azienda opera a San Marino già dal 2008 e svolge l’attività di progettazione e realizzazione di impianti destinati al mercato estero. Tali precisazioni per determinare l’esatto stato dell’arte in merito allo sviluppo di una società d’ingegneria specializzata nello studio, progettazione e realizzazione di impianti industriali a combustione e a cogenerazione per la produzione di energia da fonti rinnovabili che ha già mercati suoi propri di riferimento. Come si evince dall’oggetto della licenza, la Leon Engineering è abilitata a svolgere, sia in proprio, sia per conto terzi, l’attività di ricerca, studio, consulenza e assistenza tecnico-ingegneristica, nonché elaborazioni di altri progetti di qualsiasi ramo dell’ingegneria, compresa la brevettazione e relativo sfruttamento economico. Il piano occupazionale sottoscritto in forma di accordo dalla segreteria di Stato per il Lavoro con la Società Leon Engineering prevede l’impegno per detta società ad assumere almeno venti lavoratori sammarinesi/residenti con le mansioni di amministrativo/tecnico/operaio, anche specializzato, con qualifiche a partire dal 2° livello, entro il 2014. Prevede inoltre l’assunzione immediata dei primi 4 lavoratori sammarinesi/residenti, nonché l’assunzione di altre 2 unità sammarinesi/residenti entro centoventi giorni dalla data dell’accordo. Tale accordo prende anche atto del fatto che la Società, entro maggio 2013, procederà ad un aumento di capitale sociale con reinvestimento integrale di tutti gli utili prodotti, a conferma dalla solidità dell’azienda. Inoltre, considerando che la stessa Società ha costituito, in qualità di socio unico, altre due società sammarinesi a responsabilità limitata per la gestione diretta della costruzione degli impianti (Leon Meccanica S,r.l.) e del know how (Leon Project S.r.l.) e sta ultimando l’acquisizione di un opificio industriale a San Marino per la realizzazione, in loco, di tutte le commesse al fine di invertire la produzione e spostarla da incarichi a terzi a produzione sotto il diretto controllo della azienda, ratifica l’impegno ad assumere altre 10 unità sammarinesi/residenti delle 20 citate entro e non oltre il 31 dicembre 2013, quando sarà operativo e autorizzato l’avvio della produzione delle commesse ricevute. Da quanto attualmente registrato presso il Tribunale della Repubblica di San Marino i soci della società sono: 40% Fincompany, 19,50% Ge.fin, 40% Masia Luciano. Le quote detenute dalle società finanziarie sono nell’ambito dell’attività fiduciaria svolta a norma di legge. Come già detto, il Governo non ha al momento intrapreso alcun processo decisionale in merito alla possibilità di realizzare un impianto di combustione di biomassa e/o rifiuti sul territorio. Va tuttavia rimarcato che il programma di Governo indica la volontà di considerare impianti e sistemi per la produzione di energia allo scopo di conseguire una maggiore autonomia energetica della Repubblica, favorendo lo sviluppo di produzione in territorio da F,onti Energetiche Rinnovabili (fotovoltaico,geotermico)”.

Elena Tonnini, Rete, replica: “Le intenzioni del signor Natalini derivano non solo da una sua volontà, ma sono diretta conseguenza delle norme esistenti, la legge 2008 n. 72, dove si prevedono incentivi per impianti per la produzione di calore da biomassa. Le ditte citate sono società matrioska e non emerge la reale proprietà e i beneficiari. La risposta del governo non ci pare rassicurante”.

Interpellanza presentata dal Consigliere Augusto Michelotti (SU) in merito a problematiche e prospettive del comparto Guide Turistiche, nonché per conoscere la posizione del Governo in merito alla prospettata privatizzazione del relativo servizio.

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato con i rapporti con l’Aass: “Con la presente mi pregio rispondere all’interpellanza, a cui si associa il consigliere Tony Margiotta, in merito a problematiche e prospettive del comparto guide turistiche, nonché per conoscere la posizione del governo in merito alla prospettata privatizzazione del relativo servizio. Prima di dare risposte ai quesiti posti, occorre effettuare alcune premesse. Innanzitutto è bene sottolineare che da parte del governo non vi è alcuna intenzione di indebolire il servizio svolto dall’Ufficio guide della Repubblica di San Marino, nella consapevolezza che fornire il servizio di guida turistica in modo efficiente è essenziale per riuscire ad avere un settore turistico veramente capace di soddisfare le

esigenze di chi si trova a scegliere la Repubblica di San Marino come meta turistica.

Il servizio svolto dalle guide turistiche della Repubblica di San Marino è certamente fondamentale per il sistema di accoglienza turistica territoriale. L’Ufficio guide, come riportano correttamente gli interpellanti, ha registrato 28.488 presenze turistiche nel 2012, con un incremento pari al 29,34% rispetto al 2011, e per il primo trimestre dell’anno 2013, come si evince dalla tabella sottostante, ha registrato la presenza di 4483 persone, con un incremento pari al 55% rispetto al primo trimestre del 2012. Quanto detto per far comprendere che è nell’interesse della Segreteria di Stato per il Turismo, nonché del governo, attivarsi al fine di predisporre e fornire un servizio guide efficiente in grado di rispondere ad una domanda sempre crescente. II riferimento che l’interpellante fa, inoltre, al mancato rinnovo del contratto annuale ad uno dei suoi componenti necessita di una precisazione. Il mancato rinnovo del contratto non esprime l’intenzione di indebolire l’Ufficio Guide e quindi di mettere il servizio in difficoltà, ma risponde alla decisione dell’8 Congresso di Stato n. 36 del 27/12/2012 avente per oggetto “Autorizzazione collaborazione per servizio Guide con la Sig. Patrizia Bruno”. In merito alla possibile privatizzazione del servizio secondo criteri che, a giudizio degli interpellanti, lasciano spazio all’improvvisazione e ad un decremento della qualità delle prestazioni, è opportuno un chiarimento. La legge Quadro sul Turismo n. 22 del 27 gennaio 2006 dispone, al Titolo V, che le professioni turistiche vengano svolte in forma libero professionale, inclusa ovviamente la professione di guida turistica; in questo modo, senza alcuna improvvisazione o volontà di decremento delle prestazioni del servizio, si va a regolamentare, sulla base di regole certe e ben definite, un tema piuttosto rilevante della materia turistica dando a tutti la possibilità di intraprendere la professione di guida, non più come dipendente della pubblica amministrazione, sulla base di precisi requisiti. Tra l’altro il servizio di visita guidata, già prima dell’introduzione dell’apposito Ufficio statale, era svolto in forma libero professionale. Il suggerimento di creare un polo di riferimento e coordinamento dell’attività delle guide a gestione pubblica, oltre ad essere contrario alla Legge Quadro sul Turismo, contrasta anche con l’impostazione che tutti i poli di attrazione turistica con cui la Repubblica di San Marino si confronta hanno già da diversi anni, che è quello di dare alle singole guide dignità libero professionale. Pensare di affidare all’Ufficio Guide la gestione di un servizio svolto da liberi professionisti, con l’idea di perseguire un obiettivo di qualità del servizio nel rispondere a tutte le richieste in maniera tempestiva ed efficiente, non è certo una soluzione ottimale in quanto equivarrebbe ad imporre un servizio pubblico di prenotazione che smisti tutti coloro che hanno necessità di rivolgersi ad un architetto, un commercialista, un avvocato o qualsiasi altra categoria di libero professionisti.

La proposta può essere invece quella di affidare all’Ufficio di Stato per il Turismo il registro delle guide abilitate e lasciare ad esso la possibilità di fornire l’elenco di tali guide a chi richiede di poter accedere al servizio affinché possa scegliere nella massima libertà.

È importante sottolineare che è volontà della segreteria di Stato procedere con la massima rapidità

all’adozione del Decreto Delegato “Regolamento di attuazione per la disciplina delle professioni

turistiche”. Occorre precisare che il Regolamento di attuazione per la disciplina delle professioni turistiche non intende proporre un’organizzazione del comparto del servizio delle guide ma, come previsto dalla Legge Quadro sul Turismo, va a regolamentare tutte le professioni del settore fra cui anche quella di guida turistica dando l’opportunità a chiunque voglia svolgere questo tipo di lavoro di potersi liberamente proporre sul mercato, quale libero professionista abilitato. Il concetto di esercizio dei servizi di guida turistica è impostato, dalla Legge Quadro sul Turismo del 2006, come esercizio della libera professione al pari di tutte le altre professioni del comparto individuate (accompagnatore turistico, guida ambientale escursionistica, organizzatore congressuale, animatore turistico). Il fatto di organizzare un servizio in forma statale non è garanzia assoluta di prestazioni d livello; la garanzia è data da un sistema formativo che permetta di assicurare competenza e preparazione certificate, come previsto dal Regolamento di attuazione e che consenta di poter gestire efficacemente le situazioni che si vengono a creare con le guide non autorizzare.

L’intenzione è quella di creare una finestra di tempo in cui sia data all’ufficio del turismo la possibilità di fornire risposta alla domanda di viste guidate, rivolgendosi a guide anche non sammarinesi in attesa di formare le nuove.

Se il Governo intende confermare, così come recita il punto f) dell’ari. 3 del Regolamento di

Attuazione, in cui si prevede la possibilità di iscrivere all’Albo degli operatori professionali nel

turismo anche personale non residente; tale possibilità andrebbe rivista oltre che per un

difficile controllo delle guide turistiche che non avrebbero legami particolari con la Repubblica,

anche per rispondere in maniera adeguata alle attuali condizioni economiche del Paese e

quindi agevolare l’accesso al lavoro di cittadini sammarinesi. Eventuali prestazioni

professionali forensi, potrebbero essere richieste alla bisogna e solo quando se ne presentasse

l’esigenza, attingendo ad eventuali Albi Professionali forensi”.

Augusto Michelotti, Su: “Non mi sento soddisfatto dalla risposta del segretario di Stato. Il lavoro della guida è delicatissimo, malgrado l’aumento di richieste abbiamo un ufficio con tre guide di cui una mandata a casa. Due guide dovrebbero seguire 30 mila persone l’anno è un comparto che andrebbe rinforzato. E andrebbe mantenuto il controllo dello Stato in questo settore, non affidarlo a privati. Trasformo l’int

Il segretario di Stato agli Affari esteri, Pasquale Valentini, risponde all’interpellanza del consigliere Gloria Arcangeloni (RETE) sui recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto personalità appartenenti al corpo diplomatico della Repubblica di San Marino:

“Ogni decisione sulla nomina di rappresentanti consolari e diplomatici è assunta dal Congresso di Stato e di tali decisioni prende atto la Commissione consiliare permanente. Nell’individuazione dei titolari di incarichi diplomatici la preferenza va agli appartenenti alla carriera diplomatica del Dipartimento Affari esteri in subordine ad altri cittadini sammarinesi. La decisione sulla nomina dei rappresentanti diplomatici è collegiale e segue un iter politico-istituzionale prestabilito dunque non ritengo possa prefigurarsi una responsabilità di un singolo Segretario di Stato. Nei confronti degli ex agenti diplomatici invece lo Stato potrebbe costituirsi parte civile se fosse in corso un procedimento penale nel quale avesse titolo per la costituzione: in alcuni casi recenti è stata deliberata la revoca immediata dell’incarico per la pendenza del procedimento penale ma non erano ravvisabili gli estremi per un intervento nel procedimento in questione”.

Gloria Arcangeloni, Rete, replica: “Non siamo soddisfatti della risposta e perciò trasformeremo l’interpellanza in mozione”.

Il segretario di Stato per la Sanità, Francesco Mussoni, risponde all’interpellanza presentata dal consigliere Elena Tonnini (RETE) per appurare: se siano mai stati accertati – e sanzionati – casi di “conflitto di interesse” nell’esercizio della professione da parte di medici dell’I.S.S. -se sia vigente un piano sanitario nazionale -i presupposti fondanti il prospettato progetto di sviluppo di un “Turismo della Salute” in Repubblica -se (e con quali costi conseguenti) il Congresso di Stato abbia deliberato l’autorizzazione delle recenti partecipazioni alla fiera di Mosca e al Convegno di Monaco: “Le modalità operative del turismo sanitario sono quelle tipiche dei fenomeni liberi professionali di natura medica, per cui l’Iss dispone giò di competenze tecniche e organizzative, in quanto l’attività viene esercitata in forma sperimentale presso le proprie strutture già da alcuni anni. Le cure maggiormente coinvolte dal turismo sanitario sono principalmente quelle di natura chirurgica, ma sono interessate anche discipline come la riabilitazione e la nefrologia, soprattutto in relazione alla dialisi. Le strutture per ospitare eventuali accompagnatori sono le strutture ricettive tradizionali, come alberghi e pensioni. Per quanto riguarda l’esercizio delle libere professioni, occorre precisare che sono consentite per legge le attività di consulto e consulenza da svolgersi nell’ambito di strutture pubbliche o private giuridicamente riconosciute, purché effettuate fuori del normale orario di lavoro e non compromettenti il buon andamento dei servizi. Con riferimento alle sanzioni, si sottolinea che nel tempo sono stati sanzionati comportamenti non in linea con la normativa e gli accordi sperimentali in atto, ma è utile precisare che non si ha conoscenza di attività private che sfruttano risorse pubbliche. Qualora ciò venisse ravvisato, si provvederebbe immediatamente a sanzionare il comportamento con i percorsi disciplinari del caso”.

Il lavori del Consiglio grande e generale sono proseguiti con l’approvazione a maggioranza della ratifica dell’accordo Pa/OO.SS. “Organizzazione centri estivi 2013” e con la ratifica dei decreti delegati. Quindi si è passati alla nomina del presidente e dei membri del consiglio di amministrazione dell’Ente Poste della Repubblica di San Marino. E’ stata approvata la nomina alla presidenza di Marco Beccari, con 28 voti a favore sui 51 presenti. Designati a maggioranza come membri del cda i candidati di Ap, Roberto Giorgetti, del Ps, Amedea Conti, del Psd, Gioia Giardi. La nomina del candidato comune di Upr-Cittadinanza attiva slitta alla prossima sessione consiliare, poiché le tre forze di minoranza non hanno trovato al momento una disponibilità con i requisiti richiesti. Il Consiglio grande e generale ha poi proceduto alla nomina del collegio sindacale dell’Ente poste della Repubblica di San Marino: Lorenzo Ercolani, Davide Zanotti e Fabio Toccacieli. Quindi si è passati al comma relativo alla proroga del collegio dei sindaci revisori dell’Università (Pier Marino Bacciocchi, Marco Bologna e Irish de Biagi) e la proroga del Rettore, Giorgio Petroni. Il segretario di Stato competente, Giuseppe Maria Morganti, ha spiegato all’Aula che la proroga vale “fino all’entrata in vigore della legge per l’Università che intendiamo attuare in tempi brevi” e specificando comunque che viene stabilita la data di termine del mandato al 31 dicembre 2013. Si è aperto quindi un breve dibattito. I lavori riprenderanno domani mattina alle 9.00.

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