Home FixingFixing San Marino, la crisi aguzza l’ingegno. E se arrivasse il Titanx?

San Marino, la crisi aguzza l’ingegno. E se arrivasse il Titanx?

da Redazione

Non è una medicina ma un gioco di parole che si rifà a una delle tante monete complementari. Ci siamo tolti lo sfizio chiedendolo al segretario Claudio Felici. Che ci ha risposto…

 

di Alessandro Carli

 

Spesso gli spunti arrivano la mattina, mentre si è in viaggio verso il lavoro. Pozzo inesauribile di idee, Radio24, pochi giorni fa nella trasmissione “24 Mattino”, ha parlato di monete complementari come proposta per combattere la crisi.

La soluzione è già stata adottata da moltissimi paesi. Nel mondo oggi esistono circa 5.000 monete complementari utilizzate attraverso sistemi variegati in diverse comunità: alcune si basano sulla concessione di crediti reciproci che non generano interessi, come quelli in moneta ufficiale, come il Lets (Local Exchange Trading System), nato negli anni ’70 e diffuso in Gran Bretagna e Australia; altri si basano sul tempo (attribuendo un valore alle ore di lavoro dei partecipanti al circuito), come le Ithaca negli Stati Uniti dal ’90 o le banche del tempo.

Per alcuni la moneta complementare è diventato un business ad elevata utilità sociale, come nel caso della Wir Bank svizzera nata come cooperativa con l’obiettivo di sopperire alla crisi del ’29 e concede crediti in moneta complementare Wir di cui ne usufruiscono circa 60.000 imprese che vogliono fronteggiare le crisi di liquidità e agevolare gli scambi.

Vantaggi

La moneta complementare può rappresentare una nuova opportunità per l’economia, per il mercato, per il territorio e per la community che la utilizza. Di fronte alla crisi economico-finanziaria e alla galoppante disoccupazione aumentano i suoi utilizzatori che ne hanno appreso i vantaggi, che vanno dal risparmio di costi e di liquidità al maggiore potere d’acquisto e alla maggiore semplicità e rapidità degli scambi e della distribuzione di beni, servizi e lavoro.

San Marino

E’ un’idea balzana ipotizzare una soluzione simile sul Titano? Sicuramente sì. Però ci siamo tolti uno sfizio e lo abbiamo chiesto al segretario alle Finanze, Claudio Felici, che subito stoppa l’iniziativa. “Per me sono esercitazioni accademiche. C’è chi ha in mente questo percorso, che ritengo essere una strada piuttosto originale. Per i nostri numeri però non ritengo sia applicabile: siamo uno Stato che conta poco più di 30 mila persone”.

Italia e mondo

Anche se sembrerà strano, ogni giorno si utilizzano monete complementari: infatti, oltre ai sistemi di scambio organizzati come quelli sopra citati, esistono monete complementari specifiche come i buoni pasto (esempio, i ticket restaurant) e i punti dei programmi fedeltà (frequent flyer per gli aerei, carte fedeltà nei supermercati, eccetera). Queste sono monete che permettono di acquistare beni o servizi e sono complementari rispetto all’euro.

Si chiama “EuroBexB” la moneta complementare utilizzata da 2.700 imprese italiane per acquistare prodotti e servizi necessari alla propria attività senza utilizzare denaro, ma pagando con i prodotti e servizi propri. La moneta complementare EuroBexB è tecnicamente l’unità di conto che regola le transazioni in compensazione (o baratto) multilaterale tra le imprese associate al circuito gestito da BexB, la società bresciana che dal 2001 opera in tutta Italia offrendo un servizio esclusivo e di sostegno alle piccole e medie imprese.

Mentre il credit crunch attanaglia l’economia, EuroBexB ha consentito, in quasi dodici anni di attività, più di 200 milioni di euro di transato per oltre 69.600 operazioni tra aziende operanti in oltre 160 settori: dall’arredamento all’automotive, dalla chimica alla gomma, dall’edilizia all’elettronica ed elettrotecnica, dall’informatica alla meccanica, dalla pubblicità al turismo.

Un esempio concreto, raccontato a “24 Mattino”, è rappresentato da sardex, che funziona – come suggerisce lo stesso nome – in Sardegna. Non esistono banconote sardex, perché si tratta di una moneta riconosciuta solo dalle imprese che si associano al circuito. Un sardex vale un euro, e su questo valore si effettuano le transazioni. I crediti però non sono convertibili in denaro corrente ma solo in prodotti.

Quindi se si accumula un attivo di mille sardex non si può pretendere di cambiarli in euro. Si possono solo fare acquisti in prodotti dallo stesso valore.

Bankitalia non entra nella partita perché sono le imprese a farsi credito tra loro. Sardex è supportato legalmente dai contratti di affiliazione e dal regolamento interno firmati e approvati da ciascuna impresa associata.

La base legale è quella regolata dal Codice civile, articolo 1552.

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