Home FixingFixing Diario della crisi del 26 aprile 2013

Diario della crisi del 26 aprile 2013

da Redazione

I consumatori italiani invece applaudono sempre di più i discount alimentari. Secondo l’Istat più di sei famiglie su dieci fanno ormai stabilmente la spesa al discount (il 62% nel 2012 per la precisione, +9% sul 2011).

 

di Saverio Mercadante


Dopo che gli italiani avevano assistito attoniti ai trenta applausi rivolti al presidente Giorgio Napolitano dai parlamentari italiani mentre li bastonava (“Siete stati sordi”. E applaudivano. “Inconcludenti”. E si spellavano le mani. “Irresponsabili”. Standing ovation), il Wall Street Journal (Europe) in apertura titolava “Gli investitori tornano a puntare sull’Italia dopo il trambusto”. Che è un’altra forma di applauso al presidente Napolitano.

Il lamento di Confindustria ha campeggiato invece a inizio settimana sulla prima pagina del Financial Times. Il reportage dall’Italia del quotidiano finanziario anglosassone, si apriva e si chiudeva con virgolettati sconsolati del presidente di Viale dell’Astronomia, Giorgio Squinzi: “Governare l’Italia non è facile, è quasi impossibile”, era il commento del patron di Mapei a fronte dello stallo post elettorale. E la mente corre subito alla mussoliniana imprecazione: “Governare gli italiani non è impossibile è inutile”.

I consumatori italiani invece applaudono sempre di più i discount alimentari. Secondo l’Istat più di sei famiglie su dieci fanno ormai stabilmente la spesa al discount (il 62% nel 2012 per la precisione, +9% sul 2011). E oltre sette famiglie su 10 (71%) negli anni della crisi hanno modificato quantità e qualità dei prodotti acquistati; sono state poi quasi eliminate le spese per visite mediche, analisi cliniche e radiografie, mantenendo quella incomprimibile per i medicinali.

Eppure, secondo gli ultimi dati rilevati dall’Istituto di statistica, la fiducia dei consumatori italiani è orientata al rialzo su livelli che non si vedevano da tempo.

Anche se si tratta, in prima battuta, di un miglioramento rivolto alla situazione economica del Paese in generale e non a quella personale.

Ma forse sono stati influenzati dalla incredibile decisione del mostro Equitalia: stop ai pignoramenti sui cc in banca o alle poste dove vengono versati i soldi di stipendi e pensioni.

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