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CSU, scelte urgenti per salvare il lavoro

da Redazione

Forte sostegno è venuto dall’attivo unitario dei delegati che si è riunito questa mattina presso la sala del Castello di Domagnano, al documento CSU “SOS Lavoro”, finalizzato a fronteggiare l’ emergenza sociale e l’emorragia occupazionale.

Sul Titano i senza lavoro da tempo sono oltre 1.300, e tra le proposte del piano “SOS lavoro” vi è quella di prevedere uno sgravio totale dei contributi per 2 anni alle aziende che assumono giovani, l’apertura di un tavolo permanente sindacato-imprese per la formazione, incentivi per la riassunzione degli over cinquantenni, la sospensione della chiamata nominativa ripristinando le graduatorie.

“L’Attivo ha messo in luce l’improduttività del tavolo per lo sviluppo messo in campo dal Governo – affferma la nota –  dal quale sono usciti solo una serie di titoli. Basta con le enunciazioni teoriche, occorre che il Governo si assuma la responsabilità di predisporre progetti concreti e condivisi per fare ripartire rapidamente l’economia del paese. Per fronteggiare l’emergenza sociale, la proposta della CSU, in un’ottica di solidarietà e di responsabilità generale, è una tassa straordinaria di scopo, a carattere universalistico e quindi estesa anche ai settori del lavoro autonomo, in proporzione alle capacità di reddito”.

“L’obiettivo è finanziare interventi di sostegno economico per le persone che hanno terminato di beneficiare degli ammortizzatori sociali e nello stesso tempo per sostenere le persone e le famiglie che si sono impoverite, causa la perdita di lavoro, il cui numero è in continuo aumento. Un intervento da estendere anche ai giovani usciti dal percorso scolastico, che non hanno l’opportunità di entrare nel mondo del lavoro. Quello che propone la CSU è un intervento alternativo al prelievo forzoso previsto dalla finanziaria, rivolto unicamente ai soli lavoratori dipendenti, in quanto è un intervento di solidarietà di natura ben diversa, che chiami tutti i cittadini a contribuire in proporzione ai loro redditi”.

“Il sostegno ai cittadini in difficoltà è un dovere morale che riguarda tutto il paese, non solo i lavoratori dipendenti.È più che mai urgente una lotta senza quartiere al lavoro nero, piaga molto diffusa soprattutto in alcuni settori dell’economia sammarinese. Servono controlli puntuali e sanzioni severe, provvedendo a trasformare questi posti di lavoro in posizioni regolari per i disoccupati.Di fronte a un ammanco di oltre 188 milioni nelle casse pubbliche, somma che corrisponde alla metà del bilancio dello Stato, è preciso dovere dello Stato di tutelare i contribuenti onesti e garantire una delle voci più importanti di entrata dell’Erario. Nel rifiutare qualsiasi forma di condono, l’Attivo chiede una operazione di trasparenza per rendere pubblici i nominativi di chi si è approfittato del nostro Paese evadendo la monofase. In tal senso, ci chiediamo come è possibile che in tutti questi anni la magistratura sammarinese non sia stata attivata per accertare e perseguire questi reati. Occorre che da parte sia da parte dell’Esecutivo che della magistratura si avvii una azione per recuperare tutte le risorse possibili, passando al settaccio i crediti da monofase, accertando se gli stessi evasori svolgono ancora attività economiche.

Nessuna nuova azienda importante si insedia a San Marino finché c’è il rischio che possa contaminarsi con attività delle organizzazioni criminali mafiose, che si sono infiltrate in ampi strati della nostra economia. L’Attivo rivolge un pressante appello alla magistratura sammarinese affinché, in autonomia anche dal potere politico, apra propri filoni di indagine per accertare e sradicare tutte le infiltrazioni malavitose, accertando anche le eventuali responsabilità politiche, fino a giungere alla confisca dei beni risalenti a queste organizzazioni”.

Riforma tributaria ferma al palo

“Sul tema centrale delle risorse per lo sviluppo e lo stato sociale, l’obiettivo di fondo per la CSU, al di là degli interventi di carattere straordinario proposti dal documento, è il varo con urgenza della riforma tributaria all’insegna dell’equità. Va riaperto il confronto col Governo per varare una riforma che contenga i più efficaci strumenti di accertamento di tutti i redditi e patrimoni, mettendo fine alla diffusa evasione / elusione fiscale che per decenni ha sottratto enormi risorse alla collettività”.

 

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