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Denise Bronzetti e Teodoro Lonfernini: due Papi per entrare nella storia

da Redazione

Papa-Reggenti Francesco

Un fatto storico pressoché unico: incontrare due Papi diversi in poco meno di tre settimane. Un evento che è capitato, nelle vesti di Eccellentissimi Capitani Reggenti, a Denise Bronzetti e Teodoro Lonfernini. Che Fixing ha intervistato per voi.

di Alessandro Carli


Un fatto storico pressoché unico: incontrare due Papi diversi in poco meno di tre settimane. Un evento che è capitato, nelle vesti di Eccellentissimi Capitani Reggenti, a Denise Bronzetti e Teodoro Lonfernini, che tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo si sono recati in Vaticano per conoscere Papa Benedetto XVI e Papa Francesco. Un’esperienza che vi vogliamo raccontare attraverso le parole di chi ha potuto vivere questo duplice colloquio.

Papa-Reggenti Ratzinger“Sono state due emozioni grandissime – esordisce Lonfernini – nella loro diversità. Sono due personaggi piuttosto diversi caratterialmente, così come è stata differente l’esecuzione. L’incontro con Papa Ratzinger è stata cercata e voluta per tutto il semestre di reggenza, ed è arrivata proprio negli ultimi giorni del suo pontificato. Molti Paesi avevano chiesto di partecipare all’udienza, ma non tutte le domande sono state accettate. Si è trattata di una visita carica di emozioni: ho potuto toccare con mano la sua scelta di lasciare il trono petrino. Davanti a me c’era un uomo in uno stato di salute precario. Ha dimostrato a me e a Denise Bronzetti molto affetto e una lucida memoria della visita pastorale che effettuò sul Titano nel 2011. Un evento ancora molto presente in lui. Mi hanno colpito la sua debolezza e il suo affaticamento, ma anche la sua grande spiritualità”.

Dopo meno di tre settimane, Lonfernini e Bronzetti si sono recati a Roma per partecipare all’investitura di Papa Francesco. “E’ stata una mattinata bellissima – prosegue Lonfernini -. Ho avvertito molto calore. La cerimonia è stata curata nel minimo particolare. Tutto era collocato al punto giusto, anche i posti riservati alla Repubblica di San Marino. L’incontro con Papa Bergoglio è stato più veloce rispetto a quello del suo predecessore, ma ugualmente denso di emozioni: un semplice saluto e uno scambio di auguri. Entrambi i Papi mi hanno trasmesso qualcosa di unico”.

Due Papi diversi, sia sotto il profilo fonetico che di protocollo. “Sin dal momento della cerimonia in San Pietro i cardinali, dopo la sua investitura, gli hanno consegnato l’anello. I delegati non sapevano come salutare il Santo Padre: bacio all’anello, oppure inginocchiandosi. Papa Francesco non gradiva questi gesti: per lui la vera forma di rispetto non era questa. Ha tolto l’imbarazzo a tutti, proponendo una stretta di mano”.

Due personalità diverse, come conferma l’ex Capitano Reggente. “Forse anche per le sue origini tedesche, Benedetto XVI è un po’ più ‘freddo’, anche se pieno di energia, di personalità. Bergoglio è latino, e trasmette grandi sensazioni. Ratzinger mi ha fatto molta tenerezza. Ho capito che in un sistema come quello del Vaticano, la Chiesa ha bisogno di u uomo forte che la sappia gestire. Il suo gesto, pronunciato ad inizio febbraio, è stato un gesto di forza. La Chiesa si è trovata a dover gestire una serie di situazioni imbarazzanti. Per superarle, ha bisogno di una persona piena di energia”.

La Chiesa sta attraversando una fase delicata. E la scelta di Papa Francesco di lasciare da parte la sfarzosità per entrare nel cuore delle persone, è con ogni probabilità la più azzeccata. Denise Bronzetti rappresenta, poeticamente e come sguardo, l’altra metà del cielo. Reggente assieme a Lonfernini, apre il libro del suo semestre. “E’ stata un’esperienza molto intensa – racconta -. Il mandato è stato costellato da molti momenti significativi: oltre all’incontro con i Papi, anche quello con Ban Ki Moon. Chiaramente sono stati due eventi dal significato assai differenti. Ad inizio Reggenza abbiamo inviato la richiesta di incontro con Benedetto XVI. La conferma è arrivata, nonostante l’annuncio della suo ritiro. Credo che questo incontro confermi la vicinanza tra il Vaticano e la Repubblica di San Marino. Ho trovato un uomo più stanco rispetto a quello che ho potuto vedere durante la visita sul Titano nel 2011. Nei suoi occhi però ho notato lo stesso sorriso. La decisione di ‘lasciare’ è stata davvero d’impatto. Credo che possa aver anche fatto rivalutare la sua immagine. E’ stata una scelta coraggiosa, coerente”.

Papa-Reggenti_FrancescoDa Ratzinger a Papa Francesco. Denise Bronzetti sorride. “Ci siamo dati la mano. L’ambientazione è stata molto emozionante: eravamo lì come Capi di Stato in mezzo ad altri regnanti. Il colpo d’occhio su San Pietro e su Via della Conciliazione. Quel giorno c’era il sole. Ho notato che già durante la messa, Papa Bergoglio era schivo rispetto ai protocolli. Quando qualcuno si avvicinava per baciare l’anello, lui lo sollevava. Quando è toccato a noi, ci siamo salutati. Ci è sembrato naturale darci la mano. Se non comunica con le parole, lo fa con il sorriso. E’ un grande comunicatore, e possiede una gestualità che tocca, che abbraccia. Il colloquio è stato cordiale, al di fuori dell’ingessamento tipico dell’incoronazione. Ho portato i saluti del popolo sammarinese, e gli ho fatto gli auguri di buona salute e buon mandato”.

Senza per questo dimenticare la presenza di argentini nella Repubblica di San Marino, argomento che il nostro collega di Fixing ha trattato su qualche numero fa. “Ho fatto presente a Papa Francesco che sul Titano vivono diversi suoi connazionali, e che sarebbe bello averlo in visita in Repubblica. Mi ha risposto con un ‘perché no?’. Vicino a Lui c’era anche il cardinal Bertone, che si è mostrato aperto a questa possibilità”.

 

IL SENSO DELL’AMICIZIA PER PAPA FRANCESCO

Denise Bronzetti poi si ferma su un passaggio molto intenso.”Durante l’omelia, Papa Francesco ha parlato del ruolo dell’amicizia. Un frammento che mi ha colpito molto”. Il 19 marzo in Piazza San Pietro, Papa Bergoglio ha detto che “la vocazione del custodire, però, non riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensione che precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti. E’ il custodire l’intero creato, la bellezza del creato, come ci viene detto nel Libro della Genesi e come ci ha mostrato san Francesco d’Assisi: è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo. E’ il vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene. In fondo, tutto è affidato alla custodia dell’uomo, ed è una responsabilità che ci riguarda tutti”.

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