Home FixingFixing San Marino, rivalutare le peculiarità del Paese. E puntare sulle nicchie di qualità

San Marino, rivalutare le peculiarità del Paese. E puntare sulle nicchie di qualità

da Redazione

Durante la tavola rotonda che ha caratterizzato la seconda parte del convegno sull’Economia della Conoscenza, a San Marino, tante voci hanno lanciato proposte e raccontato la propria esperienza. All’interno tutti gli interventi.

di Federica Baldacci


SAN MARINO – Ripartire dalle basi seguendo la strada del turismo culturale e non di massa, incentivando l’attrattiva dovuta al talento, rigenerare un distretto culturale. Sono questi i prerequisiti forniti dal professor Pierluigi Sacco. Durante la tavola rotonda che ha caratterizzato la seconda parte del convegno i relatori hanno menzionato più volte l’intervento di Sacco, utilizzandolo come spunto. Alimentare un’atmosfera culturale – come afferma Laura Gobbi, Direttore del Dipartimento Istruzione – implica una partecipazione attiva della Scuola Secondaria Superiore. Questa ha il compito di preparare e istruire i giovani, che saranno l’humus culturale del futuro. San Marino ha la possibilità di riformare l’architettura scolastica, integrando la formazione personale con attività extrascolastiche. Durante questo dibattito polifonico, Vito Testaj, Direttore del Dipartimento Cultura, ha sostenuto che turismo e cultura devono coesistere, l’uno a sostegno dell’altro, senza far emergere solamente un turismo di marketing dannoso per l’ambito culturale. In questo campo, rientra anche il patrimonio del territorio. Partendo dal Consorzio Terra di San Marino – di cui è stata portavoce la coordinatrice Arianna Serra – si possono riscoprire diverse peculiarità della zona, valorizzando le tradizioni enogastronomiche, e incentivando ed aumentando la credibilità di questo progetto, a livello privato ma soprattutto pubblico. Il desiderio è quello di far collimare la cultura con le tradizioni tipiche. Cultura quindi come patrimonio personale senza cadere nell’errore di pensare a progetti faraonici ma soffermando l’attenzione sulla valorizzazione dell’artigianale, del tradizionale, del locale, tornando alle nostre radici. L’Associazione Sommelier – nelle parole del suo vice presidente, Paul Andolina – ha colto l’invito al ritorno alle tradizioni, incentivando la cultura del vino. San Marino ha la possibilità di trasformare l’attività vinicola in un ampio e redditizio settore, riconosciuto a livello mondiale. Auspicata, in questo senso, la creazione di un Master sul vino che sia portatore dello stemma sammarinese, generando un polo culturale adatto per questa sfera, in collaborazione con l’Università. Giorgio Petroni, Rettore dell’Università del Titano, chiarendo il concetto di cultura come strumento pratico di sviluppo, ha introdotto i know-how e ha caldeggiato un’applicazione attiva al territorio. Territorio che ha una cultura politica-istituzionale forte, che deve essere riclassificata in base alla meritocrazia. Allo stesso modo, anche l’Università fornisce, nell’ambito del design, valori estetici, culturali, simbolici che possono generare pregio e rilievo ad uno dei patrimoni dell’Unesco. Nell’ambito dell’innovazione opera anche l’Ufficio Sammarinese Marchi e Brevetti, che non solo difende ma permette anche di divulgare opere dell’ingegno. Silvia Rossi, Direttore dell’USBM, sostiene fermamente la necessità di creare una cultura che si eriga sulle imprese che già appartengono al patrimonio. Monumenti, immobili, istituti culturali, la Biblioteca, l’Archivio e il Museo di Stato rappresentano la ricchezza del territorio sammarinese. Questo patrimonio viene non solo conservato ma anche valorizzato dalla Commissione Conservazione Monumenti, come ha spiegato l’architetto Leo Marino Morganti.

 

MUSICA E TEATRO AL CENTRO

Musica e teatro. Due realtà pulsanti nel cuore culturale di San Marino. Due realtà al centro della tavola rotonda “Nella cultura il futuro per il piccolo Stato”. Andrea Tamagnini, di Bradipoteater, ha sottolineato l’impegno dell’associazione nel coinvolgere attivamente bambini e adulti nella vita culturale, attraverso il teatro. Impegno non semplice, considerando l’aumento dei contributi da pagare. E proprio lo spettacolo dal vivo – settore che il professor Sacco ha inserito nel nucleo “non industriale” della cultura, nucleo che di per sé non produce profitti – sta dando grande soddisfazione a San Marino, come dimostrano i numeri del concorso pianistico Piano Competition, capace di attirare sul Titano l’attenzione di ben 41 paesi del mondo. Come ha sottolineato Anselmo Pelliccioni – dell’Associazione Allegro Vivo che organizza l’evento – pur partendo da un Paese piccolo l’evento ha assunto un rilievo internazionale, lanciando nel panorama musicale mondiale talenti che hanno esordito in Repubblica. E sempre di prestigio internazionale si parla nel caso del concorso di canto Renata Tebaidi, altro fiore all’occhiello del Titano.

* Classe 4EC Liceo Economico Aziendale di San Marino


Questo articolo rientra nel percorso di giornalismo che San Marino Fixing porta avanti con la Scuola Secondaria Superiore di San Marino.


 

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