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Agenda 21 San Marino, abbattere gli sprechi energetici

da Redazione

Abbattere gli sprechi nei consumi energetici  dello Stato, spegnendo il 50% dei lampioni pubblici e trasformandoli a led, stoccando la neve invernale per il risparmio idrico, riqualificando impianti e infrastrutture degli edifici dello Stato, che sono spaventosamente energivori. Ad esempio, l’Ospedale di Stato, consuma in inverno 50 mila euro di gas al mese e gli impianti sono obsoleti e datati (1979).

E’ la proposta di Agenda 21 nelle istanze d’Arengo presentate. La domenica dedicata all’Arengo, oltre ad essere una festa istituzionale della nostra tradizione, è una straordinaria opportunità di democrazia. Le 23 Istanze presentate il 7 aprile scorso ci danno il polso della sensibilità dei cittadini e del livello di attenzione che la gente riserva alle tematiche economico ambientali.

” In grande evidenza – afferma la nota della sezione locale di Agenda 21 – le richieste di ABBATTERE GLI SPRECHI NEI CONSUMI ENERGETICI dello Stato, spegnendo il 50% dei lampioni pubblici e trasformandoli a led, stoccando la neve invernale per il risparmio idrico, riqualificando impianti e infrastrutture degli edifici dello Stato, che sono spaventosamente energivori. Ad esempio, l’Ospedale di Stato, consuma in inverno 50 mila euro di gas al mese e gli impianti sono obsoleti e datati (1979).

Un monitoraggio dei consumi effettuato in occasione della manifestazione M’illumino di meno ha evidenziato come siano diversi gli edifici pubblici campioni di spreco: oltre all’ospedale che consuma 926.786 mc/gas/anno, la Multieventi 339.002 Mc, le Scuole Medie di Fonte dell’Ovo 118.026 mc, le Superiori 84.650 mc, il Palazzo Pubblico 82.636 mc. Che dire poi del fatto che ancor oggi ci siano edifici riscaldati con il caro ed inquinante gasolio: di Piscina di Borgo 159.221 l/anno, Scuole dell’infanzia di Città 42.601 l/anno, Cinema di Città 29.008 l/anno. Che esempio sta fornendo la Pubblica Amministrazione? Lo Stato può permettersi, in un periodo di crisi come quello attuale, di sprecare risorse che non abbiamo ed allo spesso tempo chiedere sacrifici ai cittadini?. Nel 2008 la spesa sostenuta da San Marino per approvvigionarsi di energia elettrica e gas, quindi senza considerare i prodotti petroliferi, è stata superiore 35 milioni di euro. Se si mettesse in atto un serio piano d’azione, iniziando col ridurre gli sprechi negli edifici e nell’illuminazione pubblica, quanti di questi milioni potrebbero rimanere a San Marino, dando ossigeno alle imprese ed all’occupazione invece di finire nelle casse dell’ENEL e dell’ENI?

Anche il Coordinamento per l’Agenda 21 ha presentato un’istanza che probabilmente ai più sarà passata inosservata, sarà sembrata poco interessante e non prioritaria ora che c’è da affrontare la grave situazione del paese. Riguarda l’avvio di un percorso di AGENDA 21 LOCALE, così come previsto dalla Convenzione di Rio de Janeiro, sottoscritta da San Marino nel 1992 e ratificata con Decreto nel 1994.

In realtà è una richiesta estremamente importante e attuale. Se fosse già attivato un percorso di Agenda 21, le problematiche sollevate dalle diverse istanze riguardanti lo spreco delle risorse e gli aspetti ambientali, forse non sarebbero completamente risolte, ma quanto meno farebbero già parte di in un piano d’intervento i cui risultati sarebbero costantemente monitorati. Il metodo Agenda 21 è un modo di operare basato sulla responsabilità ed il buon senso: è da sciocchi sprecare risorse, non è neanche molto furbo attuare iniziative sporadiche e scollegate. Occorre definire un piano complessivo per perseguire la sostenibilità nei vari ambiti, coinvolgendo la “società civile” ed insieme ad essa gradualmente attuarlo. L’obiettivo è un paese più sostenibile e coeso in virtù delle scelte il più possibile condivise.

La riduzione dei consumi con una maggiore efficienza comporterebbe un risparmio annuo considerevole in grado di finanziare gli stessi interventi e sarebbe un’occasione di lavoro per imprese sammarinesi.

L’Agenda 21 non si occupa solo dell’ambiente, ma più in generale dello sviluppo sostenibile negli aspetti: economici, ambienti, sociali ed istituzionali, in modo da soddisfare i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la possibilità di quelle future di soddisfare i loro.

L’Agenda 21 è sicuramente uno strumento valido sperimentato con successo a livello internazionale, soprattutto in Europa, a partire dagli anni 90, rilanciata nel 2012 a Rio de Janeiro.

Qualche mese fa il “padre” delle Agende 21 italiane, Eriuccio Nora, è venuto a San Marino e ci ha aiutato a capire come concretizzarla nella nostra realtà. Un spezzone del suo intervento:

“Questo è il momento di rilanciare le Agende Locali 21 di seconda generazione. I vecchi strumenti di governo sono logori soprattutto per la mancanza di integrazione tra di essi; la crisi ci consegna nuovi problemi che si sommano ai vecchi non risolti; i cittadini manifestano interesse alla partecipazione attiva in particolar modo per i problemi e le opportunità più vicini a loro, che coinvolgono l’identità ed i bisogni loro e del loro territorio. Bisogna pensare a strade nuove più complesse e per questo bisognose di maggiori competenze e di maggiore impegno, non necessariamente finanziario. Sicuramente vale oggi la pena di avviare un processo partecipativo per un’Agenda che disegni a livello locale il “futuro che vogliamo” per il nostro Paese e a livello globale.”

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