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San Marino, gestione rifiuti: Codici CER, stufe a pellet e i vestiti sporchi di olio

da Redazione

Se sono indumenti non contaminati da sostanze pericolose, si utilizzano i cassonetti della raccolta indumenti usati (catalogati sotto il capitolo 20), che saranno raccolti, selezionati, trattati e con molte probabilità ritorneranno in commercio.

 

di Mirkare Manzi


Codici CER, stufette alimentate a pellet e un esempio di gestione dei rifiuti davvero pratica: quella di un’officina che ripara autoveicoli, e che è spessissimo a contatto con alcuni prodotti. A queste tre domande – che ci sono pervenute via mail – su questo numero di San Marino Fixing diamo risposta.

Partiamo dalla prima, che ci permette di inquadrare il Titano sotto il profilo normativo, e che lo mette in relazione con il Vecchio Continente.


Perché nella Repubblica di San Marino vengono utilizzati i codici CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) quando il Titano non è nell’Unione Europea?


“Per il semplice fatto che la Repubblica di San Marino, essendo inglobata nello Stato italiano e quindi nell’Unione europea, ha recepito il catalogo europeo dei rifiuti. Utilizzare i codici CER era l’unico modo di catalogazione possibile: in questo modo si agevola l’identificazione dei rifiuti anche da parte delle Autorità Italiane”.

La seconda invece riguarda il periodo invernale, che auspichiamo essere ormai alle spalle. Tra stufe e caminetti, da qualche anno ormai si sta diffondendo il pellet. Il lettore ci chiede delucidazioni sull’argomento.


Adesso c’è la moda delle stufette che vanno a pellet. Abbiamo letto che avete trattato l’argomento nella rubrica. I pellet che tipo di rifiuti sono?


“Il pellet è prevalentemente costituito da legno riciclato. Non sono molto afferrato in materia di pellet, anche perché penso che la differenza tra un pellet ed un altro non sia l’elemento principale che lo costituisce, ovvero il legno (bancali, pannelli, trucciolare, segatura, eccetera) ma proprio la composizione chimica, il grado di umidità, la formula per far si che lasci meno cenere possibile, il potere calorifero, eccetera”.

Con la domanda che segue, entriamo invece in ambito lavorativo, che può riguardare anche il privato che ha la passione dei fai-da-te. Quante volte è capitato di cambiare l’olio all’auto o allo scooter, o solo ingrassare la catena della bicicletta e improvvisamente vedere che una macchia si è fermata sui pantaloni o sulla maglietta nuova.


I vestiti degli operai che lavorano nelle automobili e sono sporchi di olio, li posso mettere nei cassonetti? Che codici CER sono? Se sono di lana pulita hanno un CER, ma se sono sporchi di olio, hanno un altro codice CER per via dell’olio?


“Essendo un rifiuto prodotto da un’attività industriale, è da considerarsi un rifiuti speciale e quindi non può essere messo nel cassonetto del rifiuto solido urbano. Se sono indumenti non contaminati da sostanze pericolose, si utilizzano i cassonetti della raccolta indumenti usati (catalogati sotto il capitolo 20), che saranno raccolti, selezionati, trattati e con molte probabilità ritorneranno in commercio. Se sono contaminati da sostanze pericolose saranno invece catalogati sotto il codice CER 150202 ed avviati quindi a smaltimento”.


Nel prossimo numero della rubrica, il primo venerdì di maggio, risponderemo ad altre domande. Inviatiamo i lettori a scriverci a info@fixing.sm.

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