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Consorzio Terra di San Marino: ritorna la Fabbrica del Gusto

da Redazione

Arianna Serra: “L’obiettivo del ciclo di laboratori è quello di far conoscere ai partecipanti la qualità dei prodotti alimentari, e allo stesso tempo diffondere una cultura del cibo, in modo che il consumatore, quando si reca a fare la spesa, abbia la consapevolezza di quello che sceglie”.


“Della terra faremo pane, coltiveremo a grano la terra e i pianeti, il pane di ogni bocca, di ogni uomo, ogni giorno arriverà perché andammo a seminarlo e a produrlo non per un uomo ma per tutti”.

Chiedendo scusa a Pablo Neruda, padre di questo frammento lirico, ci permettiamo di aggiungere una coda alle sue parole: a produrlo, il pane, ma anche a portalo a casa, assieme ad altri prodotti della terra. E’ quanto accade nei laboratori del gusto promossi dal Consorzio Terra di San Marino e sostenuti da Ente Cassa di Faetano, ripartiti nei giorni scorsi con il secondo modulo dedicato agli adulti. Arianna Serra, coordinatore del Consorzio Terra di San Marino, entra nelle pieghe del progetto.

“Con l’inizio della primavera, riprende l’attività culturale ed educativa del Consorzio. L’obiettivo del ciclo di laboratori è quello di far conoscere ai partecipanti la qualità dei prodotti alimentari, e allo stesso tempo diffondere una cultura del cibo, in modo che il consumatore, quando si reca a fare la spesa, abbia la consapevolezza di quello che sceglie”.

E, come testimoniano il numero di richieste ricevute dal Consorzio Terra di San Marino per partecipare ai percorsi (oltre 150 domande, a cui è stato possibile dare risposta suddividendo il percorso formativo in più moduli), sembra proprio che i sammarinesi abbiano voglia (parlare di semplice curiosità sarebbe riduttivo) di essere informati sulla qualità delle tipicità del territorio.

Ogni modulo avrà al suo interno sei incontri distinti, ognuno dedicato a una filiera agroalimentare diversa ma comunque presente in Repubblica: il latte e i suoi derivati, il vino, il miele, il pane, la carne e l’olio.

“Il ‘taglio’ che intendiamo dare alla ‘Fabbrica del Gusto’ – prosegue Arianna Serra – va nella direzione della praticità. Vogliamo far scoprire il ‘km 0’, la cosiddetta ‘filiera corta’. I partecipanti, oltre alla parte teorica, immergeranno le mani nelle materie prime, e torneranno a casa con una serie di alimenti creati proprio da loro”.

 

Laboratori del gusto


Vediamo assieme i singoli appuntamenti. Superati gli incontri sul latte e i suoi derivati (il 28 marzo i partecipanti hanno seguito “Il piccolo casaro”), e su Bacco (il 4 aprile le persone hanno accolto tra le mani “Un frutto di-vino”), il calendario proseguirà l’11 aprile con “Dolce come il miele”, un viaggio dorato nel mistero e nella bellezza del volo delle api. Si lega invece a un celebre detto – ma in questo caso ha un accento decisamente positivo e ghiotto – “Dalla padella alla brace”. E’ infatti sulla carne e sulla sua cottura (ma non solo) che si parlerà il 18 aprile. Si chiude il 2 maggio in scioltezza. Anzi: “Liscio come l’olio”, tra la raccolta delle olive, le proprietà organolettiche e l’utilizzo in cucina. Magari aprendo una parentesi sulle applicazioni nella cosmesi. Difatti tra i prodotti di bellezza destinati alla cura dei capelli, le donne egiziane sceglievano l’olio d’oliva che esaltava la lucentezza dei capelli.

Quello stesso olio celebrato da un’altra lirica di Pablo Neruda. “Generosa, sciogli il tuo globo di freschezza nella consumazione bruciante nella pentola, e la balza di cristallo al calore acceso dell’olio si trasforma in arricciata piuma d’oro”.

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