Ci sono tutti o quasi tutti meno che San Marino. Che resta ancora fuori dalla lista dei cosiddetti paesi equivalenti, quelli che
hanno i controlli antiriciclaggio in regola con i più aggiornati standard internazionali e che ha come conseguenza un rapporto tra sistema bancari che non prevede obblighi di adeguata verifica ulteriore.
Dall’ultimo aggiornamento della lista nel febbraio 2013 San Marino è assente. Il decreto emanato dal ministro dell’Economia Grilli recita che “A far data dall’entrata in vigore del presente decreto, gli stati extracomunitari considerati come stati che impongono obblighi equivalenti [….] relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo, e che prevedono il controllo del rispetto di tali obblighi sono: Australia, Brasile, Canada, Hong Kong, India, Giappone, Repubblica Ceca, Messico, Singapore, Stati Uniti, Repubblica del Sudafrica, Svizzera”. All’articolo 2 vengono aggiunti anche: “Mayotte, Nuova Caledonia, Polinesia Francese, Sint-Pierre e Miquelon, Wallis e Futuna, Aruba, Curacao, Saint Maarten, Bonaire, Sint Eustatius e Saba”.