“A mio avviso, l’unica scelta possibile. Non possiamo competere con le tigri emergenti, che esse siano orientali o sudamericane, né per la manodopera a basso costo, né per il numero di intelligenze floride”.
di Loris Pironi
San Marino si trova oggi davanti a un bivio, deve scegliere la sua strada. Per il Segretario di Stato alla Cultura e all’Istruzione Giuseppe Morganti si tratta di una ghiotta opportunità: perché non scegliere la cultura? Da qualche mese la Segreteria di sua competenza sta lavorando sul progetto per la creazione di un Distretto culturale sammarinese. “Al di là degli aspetti ideologici e passionali, puntare sulla cultura per un rilancio della nostra economia rappresenta per San Marino una scelta intelligente. O meglio, a mio avviso, l’unica scelta possibile. Non possiamo competere con le tigri emergenti, che esse siano orientali o sudamericane, né per la manodopera a basso costo, né per il numero di intelligenze floride. La nostra unica grande possibilità, parlo di San Marino, ma ancor più dell’Italia e dell’intera Europa, è data dalla nostra grande capacità creativa, che è inimitabile. Riuscire a trasformarla in impresa è la grande scommessa del nostro futuro”.
La cultura fa economia in due modi diversi. C’è quello classico, valorizzando la storia e tradizioni, facendo in modo che arrivino visitatori. E c’è quello, innovativo, in cui si ‘produce’ cultura, per il quale però è importante avere una posizione proattiva per permettere una sempre maggiore operatività. Aumentando la produzione di cultura, inevitabilmente si auto-genera il mercato dei prodotti culturali, aumentano i produttori di cultura creativa, si genera un flusso altamente positivo che porta a incrementare il PIL.
È una scelta economica molto precisa, quella che San Marino dovrebbe compiere. Nel concreto, le linee guida proposte dal Segretario Morganti sono contenute nel progetto del Distretto culturale. Il Pubblico dovrebbe mettere a disposizione spazi pubblici (teatri, cinema, eccetera), e convenzionarsi con i privati che possano mettere a disposizione le proprie strutture (un esempio che potremmo fare noi è il Palazzo del Cinema al Palace Hotel). Investire in formazione, mettendo a disposizione la Scuola Secondaria Superiore, e l’Università (“Un motore economico straordinario”, ribadisce il Segretario Morganti). Creare una struttura di servizio che vada dai finanziamenti agli incentivi fiscali. Non ultimo, un apparato normativo che generi un clima favorevole allo sviluppo delle imprese, peraltro non solo culturali. E questo, in particolare, lo stiamo aspettando da tempo.