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San Marino, Bioscience Institute: Investire gli utili in R&S

da Redazione

L’azienda si è concentrata nelle applicazioni cellulari in diverse terapie. Giuseppe Mucci: “Lavorare sul Titano è un elemento di forza”.

 

Investire gli utili in ricerca e sviluppo. E’ questa la filosofia del Bioscience Institute, l’azienda che dal 2006 lavora nella Repubblica di San Marino.

Una cell factory dedicata alla crioconservazione biologica, coltura cellulare e ricerca scientifica. Nei laboratori a Rovereta si pratica l’estrazione, l’analisi, l’espansione e il congelamento programmato di vari tipi di cellule. Nel caveau si conservano le cellule staminali estratte dal sangue del cordone ombelicale, dal tessuto adiposo e cellule mature come i fibroblasti, i melanociti e i cheratinociti.

Bioscience Institute, in collaborazione con prestigiose università italiane ed estere, svolge un’attività di ricerca scientifica finalizzata ad ampliare le possibili applicazioni cliniche delle cellule staminali in diverse aree della medicina: cardiologia, chirurgia, neurologia, ginecologia e dermatologia.

“Il 2012 – racconta Giuseppe Mucci, Amministratore Delegato – ha visto un lieve rallentamento del fatturato. Abbiamo però investito nell’attività di espansione dell’azienda e in ricerca e sviluppo. In quest’ultimo caso, specificatamente, nelle applicazioni cellulari. Ci siamo concentrati nel know how, ovvero nell’utilizzo cellulare di diverse terapie e trattamenti. Il Bioscience Institute, conferendo i propri laboratori di Lipsia (Germania) e il know how sulle terapie cellulari per la vitiligine, ha acquisito una quota di controllo di una società americana in fase di listing”.

Dopo tre anni di lavoro e ingenti investimenti, Bioscience Institute ha realizzato presso i laboratori di San Marino un protocollo di terapia cellulare per le ipopigmentazioni da vitiligine unico al mondo. Quest’operazione di listing, quindi, servirà a finanziare tutti gli adempimenti necessari per ottenere la licenza commerciale esclusiva per l’intero mercato dell’Unione europea che è rilasciata dall’organismo preposto: European Medicine Agency (Londra).

Il paese dell’UE da cui partirà la richiesta di autorizzazione commerciale è la Germania, e ciò perché è l’unico paese dell’Unione Europea che consente alle proprie aziende del settore di operare comunque sul mercato in attesa che l’Agenzia Europea esprima un parere (4-5 anni).

Quest’atteggiamento, favorevole allo sviluppo imprenditoriale del settore, evita che le aziende falliscano in attesa di essere autorizzate ad entrare sul mercato.

Nel corso degli ultimi sei anni, infatti, da quando è nata la commissione preposta dell’Agenzia Europea, a fronte di una sola autorizzazione rilasciata, sono state tante le aziende fallite in attesa di essere autorizzate.

Nella Repubblica di San Marino, nel corso della precedente legislatura, era emersa un’incertezza legislativa conseguente all’intento del governo di recepire le direttive europee per il settore dei prodotti cellulari.

Questo recepimento legislativo, se dovesse avvenire mediante l’omologazione della legislazione sammarinese a quella italiana, diventa un grave rischio per le aziende del settore.

Il governo italiano, infatti, come dimostrano i fatti, ha cancellato il settore privato delle terapie cellulari imponendo restrizioni, in nome delle direttive europee, che si opponessero al nascere di aziende private. La Germania invece, a differenza dell’Italia, ha sempre interpretato e recepito le direttive europee salvaguardando le aziende private locali in modo da incoraggiare e tranquillizzare gli investitori interessati a sviluppare il mercato tedesco. Tutto ciò ha portato Bioscience Institute a dirottare in Germania parte dei propri investimenti destinati all’UE.

“Bisogna riconoscere che fino ad oggi, le preposte Istituzioni della Repubblica di San Marino, con un atteggiamento colto e pragmatico simile a quello tedesco, hanno sempre tutelato le aziende locali che si sono approcciate in modo serio al mercato – annota Giuseppe Mucci -. Naturalmente si spera che ciò continui nonostante un futuro recepimento di Direttive Europee con i connessi condizionamenti delle istituzioni italiane”.

Allo stato attuale, l’assenza di vigilanza amministrativa sulle società del settore rimane l’unico fattore critico esistente in San Marino. Ciò determina una perenne condizione di rischio sia per il settore sia per l’immagine del paese. Le banche che conservano le cellule umane, infatti, hanno più responsabilità di quelle che gestiscono il denaro e pertanto dovrebbero essere sottoposte a verifiche periodiche che accertino la regolarità amministrativa associata a una sostenibilità economica e finanziaria.

Bioscience Institute guarda già al futuro. “Stiamo lavorando per creare un tessuto lavorativo con gli Emirati Arabi, l’India, la Cina e la Thailandia. Le trattative sono già in corso” racconta l’Amministratore Delegato. Che conclude spiegando che “lavorare a San Marino è un elemento di forza”, sia sotto il “profilo legislativo” che quello dei “permessi”.

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