Home FixingFixing Norme e applicativi per rafforzare la credibilità

Norme e applicativi per rafforzare la credibilità

da Redazione

Il Presidente di Banca di San Marino Giuseppe Guidi difende il sistema finanziario. “Tra Italia e San Marino auspico un accordo per la vigilanza consolidata”.

 

di Loris Pironi

 

È un’accorata difesa al sistema bancario e finanziario del Titano quella di Giuseppe Guidi, Presidente di Banca di San Marino. Una difesa a spada tratta ma circostanziata dai fatti e dai numeri. Con tanto di messaggio inviato alle autorità sammarinesi, italiane ed anche europee. San Marino c’è, si è dotata di leggi e dei relativi applicativi, è pronta a dimostrare la propria buona volontà. Soprattutto, ha voltato pagina, e l’impegno in materia di vigilanza lo sta lì a dimostrare. “Il sistema bancario-finanziario di San Marino – spiega il Presidente Guidi a San Marino Fixing – da fine 2008 a oggi, ha compiuto passi da gigante lungo il suo percorso legislativo. In pochi anni siamo stati in grado di allestire un impianto assolutamente valido che ci sta vedendo non solo recepire l’esperienza europea, ma è anche andata oltre, tenendo conto nel proprio impianto dei limiti e delle criticità in materia di antiriciclaggio e prevenzione dei rischi che nelle normative internazionali si sono creati con il tempo”.

 

Quindi lei ritiene che oggi San Marino sia all’avanguardia in materia normativa.

 

“Assolutamente sì. Abbiamo una normativa moderna, che è addirittura più stringente e per certi versi più severa di quella europea. Ovvio che abbiamo il limite dovuto dal fatto che il nostro sistema è molto giovane, e ci manca l’esperienza, ma oltre alle leggi abbiamo anche già seguito gli applicativi previsti. E siamo in continua evoluzione: il nostro istituto di credito, così come tutti gli altri, segue con scrupolo le continue e progressive circolari applicative emanate da Banca Centrale e dall’AIF. Per quello che riguarda nello specifico Banca di San Marino, inoltre, posso dire che, facendo parte del circuito delle Banche di Credito Cooperativo italiano, siamo a conoscenza di tutte le direttive di Bankitalia e della Vigilanza italiana. E siamo perfettamente in linea non solo con le norme sammarinesi ma anche con quelle italiane”.


Dall’Italia che indicazioni arrivano?

 

“Sul bilancio di esercizio, ad esempio, le più recenti direttive di Bankitalia dicono di svalutare in forma reale tutti i crediti dubbi, ad incaglio e in sofferenza. Dicono di non elargire, in presenza di mercato in difficoltà, bonus alle risorse umane. Richiamano inoltre l’attenzione sulla produzione del reddito, invitando a destinare il 50% del proprio reddito a riserve ordinarie e straordinarie. In base a queste direttive, Banca di San Marino ha svalutato i propri crediti incagliati e quelli potenzialmente considerati critici, ha evitato di elargire bonus e premi compresi quelli per l’alta direzione ed ha disposto un accantonamento di utile del 46% in una riserva ordinaria e straordinaria. Ecco, posso dire che siamo orgogliosi di questo nostro percorso come banca, ma mi sento anche di poter dire che è un cammino virtuoso che tutti gli istituti di credito della nostra Repubblica stanno seguendo”.


Pare un messaggio indirizzato all’estero, una risposta ai tanti attacchi, spesso ingiustificati, che San Marino ha subito in questi anni.

 

“Quello che vogliamo far capire è che il nostro Paese crede nella strada che ha scelto. Sì, è un messaggio anche rivolto alle istituzioni italiane ed europee. Qui a San Marino abbiamo voltato definitivamente pagina. Però abbiamo bisogno che le istituzioni al di fuori della nostra Repubblica lo intendano. Parlo come gruppo Banca di San Marino, ma credo di poter condividere questa mia posizione con il resto del comparto: il Sistema San Marino è compliance a tutti gli effetti”.


Però l’Italia, Bankitalia per prima, non sembra ancora disposta ad accorgersene…

 

“La mia opinione personale è che San Marino è pronta, e deve essere ben disposta, anche per essere controllata da Bankitalia. Ovvio che sto parlando di un accordo con pari dignità tra le due realtà statuali e in particolare tra le due banche centrali, ma sì, credo che un sistema di vigilanza consolidata sia assolutamente auspicabile”.


San Marino sta ancora scontando i suoi problemi di reputazione.

 

“Infatti la vigilanza consolidata potrebbe aiutarci proprio a recuperare quell’immagine che negli ultimi anni è stata, a mio avviso ingiustamente, offuscata. L’obiettivo che, come sistema, dobbiamo perseguire, è quello di far fronte ad una campagna mediatica esageratamente negativa, le limitate cifre complessive dello scudo fiscale parlano chiaro in tal senso, e rafforzare la credibilità del sistema. Una volta tornati alla normalità dei rapporti poi potremmo anche essere considerati una risorsa per l’Italia”.


In che senso?

 

“Nel senso che San Marino ha un tasso di liquidità che il sistema italiano non ha. Per questo motivo potremmo essere sinergici per il sistema creditizio-finanziario almeno dei territori limitrofi, potremmo offrire aiuto agli istituti a cui manca la liquidità per stimolare il sistema produttivo. Però voglio ribadire che la credibilità si perde facilmente ma occorre molto tempo per recuperarla. Ecco perché vorrei ribadire anche che se c’è ancora qualche imprenditore che crede di fare il furbo con San Marino, qui non troverà terreno fertile”.


Torniamo dal generale al particolare di Banca di San Marino. Abbiamo parlato di vigilanza: il sistema di controllo che avete messo in piedi a Banca di San Marino come funziona in pratica?

 

“Abbiamo destinato una decina di persone a questo compito così delicato, ed è una percentuale importante sul totale delle nostre risorse umane (140 dipendenti, tutti a tempo indeterminato, ndr). Si tratta di un sistema di controllo incrociato su più livelli: collegio sindacale, internal audit, responsabile incaricato, sostituto incaricato, c’è poi la compliance e, di recente emanazione, anche l’Organo di Vigilanza, che entro l’estate sarà operativo e che avrà il compito di mappare i processi amministrativi. Banca di San Marino ha adottato il sistema informatico Gesbank-IBT, utilizzato dalla stragrande maggioranza del sistema bancario sammarinese”.

 

Un’ultima domanda riguarda invece il vostro bilancio, approvato dal Cda il 20 marzo scorso e atteso al passaggio di fronte all’assemblea dei soci per il prossimo 28 aprile. Cosa lo caratterizza?


“Anche Banca di San Marino ha risentito di due limitazioni, il mercato esclusivamente interno, con una massa di volumi che lentamente si riduce, e il problema dei crediti in sofferenza: le persone stanno facendo sempre più fatica a rientrare dai crediti. Come banca però ci salviamo: siamo la più patrimonializzata in territorio, e abbiamo importanti liquidità che ci consentono non solo di lavorare in sicurezza, ma anche di continuare ad essere al fianco dei cittadini e delle imprese sammarinesi. Che rappresentano la nostra clientela di riferimento”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento