Tutta l’Europa, e con lei le borse, guardano verso il Mediterraneo. Insomma, Cipro torna al centro del Risiko economico, a distanza di quasi mezzo secolo. Certo, la Repubblica dell’antica Serenissima – quella Venezia dei Dogi e di Marco Polo – non esiste più, come del resto anche l’impero ottomano (la guerra di Cipro venne combattuta tra il 1570 e il 1573).
di Alessandro Carli
Tutta l’Europa, e con lei le borse, guardano verso il Mediterraneo. Insomma, Cipro torna al centro del Risiko economico, a distanza di quasi mezzo secolo. Certo, la Repubblica dell’antica Serenissima – quella Venezia dei Dogi e di Marco Polo – non esiste più, come del resto anche l’impero ottomano (la guerra di Cipro venne combattuta tra il 1570 e il 1573).
Otto mani – due parole staccate – però vorrebbero averle i russi, che nelle banche dell’isola hanno blindato un mare di denari. Otto mani per portarli via, se fosse possibile. Otto mani incrociate, quasi a volersi opporre ai diktat dell’UE. La banca di Cyprus ha fissato al 37,5% il prelievo forzoso sui conti che superano i 100mila euro presso il proprio istituto. In cambio, della “botta”, verranno attribuite azioni. Per evitare le fughe dei capitali, è stato avviato il commissariamento totale sulle operazioni bancarie: trasferimenti all’estero per un massimo di 5.000 euro. Il mare cipriota intanto ha abbassato la sua forza. Secondo l’accordo preliminare con i creditori internazionali difatti, in cambio degli aiuti da 10 miliardi di euro Cipro avrebbe avuto tempo fino al 2016 per raggiungere il surplus di bilancio al 4%.
Dopo la scorpacciata di colombe pasquali – almeno i politici se le sono potute permettere – l’Italia fa ancora fatica a digerire il pranzo elettorale di febbraio. Giorgio Napolitano ha prima accolto il giro di consultazioni di Bersani, e poi ha pensato a 10 saggi, incaricati di svolgere il ruolo di “facilitatori” per l’individuazione di una piattaforma di proposte in grado di raccogliere il favore di un ampio schieramento di forze politiche. La mossa inedita di costituire due commissioni non piace più di tanto ai partiti. Non occorre saggezza per tirare fuori il Belpaese dal pantano della crisi (l’Istat riporta che il tasso di disoccupazione a febbraio è stato dell’11,6%), ma di maniche rimboccate. Almeno sino ai gomiti. “Tutto il resto è noia”, verrebbe da pensare, in un omaggio doveroso all’appena scomparso Franco Califano.