Il Fondo Monetario Internazionale promuove patrimoniale e addizionale IGR. L’economia ha avuto una contrazione del 25%, tra le più alte al mondo.
di Saverio Mercadante
Dopo circa dieci giorni di colloqui ai massimi livelli la delegazione del Fondo Monetario Internazionale traccia un primo consuntivo della sua visita annuale a San Marino. Un bilancio in chiaroscuro che parte da un dato sottolineato con forza dal capo delegazione Jacques Miniane: il prodotto interno lordo sammarinese dal massimo picco della sua crescita ha subito un calo del 25%, “una delle contrazioni più alte al mondo”.
Il capo delegazione alla presenza dei Segretari di Stato Valentini, Felici e Arzilli, ha sottolineato la franchezza e la trasparenza dei colloqui avuti con il Governo e la Banca Centrale. “C’è stata enorme fiducia e generosità, San Marino è stato un modello per gli altri Paesi che aderiscono al FMI”. La missione ha rilevato che la situazione economica generale è a tutt’oggi molto difficile per la Repubblica di San Marino. Seppure in assenza di dati definitivi relativi all’anno 2012, la previsione sul Prodotto Interno Lordo è ancora di segno negativo: tra il meno 4 e il meno il 5%. E nell’anno in corso la tendenza negativa non dovrebbe accennare a diminuire. Dai massimi di crescita dell’economia sammarinese si è verificata una diminuzione generale pari al 25%, una delle maggiori al mondo. Le cause di una debacle dell’economia sammarinese di così eccezionale rilievo risiedono nella spirale recessiva italiana ed europea che rendono debole la domanda di prodotti delle Repubblica di San Marino e influenzano negativamente anche i flussi turistici. L’altra causa della performance negativa dell’economia del Titano proviene dal permanere di San Marino nella famigerata black list che determina l’isolamento delle imprese sammarinesi. Le incertezze della politica italiana non permettono a tutt’oggi di risolvere una questione capitale per il futuro della Repubblica.
Il settore finanziario e bancario mostra segni di ripresa negli ultimi sei mesi dopo la terribile congiuntura che lo ha colpito negli anni scorsi, in particolare dal 2010 sino all’inizio del 2012. Da sei mesi a questa parte dunque gli esperti del FMI hanno rilevato invece una certa stabilizzazione dei depositi bancari e in alcuni casi anche un aumento. E’ una nota certamente positiva per la liquidità bancaria che favorisce la stabilità del sistema. Anche in presenza di sofferenze verso le aziende e i privati a causa della recessione, le banche sammarinesi hanno una solidità patrimoniale che permette di affrontare queste difficoltà. Sul versante della Cassa di Risparmio gli esperti del Fondo Monetario Internazionale hanno giudicato con estrema positività l’intervento dello stato nella ricapitalizzazione. La Cassa di Risparmio ha un ruolo chiave nell’economia sammarinese: si dovrà fare ancora molto attenzione in relazione agli investimenti del passato in Delta. E se sarà necessario che lo Stato ancora intervenga in una ulteriore ricapitalizzazione, il FMI darà la sua piena approvazione a questo intervento. Gli esperti indicano la necessità della massima vigilanza sulla liquidità e la tutela del patrimonio nel sistema bancario e giudicano molto positivamente i passi in avanti fatti in questo settore da parte della Banca Centrale. Che possiede i giusti strumenti per garantire la stabilità finanziaria.
Sul versante della finanza pubblica il Fondo Monetario Internazionale attribuisce alla Repubblica di San Marino nella gestione della crisi un vantaggio rispetto agli altri paesi, costruito negli anni, in virtù di una politica finanziaria prudenziale: le ha permesso un accantonamento di notevoli risorse finanziarie. Ora bisogna recuperare al più presto l’avanzo primario. Gli esperti del FMI riconoscono al governo sammarinese l’importanza di alcune misure fiscali come la patrimoniale e l’addizionale IGR. Ma non sono sufficienti. Occorrono altri tagli, altri risparmi. L’occasione della spending review e della riforma finanziaria non devono essere sprecate.
Quest’ultima deve puntare ad aumentare il gettito attraverso un allargamento della base imponibile. Più coraggio nella spending review, incita il FMI. Sono necessari maggiori risparmi, almeno altri 30 milioni di euro: la spesa sociale attuale non è sostenibile, è troppo elevata a fronte di un’economia così debole.
Sul tema della normalizzazione dei rapporti con gli altri paesi, e con l’Italia in particolare, il FMI offre un giudizio positivo. Decisi passi in avanti sono stati fatti per il superamento del modello economico basato sul segreto fiscale e bancario “depotenziando le leggi precedenti”, e introducendo le leggi sullo scambio di informazioni e sull’antiriciclaggio. Il governo sammarinese deve dunque proseguire sulla strada intrapresa, il modo migliore per attuare una piena normalizzazione dei rapporti internazionali.