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San Marino, residenze. Nicola Renzi e Marco Gatti: la politica deve riservarsi alcune scelte

da Redazione

Non potevamo certo non chiedere a esponenti della politica un parere sul tema cruciale delle concessione delle residenze a possibili investitori e a dirigenti di alto profilo.

 

di Saverio Mercadante


Non potevamo certo non chiedere a esponenti della politica un parere sul tema cruciale delle concessione delle residenze a possibili investitori e a dirigenti di alto profilo. La parola a Nicola Renzi, nuovo Coordinatore di AP e Marco Gatti, segretario del PDCS.

“Credo che sia un argomento da affrontare laicamente senza preclusioni da sviscerare a fondo – spiega Nicola Renzi -. E’ un tema che già altri microstati hanno affrontato. Dovremmo analizzare tutta la documentazione in materia, so che l’esecutivo è già al lavoro per affrontare al meglio la questione. Ci sono molte possibilità da mettere in campo: dalla concessione piena della residenza, quindi con tutti i diritti ad essa connessa sino alla possibilità di declinare in modo diverso, residenza, assistenza sanitaria, accesso ai servizi. Come maggioranza dobbiamo fare assolutamente una riflessione su questi temi e arrivare ad una sintesi nel più breve tempo possibile. Il tema della discrezionalità della politica nella concessione delle residenze e dei possibili ricongiungimenti famigliari sono temi cruciali che devono essere affrontati con molta precisione tenendo presente che queste richieste sono plausibili e assolutamente lecite. Chi vuole investire in un territorio vuole avere la possibilità di radicarsi e di vivere al meglio. Ma non si possono dimenticare le peculiarità di un piccolo Stato, che ha spazi ridotti, statuti assolutamente diversi da paesi di dimensioni diverse dal nostro. Dunque dobbiamo declinare esigenze diverse: il fatto che uno stato sia molto piccolo fa sì che possa anche rimanere un margine di manovra per la politica per decidere e valutare se degli investimenti siano positivi per il Paese. Questo approccio non deve andare però a discapito di risposte celeri e certe. Non è detto che la politica non possa formulare delle decisioni su parametri stabiliti, noti, trasparenti tanto per i cittadini che per gli investitori che vogliono venire a San Marino”.

“Per quanto possibile – afferma Marco Gatti -, è giusto che gli imprenditori che investono a San Marino possano essere anche residenti: è una garanzia per lo Stato e diventano un valore aggiunto. L’attuale legge ha fatto dei passi in avanti: ci sono dei criteri oggettivi sui quali vengono rilasciate le residenze. L’applicazione ha fatto emergere alcune difficoltà in relazione ai ricongiungimenti famigliari che non sono previsti. Con le nuove regole internazionali si crea un problema fiscale per l’impresa stessa. Va anche chiarito definitivamente cosa vuol dire numero rilevante di dipendenti. Qui la norma va ripresa in mano non per stravolgerla ma per adeguarla su queste specificità. Nella legge è previsto che se gli impegni presi in virtù dei quali è stata rilasciata la residenza non sono stati rispettati, può essere revocata. In un territorio come il nostro una certa discrezionalità della politica non è sempre un elemento negativo. E’ importante per valutare se quello che portiamo nel territorio sia o non sia un valore aggiunto. Sul versante delle aziende sammarinesi che internazionalizzando il business hanno bisogno di figure manageriali di alto profilo non presenti sul territorio, è evidente che bisogna prevedere la possibilità della residenza. Anche nella costruzione del PST si porrà lo stesso problema per la presenza di tutta una serie di ricercatori che per la maggior parte proverranno da fuori territorio. E’ chiaro che questi aspetti vanno adeguati in relazione alle evoluzioni di questi ultimi mesi e delle politiche che stiamo approntando per lo sviluppo dell’economia sammarinese”.

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