L’Ufficio Attività Sociali e Culturali è a rischio accorpamento con il Turismo. Ok la spending review, però…
di Alessandro Carli
Bizzarrie di uno Stato che si vede poco vivere. Prendiamo il caso del UASC di San Marino, l’Ufficio Attività Sociali e Culturali, che è a rischio accorpamento con il Turismo. Ora: arte è anche turismo, e il binomio non è profano. Però andare a fondere due realtà che hanno uno sguardo abbastanza diversificato, ci pare deleterio. Possiamo capire la spending review (già, a che punto è sul Titano?) e la necessità di dare uno sguardo ai costi, però uno staff che riesce a mettere in piedi un cartellone teatrale di primissimo ordine e in grado di annotare sul taccuino una serie di sold out – su tutti, il concerto “Musica nuda” di Ferruccio Spinetti e Petra Magoni (anche se poi la neve ha frenato molti spettatori che avevano deciso di trascorrere una piacevole serata al Teatro Titano) e “Il piccolo principe” letto da Fabrizio Gifuni e Sonia Bergamasco, ma anche “Dignità autonome di prostituzione”, lavoro coraggioso e di rara bellezza, molto apprezzato nella replica all’interno delle mura di Città a fine novembre – merita di essere rispettato, se non addirittura incoraggiato. Preparare una stagione teatrale è compito assai difficile: trovare gli spettacoli adatti a un pubblico variegato, composto da studenti, giovani famiglie, “catturare” titoli e artisti non in programma nelle zone limitrofe, e riuscire – nella diversificazione della proposta culturale della Riviera e del Titano – ad attirare spettatori dall’Emilia-Romagna e dalle Marche, e poter fare anche una sola data, è un’alchimia, un peso e un equilibrio che spesso si riescono a far uscire solo da un laboratorio di chimica. L’équipe dell’UASC ce l’ha fatta (anche se Luca Barbareschi è bistrattato per il suo pensiero politico, “Il discorso del re” che ha portato sul Titano è stato cristallino e meraviglioso). E invece di essere incoraggiata, rischia di impantanarsi nella macchina della PA.
Speriamo non accada…