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Quasi sette milioni di italiani sempre più poveri

da Redazione

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In Italia il potere d’acquisto, cioè il reddito disponibile delle famiglie in termini reali, durante la crisi è crollato, scendendo del 5% tra il 2007 e il 2011. E’ quanto rileva il primo rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) messo appunto da Istat e Cnel. In Italia, tra il 2010 e il 2011, l’indicatore della ‘grave deprivazione’ sale dal 6,9% all’11,1%, ciò significa che 6,7 milioni di persone sono in difficoltà economiche, con un rialzo di 2,5 milioni in un anno.

Si tratta di individui in famiglie con 4 o più sintomi di disagio in un set di 9. Lo rileva il rapporto Bes Istat-Cnel. A marzo 2012 il dato peggiore sul fronte della fiducia dei cittadini verso le istituzioni riguarda i partiti politici: la media, in un’ipotetica pagella su una scala da 0 a 10, si ferma al 2,3. Voti bassi anche per la fiducia verso il Parlamento (3,6), le amministrazioni locali (4) e la giustizia (4,4).

 L’istituo statistico ha anche confermato che nel 2012 il Pil è sceso del 2,4%. Nel quarto trimestre del 2012 il Pil ha segnato -0,9% rispetto al trimestre precedente e su base annua -2,8%. La variazione acquisita per il 2013 è pari a -1 %. Il quarto trimestre del 2012 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e una in più rispetto al quarto trimestre del 2011.

 Rispetto al trimestre precedente, i principali aggregati della domanda interna hanno registrato diminuzioni significative, con cali dello 0,5% per i consumi finali nazionali e dell’1,2% per gli investimenti fissi lordi. Le importazioni sono diminuite dello 0,9% e le esportazioni sono aumentate dello 0,3%.

 Il valore aggiunto ha registrato variazioni congiunturali negative per l’industria (-2,2%) e per i servizi (-0,3%), mentre è aumentato dello 0,6% nell’agricoltura. In termini tendenziali, il valore aggiunto e’ calato in tutti i settori: -7,3% l’agricoltura, -6,3% le costruzioni, -4,1% l’industria in senso stretto e -1,6% i servizi.

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