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San Marino, i pagamenti dalla PA? Dai 30 ai 90 giorni

da Redazione

Titano: stesso trattamento per le imprese locali e per quelle italiane. Ogni tanto però qualche fattura dalle Segreterie finisce smarrita…

 

di Alessandro Carli

 

Non basta la crisi: a piegare le gambe delle imprese italiane, si devono aggiungere anche gli atavici ed elefantiaci ritardo nei pagamenti dalla Pubblica Amministrazione: ci vogliono, quando va bene, una media di 180 giorni, anche se alcuni casi si supera l’anno. I risultati? Notevoli problemi di liquidità che impediscono gli investimenti e la crescita competitiva del tessuto produttivo italiano, di quelle imprese che rappresentano il volano dell’economia di un Paese.

Dal 1° gennaio 2013 però il vento è cambiato: il Governo italiano ha recepito la direttiva dell’Unione europea sui ritardi nei pagamenti dalla PA in anticipo rispetto alla scadenza fissata dalla Commissione Europea per il 16 marzo 2013. Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al disegno di legge che recepisce la direttiva 2011/7/UE obbligando le PA a pagare entro 30 giorni. Si tratta del Decreto Legislativo che attua la delega conferita al Governo con l’articolo 10 della legge numero 180 del 2011 (Statuto delle imprese). Viene inoltre stabilita, nel caso in cui si superi il limite dei 30 giorni, una maggiorazione del tasso degli interessi legali moratori (8% e non più 7%) rispetto al tasso fissato dalla BCE per le operazioni di rifinanziamento. In caso di ritardo nei pagamenti nelle transazioni commerciali, il tasso di interessi che verrà applicato sarà dell’8,75%.

Come a dire: caro Stato, sii puntuale nei pagamenti, altrimenti invece di 100, mi dovrai dare 108 e spiccioli.


San Marino

 

Da onesti operai della scrittura, abbiamo provato a capire i tempi che la PA impiega a liquidare i pagamenti alle imprese che lavorano con lo Stato. Lo diciamo subito: sono molto più stretti rispetto all’Italia. A comunicarlo a San Marino Fixing è l’Ufficio Contabilità di Stato.

“I tempi per il pagamento delle fatture dipende dai periodi e dalle tipologie di pagamento. Mediamente si va dai 30 giorni ai 90 giorni. Le fatture di fine ottobre 2012, per esempio, sono state liquidate il 20 novembre 2012. Per gli incassi e i versamenti delle entrate accertate e per il pagamento delle spese impegnate entro il 31 dicembre, la chiusura dei conti è protratta all’ultimo giorno del mese di febbraio successivo”. Nessuna differenza tra imprese sammarinesi e quelle italiane che lavorano con la Pubblica Amministrazione del Titano. “Quando i pagamenti vengono evasi, si segue l’ordine di arrivo delle singole richieste”.

Le spese dello Stato, (Legge numero 30 del 1998), che comprendono tutte quelle che debbono effettuarsi a norma di leggi o decreti e le spese comunque necessarie per il normale funzionamento dei servizi pubblici, sono ripartite in:

 

1) titoli, a seconda che siano spese correnti, spese in conto capitale, spese per rimborso di mutui o partite di giro;

 

2) sezioni, in base all’analisi funzionale ed organizzativa;

 

3) rubriche, in base all’ufficio o al servizio che amministra le spese;

 

4) categorie, secondo l’analisi economica;

 

5) capitoli, secondo il rispettivo oggetto.

 

“Le spese – prosegue l’Ufficio Contabilità di Stato – si considerano liquidate nel momento in cui sono accertati l’identità del creditore e l’ammontare esatto del debito nei limiti dell’impegno assunto, sulla base di idonea documentazione atta a comprovare il diritto acquisito dal creditore. La liquidazione compete all’ufficio che ha dato esecuzione all’atto di spesa dopo aver effettuato il riscontro sulla regolarità della fornitura o della prestazione e la rispondenza della stessa alle condizioni ed ai termini pattuiti. L’atto di liquidazione è emesso e sottoscritto dal responsabile dell’ufficio competente ed è trasmesso, con l’unita documentazione giustificativa, all’Ufficio Generale Contabile per la verifica della regolarità contabile, amministrativa e fiscale della liquidazione stessa. Il totale delle spese previste deve essere pari al totale delle entrate che si prevede di accertare nel corso dell’esercizio, comprese le entrate derivanti da accensione di mutui a pareggio o da finanziamenti a breve termine autorizzati con legge di bilancio o da specifiche leggi di spesa, fermo restando la possibilità in sede consuntiva di attingere ad eventuali avanzi di amministrazione di esercizi finanziari precedenti”.

Per quanto riguarda i pagamenti che arrivano dalle segreterie di Stato, ci sono giunte in redazione alcune segnalazioni di ritardi.

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