I lavori del Consiglio grande e generale riprendono dall’esame delle istanze d’Arengo in tema di rifiuti: respinta la numero 14 per sperimentare l’installazione di compostiere pubbliche; mentre l’Aula ha accolto all’unanimità la numero 16, per incrementare la raccolta differenziata.
Respinta con 28 voti contrari e 21 favorevoli l’istanza che chiede di abrogare l’obbligo di polizza assicurativa per chi non si vaccina. Bocciata con 29 no e 18 sì, infine, anche l’istanza per l’equiparazione giuridica tra genitori biologici e genitori adottivi ed affidatari, che viene però sostanzialmente sostituita da un odg condiviso e approvato all’unanimità.
Ultimo comma dell’ordine dei lavori la votazione di una serie di ordini del giorno.
Di seguito un riassunto dei lavori
Istanza d’Arengo n 14 – Cittadini sammarinesi perché sia sperimentata l’installazione di compostiere pubbliche. Respinta con 18 favorevoli, 26 contrari un astenuto.
Istanza d’Arengo n 16 – Cittadini sammarinesi perché siano adottati strumenti idonei ad incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti su tutto il territorio. Accolta all’unanimità
Andrea Belluzzi, Psd: “Il ciclo del rifiuto deve essere affrontato con una modalità di raccolta diversificata e con una differente via di smaltimento. Vorrei che questo tema sia affrontato in modo innovativo e coraggioso, sviluppando progetti tali per cui i dati della raccolta differenziata, assestati oggi al 21%, possano raggiungere percentuali importanti. Vorrei augurarmi che in futuro si affronti anche la misurazione della raccolta in termini economici, ovvero che si possa stimare quanto della mole del riciclo sia un costo e quanto invece produca un’entrata e quanto di questa sia possibile che venga destinata al ciclo virtuoso del recupero. Le aree attualmente destinate alla raccolta diversificata del rifiuto meritano di essere affrontate da capo, alcune si trovano infatti in zone poco fruibili. Il codice ambientale e le norme le abbiamo, ma bisogna applicarle meglio, servono atti amministrativi”.
Marco Podeschi, Upr: “Il mio gruppo è favorevole rispetto alle due istanze d’Arengo. Il nostro Stato non ha mai investito e ragionato su questo tema in termini di sovranità nazionale. Abbiamo privilegiato il conferimento dei rifiuti all’estero mentre intorno a noi il mondo e le normative cambiavano. Nell’estate 2007 San Marino non fu più inserito nel piano rifiuti della provincia di Rimini e per un mese il nostro Paese non sapeva dove mettere i propri rifiuti. Sarebbe bene pensare di investire su questo argomento. Ricordo i percorsi avviati in via sperimentale come la raccolta porta aporta al Castello di Chiesanuova. Le iniziative dei cittadini vanno lodate, ma deve esserci una politica dello Stato lungimirante. Essendo appena iniziata la legislatura, bisogna riflettere e iniziare ad agire, non si può continuare a perdere tempo e limitarsi alle iniziative sporadiche dei cittadini”.
Federico Pedini Amati, Ps: “Anche San Marino nel 2013 si deve equiparare a Paesi europei che si indirizzano alla pratica della raccolta differenziata. Non è solo un’opportunità economica, ma anche un’evoluzione culturale l’estensione della raccolta differenziata in tutto il Paese. Ricordo anch’io l’esperimento a Chiesanuova, dove si è passati dal 24% all’84% di raccolta differenziata. E’ ora di invertire la tendenza, lo si è fatto dando una parte di appalto ad aziende anche esterne alla Pa, lo si può e lo si deve continuare a fare anche con la metodologia del compostaggio. E’ un ragionamento che vale la pena fare tutti insieme, per costruire da qui a breve un meccanismo che possa autoalimentarsi e possa produrre anche nuovi posti di lavoro”.
Gerardo Giovagnoli, Psd: “Si deve riconoscere l’impegno della Giunta di Chiesanuova nel voler portare in pratica la raccolta differenziata dei rifiuti che stentava a decollare. E’ importante valorizzare iniziative di questo tipo. L’insistenza che c’è nel richiedere una maggiore sensibilità e coinvolgimento delle forze politiche sui rifiuti deve imporre ad accelerare su queste tematiche, ma anche nel cambiare atteggiamento e pensare al anche al riutilizzo. Poi certe accuse mosse verso la maggioranza e chi non si è espresso verso l’incenerimento non è corretto. E’ l’ultima delle possibilità, non va preso in considerazione all’origine del ragionamento. Non c’è l’intenzione di trovare una scorciatoia, ma di verificare dove è possibile accelerare per raccogliere, differenziando e riducendo la quantità dei rifiuti. Su questo occorre un confronto con le associazioni degli industriali, per verificare quali prodotti scartati possono rientrare nel ciclo produttivo. Così si consegue un risparmio energetico, economico, ambientale. Mentre l’incenerimento è da considerare come ultimo anello della catena. Un’autonomia non è raggiungibile, ha senso invece ragionare sulla riduzione di costi e sulla reintroduzione di materiali nel ciclo produttivo”.
Franco Santi, C10: “In merito alla raccolta di materiali da riutilizzare, sottolineo che San Marino in questo momento non aderisce al percorso dei consorzi di filiera dei materiali riciclabili che in Italia ha un ruolo ben preciso nel favorire e promuovere questo tipo di raccolta, perchè permette alle imprese che si occupano del rifiuto differenziato di ottenere un margine di profitto sul materiale raccolto. E rendono questa attività remunerativa. Chi si occupa a San Mairno di questa attiivtà non vede un tale vantaggio perché San Marino non è a pieno titolo inserito in questo contesto e ciò andrebbe fatto, in una strategia a tutto tondo”.
Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità, replica: “Siamo tutti d’accordo sul riciclaggio dei rifiuti, il dibattito è stato interessante e condivisibile. Non sono condivisibili gli interventi di chi distingue tra black e green e ipotizza che alcuni di noi vanno in giro con l’anello al naso. Credo non si dovrebbero strumentalizzare le istituzioni. Anche in questo si vede la maturità di una classe politica”.
Roberto Ciavatta, Rete, replica: “Non intendevo mettere l’anello al naso a nessuno. Indicavo semplicemente le varie strade percorribili. Diamo il nostro sostegno sentito alle tematiche affrontare”.
Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità, replica: “E’ un tema importante che va approfondito. Ribadisco il no alla prima istanza, su un tema specifico, sì alla seconda che ha carattere più generale. Nei prossimi mesi il segretario di Stato competente dovrà presentare un piano organico di intervento per il settore, aperto al confronto”.
Istanza d’Arengo n. 18 affinché l’articolo 7 della Legge 23 maggio 1995 n.69 sia modificato nella parte in cui prevede l’obbligo – per gli obiettori vaccinali – di stipulare, a proprie spese, una polizza assicurativa Responsabilità Civile verso Terzi per eventuali danni da contagio. Respinta con 28 voti contrari e 21 favorevoli.
Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “L’Istituto per la sicurezza sociale dalla sua costituzione ha subito cambiamenti in coerenza con le linee guida dell’Oms. Le vaccinazioni sono state strategiche per ridurre malattie e il loro impatto sociale. A differenza dell’Italia da noi c’è l’obbligo della polizza assicurativa. L’obiezione di coscienza alla vaccinazione è permessa se motivata. La tutela della salute collettiva ha spinto che chi obietta si faccia carico delle spese per il contagio di terzi. L’obiezione a san marino è intorno al 6-11% dei soggetti obbligati e negli ultimi tre anni l trend è in calo: 42 obiettori nel 2010, 25 nel 2011 e 18 nel 2012 su 296 nati, circa l’0,6% del dato generale . Non c’è stato un effetto avverso ai vaccini. Occorre valutare la revisione dell’articolo nell’ottica del calcolo dei rischi. Propongo di respingere l’istanza”.
Elena Tonnini, Rete: “Leggo un intervento di un nostro giovane sostenitore, Lorenzo Fabbri, che studia biotecnologie a Parma. Diffondere la conoscenza è lo scopo della scienza. Pochi sanno cosa è un vaccino. Parlerò di libertà di scelta terapeutica: ogni cittadino ha il diritto di scegliere se, come e da chi farsi curare. Ci si vaccina per paura, i media e i giornalisti iniettano paura. Sarebbe necessaria una libera diffusione delle informazioni, invece sono filtrate e manipolate. Non si deve credere a tutto ciò che dicono i medici e i media. I vaccini vanno messi in discussione, dentro c’è alluminio, mercurio, formaldeide, fenolo e tante sostanze con effetti collaterali dannosi. Ma il denaro la fa da padrone. Ci sono molti studi sugli effetti dei vaccini: vanno resi non obbligatori e occorre informare. L’istanza è legittima, lasciamo libertà ai cittadini”.
Luca Santolini, C10: “Sono a favore dell’istanza perché credo fermamente nell’assoluta libertà di scelta terapeutica. Il trend in calo degli obiettori non deve influenzare. Le campagne di vaccinazioni hanno debellato delle malattie ma non reggono le motivazioni per l’assicurazione obbligatoria”.
Gian Nicola Berti, Ns: “L’inizio del dibattito mi angoscia, così come certe prese di posizione da parte di uno studente al primo anno. Il nostro Paese ha scelto la facoltatività della vaccinazione. L’Oms dice che c’è un grosso pericolo per il ritorno di certe malattie a non vaccinare i nostri figli. I vaccini con il mercurio sono stati abbandonati da anni”.
William Giardi, Upr: “L’argomento è delicato. In Italia negli ultimi 25 anni nessun obiettore ha contratto la malattia per cui non si è vaccinato. La tendenza europea è per la scelta e per il discorso della responsabilità. Non è possibile stabilire un nesso di causalità. E’ giusto che certi comportamenti non debbano ricadere sulla collettività, però l’assicurazione apre un universo mondo. Senza dimenticar che si trascurano cose evidenti che ricadono sulla collettività”.
Franco Santi, C10: “Do il mio consenso all’istanza. Faccio parte degli obiettori, mi sono informato sui rischi e ho deciso di non vaccinare mia figlia. Occorre tenere in considerazione i dati: da 17 anni abbiamo questa legge e non c’è stato nessun contagio. Chi conosce gli effetti dei vaccini? Ci sono degli studi? Quelli italiani dimostrano che ci sono problemi. Dobbiamo promuovere un dibattito serio nel Paese, ma l’assicurazione non ha alcun senso “.
Gian Matteo Zeppa, Rete: “L’istanza chiede la modifica dell’articolo per l’obbligo assicurativo. Il dibattito sta andando oltre, ma la richiesta è fattibile. Il primo diritto per tutti deve essere l’informazione, senza dimenticare che chi non si vaccina è visto come un reietto”.
Tony Margiotta, Su: “Su vota a favore della richiesta di cancellazione della polizza assicurativa, un intervento sbagliato. La legge 69 del 1995 regolamenta l’obiezione e l’assicurazione è sbagliata per principio: è infatti possibile stabilire chi ha contagiato chi”.
Roberto Venturini, Pdcs: “Con la scoperta del primo vaccino, contro il vaiolo, due secoli fa, c’è stata una rivoluzione copernicana che ha aperto la fase della prevenzione. La vaccinazione obbligatoria è stata un’arma fondamentale dell’Oms per debellare malattie quali poliomielite e difterite. E i dati in merito sono ancora scoraggianti con 1,7 milioni di bambini sotto i 5 anni che contraggono malattie evitabili con il vaccino. Dunque più bambini sono vaccinati più è forte lo scudo di protezione di un paese contro certe malattie. Gli effetti collaterali, inoltre, sono modesti e amplificati ad arte oltre misura. Va rispettata la scelta di chi obietta, però non è giusto che alcuni cittadini beneficino dei vantaggi di chi attorno a loro responsabilmente si vaccina. L’istanza non può essere accettata, contagi sono possibili”.
Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità, replica: “Tema serio, si parla di figli e di libertà. L’istanza non ha oggetto la libertà di scelta che è riconosciuta per legge, ma l’assicurazione. C’è un valore che va tutelato: seguire la medicina riconosciuta dall’Oms. L’assicurazione è una sorta di deterrente, l’istanza non va accolta”.
William Giardi, Upr, replica: “Ci sono posizioni pro e contro, ma ribadisco che il problema è fare un’assicurazione che abbia un senso. Per mettere in campo un’azione deterrente non capisco perché si faccia pagare un balzello”.
Tony Margiotta, Su, replica: “Il principio dell’assicurazione è completamente sbagliato, va rivisto o riorganizzato. Stato e Iss non hanno nessun tipo di benefici”.
Gian Nicola Berti, Ns, replica: “Vale lo stesso principio della circolazione stradale. Il nesso di causalità può essere indotto alla luce di certe circostanze”.
Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità, replica: “Iss e sanità non possono fare scelte creative in materia. L’istanza ha comunque aperto il dibattito e comporterà un approfondimento del tema”.
Istanza d’Arengo n 23 – Cittadini sammarinesi perché si pervenga all’equiparazione giuridica – in termini di diritti riconosciuti – tra la condizione di genitori biologici e quella di genitori adottivi ed affidatari nonché all’introduzione di appositi diritti a beneficio di questi ultimi. Respinta con 29 voti contrari e 18 favorevoli. L’odg collegato passa all’unanimità.
Francesco Mussoni, segretario di Stato alla Sanità con delega alla Famiglia: “La materia é complessa per gli aspetti giuridici e sociali ed é difficile da riassumere in un breve spazio. Coerente con i principi di solidarietà e di difesa all’infanzia, San Marino nel suo ordinamento prevede che i bambini siano inseriti e crescano in famiglia al pari dei figli legittimi. Le leggi equiparano a tutti gli effetti il genitore adottivo a quello biologico, ma non sempre è contemplato l’affidatario. Si sta progettando l’istituzione di un osservatorio delle famiglie che potrà essere un punto di partenza valido per avere un quadro normativo completo e aggiornato. L’intero impianto rivela che le agevolazioni per genitori biologici sono estesi in toto, un discorso diverso va per i genitori affidatari. Per quel che riguarda le famiglie biologiche e adottive ci sono strumenti estesi e forti, per gli affidatari l’analisi potrebbe essere più approfondita. C’è parziale accoglibilità dell’istanza,le richieste delle famiglie affidatarie invecemeritano un approfondimento ulteriore che sarà fatto in ambito politico e sociale. Credo per questo che sia opportuno avviare un approfondamento ulteriore con l’elaborazione di un ordine del giorno che valorizzi le problematiche che sono nell’istanza”.
Maria Luisa Berti, Ns: “Le pratiche adottive nella nostra realtà sono moltissime e la disciplina della materia ha avuto un sviluppo continuo. Ritengo l’equiparazione di diritti tra genitori adottivi e naturali sia giusta, i sentimenti di vincolo familiare sono forti ugualmente e spesso ancora più forti, per la consapevolezza che le coppie assumono nel ruolo genitoriale verso un minore che ha subito il trauma dell’abbandono. Spesso i bambini provengono da realtà completamente diverse dalla nostra e l’inserimento richiede una presenza ancora più forte del genitore e la necessità di un’astensione maggiore dalla propria attività lavorativa. Di qui il fondamento dell’esigenza di uniformare il quadro delle indennità e dell’aspettativa per un genitore. Mi sento di condividere le richieste avanzate dall’istanza e la linea del segretario. Colgo con favore anche l’idea dell’osservatorio della famiglia. In questa fase della nostra società è opportuno introdurre sistemi di monitoraggio e aiuto delle famiglie. L’occasione dell’istanza d’Arengo può fare compiere una valutazione sul ruolo della famiglia e sulla necessità di istituire forme di aiuto. Sul discorso dei genitori affidatari si deve fare un approfondimento ulteriore e rispetto all’accoglimento dell’istanza, per valutare una disciplina migliore”.
Guerrino Zanotti, Psd: “Chi decide di iniziare un percorso di adozione deve essere aiutato in tutti i modi. A San Marino in realtà la legislazione, vecchia di 30 anni, dà strumenti abbastanza all’avanguardia nel campo delle adozioni. La legge dell’86 dà possibilità di adozione non solo alle coppie, ma anche alle singole persone. Dobbiamo agevolare il periodo che segue all’immediata adozione. Se per le famiglie adottive la legislazione prevede quasi una totale parificazione alle famiglie biologiche, ed è giusto, notiamo delle distanze da colmare per quelle affidatarie per cui non sono previsti l’istituto della gravidanza e del puepuerio. Ma li ritengo indispensabili anche per gli affidatari nel periodo immediato all’affido. E’ necessario estendere anche a loro questi diritti. L’orientamento di tutti i gruppi è stato quello non tanto di accogliere l’istanza, ma di accogliere l’ordine del giorno che, assicuro gli istanti, avrà seguito e si prevedono tempi brevi per adozione di strumenti legislativi che parifichino strumenti anche per gli affidatari”.
Stefania Stefanelli, Pdcs: “L’articolo 12 della dichiarazione dei diritti a tutela della famiglia sancisce per ogni madre e genitore l’assistenza e la protezione della comunità ed assicura lo stesso trattamento dei figli legittimi a quelli adottati. La legge del 2003 ha rappresentato una giusta risposta all’equiparazione, adattando strumenti previsti per la filiazione biologica, l’allattamento e l’aspettativa post partum, applicabili nel momento dell’ingresso del minore in famiglia. La legge 173 del 2003 ha avuto anche il grande merito di aver introdotto una speciale aspettativa non retribuita finalizzata all’adozione, consentendo un periodo massimo di 60 giorni di assenza dal lavoro per consentire ai genitori di recarsi nel paese del bambino per espletare tutte le pratiche per l’adozione. Il part time é concesso per i primi tre anni di vita del bambino, ma é inapplicabile in caso di adozione di bambini di età superiore. Nell’interesse dei minori occorre l’estensione del part time per i primi tre anni di ingresso nella famiglia, indipendentemente dall’età anagrafica. Consideriamo a tutti gli effetti l’ingresso del minore in famgilia come una sua nascita e adattiamo così la nostra legislazione. Su questa parte dell’istanza esprimo la mia posizione favorevole. Per le famiglie affidatarie invece servono altri strumenti perchè diversa è la finalità dell’istituto. Ritengo eccessivo il diritto di astensione al lavoro, mentre diritto l’accesso al part time può essere preso in considerazione valutando la durata. Lo strumento dell’odg risponde meglio alle richieste presentate istante, l’affido deve trovare una giusta considerazione”.
Francesca Michelotti, Su: “Non c’era bisogno che gli istanti si richiamassero a valori fondativi di una Repubblica fondata da un santo e valori cristiani e democratici, ma il valore che risiede nella considerazione per i nostri bambini non sono solo valori cristiani, sono di tutti. Qui gli sbarramenti ideologici cadono. L’affidamento è ancora più da valorizzare e si può ragionare, l’odg recepisce appieno la carica di motivazione che ci spinege a prendere iniziative immediate su questo. Saremo lieti di votarre anche a favore dell’istanza per premiare chi l’ha stesa”.
Mimma Zavoli, C10: “L’argomento tocca da vicino. L’odg condiviso ci qualifica come persone, è molto positivo. L’istanza ha una parola chiave: accoglienza, un sentimento profondo dalle sfaccettature illimitate. Dall’aula arriva un messaggio forte. L’istanza pone delle domande e il meta,messaggio è la concessione degli stessi diritti a tutti i bambini fondamentali. E dobbiamo concedere anche al genitore affidatario le stesse prerogative e gli stessi diritti degli altri genitori. Sono a favore dell’istanza ed è bene che l’Aula sia unita “.
Roberto Ciavatta. Rete: “Il tema è molto importante e sono a favore dell’odg. Spero in un confronto efficace per la redazione della proposta di legge”.
Antonella Mularoni, Ap: “Con la legge dell’86 abbiamo introdotto una grande modernità sulla filiazione, a partire dall’equiparazione dei figli naturali ai figli legittimi. Il nostro Stato ha una considerazione particolare per i minori. Le uniche perplessità sull’istanza riguardano alcune parti non conformi alla legislazione. Per questo l’odg manifesta la volontà di accoglierne lo spirito e prevedere l’istituto dell’affido in maniera organica. Per i genitori adottivi, già equiparati a quelli biologici, si disciplina l’aspetto del part-time. Un auspicio personale è quello di parificare gli interventi per le coppie adottive a quelli per i genitori affidatari. Concordo sull’istituzione di un osservatorio permanente sulle famiglie”.
Manuel Ciavatta, Pdcs: “L’istanza nasce dal vissuto e testimonia l’opportunità per i bambini di avere una famiglia e per le famiglie di vivere la genitorialità. Dalle famiglie adottive e affidatarie arriva un segnale forte di attenzione alla vita. I contenuti dell’istanza sono inseriti nell’odg, dato che, per esempio, l’affido non ha una disciplina normativa.
Leggo l’odg: ‘Il Consiglio grande e generale preso atto dell’istanza […] considerando il valore insostituibile della genitorialità e l’importanza che la famiglia riveste nella crescita della prole e nell’accoglienza anche temporanea dei minori; verificata la convergenza espressa dalle forze politiche circa l’opportunità di allineare i diritti dei genitori adottivi e affidatari e quelli biologici; incarica il governo a presentare entro tre mesi una proposta di legge con le seguenti priorità: disciplina dell’affido e revisione della disciplina del part-time”.
Ordini del giorno
Odg presentato dai gruppi consiliari del Partito socialista e dell’Unione per la Repubblica affinchè all’Ufficio di presidenza del Consiglio grande e generale sia conferito apposito mandato a relazionare in merito agli interventi normativi necessari al fine di incrementare l’economicità e la trasparenza dell’attività del Consiglio Grande e Generale. Respinto con 30 voti contrari e 17 a favore.
Marco Podeschi, Upr, legge l’ordine del giorno: “Il Consiglio grande e generale considerata la necessità di procedere a una riorganzzazione dei lavori per aumentare l’efficienza e l’economicità di gestione delle risorse, ritine opportuno attuare una serie di interventi per riconsiderare l’importo e le modalità di erogazione degli emolumenti a favore dei membri del Consiglio grande e generale e delle commissioni, parificando il trattamento economico e normativo dei consiglieri rispetto l’attività svolta; aumentare la trasparenza dei lavori del Consiglio grande e generale e degli organismi istituzionali collegati, rendendo a disposizione dei cittadini i verbali delle sedute; predisporre un piano organizzativo di lavori consiliari adeguandolo ad aumentare l’efficienza delle attività, riducendo i costi di gestione; stabilire dei limiti negli emolumenti corrisposti a soggetti nominati dal Consiglio per incarichi istituzionali. A tal proposito il Consiglio grande e generale dà mandato all’ufficio di presidenza di predisporre un documento in cui evidenziare i necessari interventi e procedure alle modifiche normative e regolamentari da sottoporre al Consiglio entro settembre 2013″. Chiediamo che in avvio di legislatura, stante il lavoro fatto in precedenza sul regolamento, sia fatta una riflessione su questo tema. Prendiamo atto del lavoro fatto in questi anni ma ci sono punti, come il lavoro delle commissioni consiliari i cui verbali non sono disponibili per la consultazione, così come la differenza degli emolumenti dati ai membri del Consiglio, in base al lavoro che svolgono, siamo l’unico Stato al mondo ad averla. L’ultimo punto, il D, è caduto proprio il giorno dopo il report dell’Fmi che ci ha chiesto di limitare stipendi, retribuzioni e pensioni. Ci sembra opportuno si pongano limiti agli emolumenti. Chiediamo sia l’ufficio di presidenza, come in passato, a ragionare e riflettere su questi argomenti in seno al Consiglio. E0 cosa su cui dovrebbero lavorare i gruppi consiliari per una proposta condivisa”.
Stefano Macina, Psd: “L’esigenza di arrivare a un nuovo regolamento è condivisibile, altri aspetti contenuti nell’odg che riguardano trasparenza dei lavori, vorrei ricordare che non è vero che non si conosce quello che si fa nelle commissioni. C’è una convenzione con l’ufficio stampa Della Torre 1 che riporta tutti gli interventi dei commissari. Per dare la massima divulgazione pubblica quindi qualche passo in avanti è stato fatto. In seguito possiamo fare altri passi sul regolamento, per tanto, l’odg così come proposto non è condivisibile. Noi avevamo avanzato una proposta di tipo diverso che non è stata accettata. In sisntesi diceva il Consiglio impegnava un gruppo di lavoro consigliare a presentare entro ottobre 2013 una relazione sulle modifiche del regolamento, per affrontare le norme sull’organizzazione del lavoro, i tempi degli interventi, la contribuzione e il sistema di votazione”.
Roberto Ciavatta, Rete: “E’ stata rigettata la nostra proposta di riduzione del 20% al finanziamento dei partiti in Finanziaria. Proponiamo una riduzione del 10% sul finanziamento ai partiti che equivarrebbe a 120 mila euro di risparmio. L’odg ci vede concorde con Intesa. Da rivedere poi gli emolumenti per gli incarichi affidati dall’Eccellentissima reggenza, segretari di Stato, consiglieri, dal personale diplomatico. Sono interventi che potremmo fare da subito, complessivamente non sarebbero ininfliuenti per il risparmio allo Stato e mi augurto che l’odg venga approvato e ribadisco il voto favorevole”.
Andrea Zafferani, C10: “Mi auguro che i tempi siano più brevi di una relazione ad ottobre, sono 4 anni che parliamo di regolamento consigliare e ancora non vede la luce. Diamo ogni volta prova di poca serietà. Condividiamo tutto quello che era stato proposto, a partire dalla previsione dimettere tetti a ruoli nominati dal Consiglio grande e generale, è un atto di giustizia e trasparenza per i cittadini, poi non vedo il problema di far vedere verbali delle commissioni ai cittadini, tanto più perchè c’è già chi diffonde un report su quello che viene fatto. E ancora non riesco a concepire come sia impossibile equiparare i consiglieri tra loro. E’ un odg accoglibile su tutta la linea”.
Ivan Foschi, Su: “Per annunciare il voto favorevole di Su a questo ordine del giorno. Mi pare inspiegabile si voglia respingere un odg solo perchè viene dall’opposizione, è già da un po’ che si discute di regolamento, ci sono già bozze predisposte nella vecchia legislatura. Per cui alla luce di quanto detto e dell’esperienza degli anni passati, senza che sia stato risolto nulla, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio e riteniamo auspicabile il voto favorevole”.
Paolo Crescentini, Ps: “Abbiamo sottoscritto l’Odg come Ps. Rimango allibito dala volontà di rinviare tutto a data da destinarsi. Si vuole rinviare ad ottobre una relazione, sono anni che si discute, le regole si decidono sempre a partita iniziata. Non vorrei che nel voler tergiversare ci sia difficoltà, da parte delle forze di maggioranza, nel voler equiparare i consiglieri del privato e del pubblico, questi ultimi hanno forse più prurito a votare questo odg. Se chi ha privilegi ha difficoltà nel rinunciarvi, confido nel buon senso degli altri consiglieri che lavorano nel privato”.
Odg presentato dai gruppi consiliari di Sinistra unita e di Civico10 per impegnare il governo a riformare la disciplina delle associazioni no-profit e di volontariato ed incentivare forme di collaborazione e co-gestione con tali associazioni entro il 31-12-2013. Testo concordato con i gruppi della coalizione San Marino Bene comune, approvato a maggioranza.
Odg del Psd su questione palestinese, accolto a maggioranza.
Gerardo Giovangoli, Psd: “Presento una versione aggiornata in cui il Parlamento e il popolo sammarinese auspica un negoziato per la pace e per il reciproco riconoscimento, si dà mandato al governo per intensificare i rapporti con i rappresentanti del popolo sammarinese e si esprime apprezzamento per le attività umanitarie svolte a tutti i livelli”.
Marco Podeschi, Upr: “Sono perplesso, è riduttivo chiudere una figuraccia con un odg di questo tipo”.
Gian Matteo Zeppa, Rete: “Sono perplesso, si pone una pezza su un comportamento strano non era il caso di astenersi all’Onu”.
Ivan Foschi, Su: “La nuova versione è alleggerita rispetto all’originale”.
Odg del Psd su questione palestinese, accolto a maggioranza.
Gerardo Giovangoli, Psd: “Presento una versione aggiornata in cui il Parlamento e il popolo sammarinese auspica un negoziato per la pace e per il reciproco riconoscimento, si dà mandato al governo per intensificare i rapporti con i rappresentanti del popolo sammarinese e si esprime apprezzamento per le attività umanitarie svolte a tutti i livelli”.
Marco Podeschi, Upr: “Sono perplesso, è riduttivo chiudere una figuraccia con un odg di questo tipo”.
Gian Matteo Zeppa, Rete: “Sono perplesso, si pone una pezza su un comportamento strano non era il caso di astenersi all’Onu”.
Ivan Foschi, Su: “La nuova versione è alleggerita rispetto all’originale”.
Ordine del giorno presentato dal consigliere Pdcs Filippo Tamagnini per la liberazione di Asia Bibi, detenuta dal 2009 e condannata a morte in quanto professante la religione cristiana
San Marino, 6 marzo 2013/02. Approvato all’unanimità.
Lorella Stefanelli, Pdcs: “C’è completo sostegno del mio gruppo all’odg. San Marino aderisca all’appello di Asia Bibi”.
Marco Podeschi, Upr: “L’Upr vota a favore. E’ ignobile che un essere umano sia incarcerato e condannato a morte per il proprio credo politico. Sono inoltre contrario a pena di morte”.
Roberto Ciavatta, Rete: “Come non essere favorevoli”.
Nicola Renzi, Ap: “Mi associo all’auspicio che l’odg sia accolto all’unanimità per il valore intrinseco di ciò che sosteniamo”.
Ivan Fochi, Su: “Questa è un’iniziativa concreta”
Andrea Belluzzi, Psd: “Aderiamo a odg, non è concepibile essere reclusi o subire la pena di morte per motivi religiosi”.
Alessandro Mancini, Ps: “Confermo positività dell’odsg. E’ fondamentale che le nostre istituzioni portino negli organismi internazionali la voce di San Marino”.
Odg presentato dai gruppi consiliare di Civico 10 e Sinistra unita sulla gestione degli eventi di promozione del Paese. Respinto.
Luca Santolini, C10: “Il senso dell’odg è arricchire la gestione di eventi coinvolgendo sul finanziamento e sull’organizzazione le associazioni”.
Roberto Ciavatta, Rete: “Sostegno pieno. La programmazione di eventi darebbe possibilità ad enti e amministrazione di ricercare sponsor”.
Marco Podeschi, Upr: “Sostegno a odg. La promozione è fattore rilevante, anche perché San Marino ha problemi di reputazione”.
Odg presentato dal gruppo consiliare di Rete per impegnare il congresso di Stato a realizzare il piano esecutivo di intervento di riduzione della spesa entro 30 giorni dalla relazione del relativo gruppo tecnico e a trasmetterne la versione definitiva al Consiglio grande e generale almeno 10 giorni prima del suo esame. APPROVATO ALL’UNANIMITA’
Stefano Macina, Psd: “A nome della coalizione San Marino Bene comune, riteniamo di dover accogliere il contributo di un odg che va a chiedere un elemento aggiuntivo insito nella proposta del governo e indica una aspetto che era già nei fatti. Riteniamo sia condivisibile e la maggioranza lo voterà”.
Andrea Zafferani, Ap: “Anche il nostro gruppo è favorevole a questo odg, appena pronta la relazione tecnica bisogna muoversi velocemente”.
Marco Podeschi, Upr: “Dichiaro voto favorevole dell’Upr a questo odg che cade a fagiolo dopo la relazione dell’Fmi”.
Paolo Crescentini, Psd: “Solo per confermare il voto favorevole del Ps”.
Toni Margiotta, Su: “Solo per confermare l’appoggio all’odg di Rete da parte di tutto il gruppo consiliare di Su”.
Odg presentato dal gruppo consiliare Rete per l’esclusione di Fonfiss dal Decreto Delegato previsto dall’articolo 33 della Legge n.150-2012 in materia assicurativa con riferimento ai fondi previdenziali. RESPINTO
Roberto Ciavatta, Rete: “Quanto previsto dalla Finanziaria è per noi in contraddizione con la legge istitutiva di Fondiss, per essere certi che non si andrà a prevedere una contribuzione sul secondo pilastro pensionistico chiediamo un chiarimento da parte del governo, che sia dichiarata quindi l’esclusione totale di Fondiss dall’articolo 33 della Finanziara”.
Guerrino Zanotti, Psd: “Intervengo per esprimere il voto contrario a questo odg da parte della maggioranza. L’esclusione assoluta di Fondiss dall’articolo 33 non è né utile, né garantista. Poi sul discorso fiscale, anche il regolamento che il Consiglio grande e generale vedrà già da aprile, ribadisce il concetto che un fondo previdenziale pubblico, gestito con l’Iss, per accordi già presi dall’ufficio tributario, usufruisca di esenzioni. Quindi ritengo non sia necessario anche per questo motivo approvare l’odg”.
Odg presentato dai gruppi consiliari di Sinistra Unita e Civico 10 per impegnare il Congresso di Stato a predisporre un progetto di legge, entro il 28 febbraio 2013, che preveda l’obbligo per le imprese che intendano beneficiare di fondi pubblici, di rendere noti gli effettivi beneficiari. APPROVATO ALL’UNANIMITA’
Andrea Zafferani. C10: “L’odg ha lo scopo di normare per permettere trasparenza negli assetti proprietari di imprese che beneficiano di contributi, sussidi o defiscalizzazioni, pubbliche”.
Marco Gatti, Pdcs: “A nome della coalizione Bene comune, ringraziando la disponibilità per aver potuto concordare la seconda parte del testo, anche noi riteniamo importante evitare eventuali conflitti di interesse. Quindi concordiamo e voteremo l’odg”.
Odg presentato dai gruppi consiliari di Sinistra unita e Civico 10 per impegnare il congresso di Stato a formare, entro il 28 febbraio 2013, un gruppo di lavoro interuffici per procedere alla ricognizione dei crediti dello Stato e valutare la possibilità di recupero degli stessi. RESPINTO.
Andrea Zafferani, C10: “L’odg mira alla nomina di un gruppo interuffici a scopo di valutare crediti monofase non riscossi dallo Stato e valutarne la loro esigibilità e addivenire così a una valutazione più corretta del bilancio, come richiesto dall’Fmi”.
Marco Gatti, Pdcs: “A nome della coalizione Bene comune, non concordiamo con questo odg in quanto già oggi è prevista una procedura per cui tutti gli uffici pubblici devono dare comunicazione dei crediti alla contabilità generale che esegue gli accantonamenti. Se fosse un problema di maggiori azioni per tentare il recupero, anche qui Banca centrale mette in campo tutte le iniziative opportune verso i debitori. Dal nostro punto di vista andremmo a creare una struttura che doppierebbe il lavoro che già si sta facendo”.