L’incontro aveva lo scopo di confrontarsi sui problemi che la categoria di lavoratori, e le loro famiglie, devono quotidianamente affrontare.
Già da tempo il MoVimento nelle proprie riunioni settimanali si era approcciato all’argomento, giungendo alla conclusione che tra Italia e la Repubblica del Titano, dovrebbe essere siglato un accordo bilaterale simile a quello in essere con la Svizzera.
Tale convenzione prevede che i lavoratori paghino una tassazione unica nello stato dove svolgono la propria attività, tale Stato provvede poi a versare nelle casse della nazione d’origine una parte del gettito incassato.
L’associazione coordinamento frontalieri che da anni si vede rispedire al mittente le proprie legittime richieste, con sano pragmatismo si accontenterebbe di molto meno.
Una legge ordinaria italiana che oltre a sancire chiaramente ed equamente le regole sulle imposizioni fiscali, portasse alla luce i loro diritti civili.
Ad oggi infatti la loro situazione di precariato continuo e assistenza sanitaria indefinita, li pone in un limbo degno di una monarchia ottocentesca.
La materia è spinosa certo, ma il M5S riminese, come d’abitudine, crede che qualsiasi strada sarà imboccata dovrà essere tracciata da chi vive il disagio sulla propria pelle ed ha invitato quindi l’associazione coordinamento frontalieri ad un confronto continuo con i futuri parlamentari M5S riminesi.