Domenica 17 marzo 2013 alle ore 9,00, si svolgerà presso il Dipartimento di Studi Giuridici dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, Via Piana,27, il quarto seminario del Corso InsanaMente, del Centro Universitario di Formazione sulla Sicurezza (CUFS). Il tema trattato è di grande interesse ed ha per titolo: “Droga e dintorni – giovani, gioco, sballo e perversione”.
La droga, purtroppo, è diventata una presenza continua nella nostra società. Ogni giorno, in una maniera o in un’altra, giornali e televisione ci parlano di questo problema. Spesso il loro approccio risulta però confuso: vengono messi insieme tossicodipendenza, pericoli per la sicurezza, paesi produttori, riciclaggio, mafia, ecc.
Durante l’incontro del 17 marzo, cercheremo di ricostruire uno spaccato del mondo giovanile, per far conoscere i percorsi che conducono i giovani alla droga.
Questo loro mondo non è omogeneo né di facile individuazione, né distaccato dal resto della società.
Essi sono strutturalmente collegati al resto della collettività, ma hanno un’identità particolare, più fragile, che vive in stretto rapporto con la complessità del sistema sociale, di cui sentono gli stimoli, le ansie e i turbamenti.
Il disagio giovanile è parte di una crisi più ampia che copre l’intera società. La precarietà dei valori, la flessibilità in tutti i campi, la perdita di simboli sociali condivisi, l’incertezza e la paura del futuro sembrano confermare in pieno quello che stiamo descrivendo. Dobbiamo però precisare alcune cose. L’espressione “devianza giovanile” ha diversi significati, per cui cercheremo durante il Seminario di mettere a fuoco le principali dimensioni sociali entro cui si muove e interagisce il giovane: la famiglia, la scuola, i luoghi di socializzazione nel tempo libero. Proseguendo in questa analisi, evidenzieremo quei fattori di rischio che minacciano il mondo dei giovani, fino a invitarli al consumo di sostanze stupefacenti.
D’altro canto, attraverso le droghe, l’uomo ha sempre cercato di curare il male, di fuggire gli affanni, le preoccupazioni, la tristezza, di rompere i vincoli della quotidianità, di acquisire una percezione mistica e giungere a esperienze diverse. Ma quali sono le principali ragioni di un fenomeno così vasto e radicato nella storia?
Alcune difficoltà sono state riscontrate nell’affrontare il problema delle droghe “ricreazionali”, in modo particolare “l’Ecstasy”. La storia di questa sostanza è recente, come quella delle anfetamine. Nate come sostanze farmacologiche con effetti stimolanti, esse vennero ben presto utilizzate dagli studenti americani per vincere il sonno durante la preparazione degli esami.
Da questo uso “funzionale” allo studio, la pratica scivolò verso una funzione diversa e tipica delle sostanze stupefacenti. Stupisce però il fatto che l’ecstasy abbia avuto una diffusione così rapida in tutti i paesi a più alto tasso di sviluppo, portando i giovani al culto “dell’estremo”, che significa ballare tutta la notte, per poi ricominciare all’alba e finire nel pomeriggio del giorno dopo. L’ecstasy funziona come “additivo” per tenere questo tipo di ritmo.
Il disagio, quindi, non è il prodotto delle sostanze assunte, ma è antecedente, e l’uso di queste droghe ne è il risultato.
Il Dr Stefano Giannoni e il Dr Matteo Marti, tratteranno questo interessante tema sociale nel corso del seminario in questione, che si propone come un articolato spazio di carattere interdisciplinare: psicologico psicosociale, psicopatologico e intende promuovere la riflessione, la formazione e l’aggiornamento su un complesso settore di studio della condotta umana, in particolare quella giovanile.
Si ricevono le iscrizioni al seminario previa telefonata al numero: 0549-885472 Dipartimento Studi Giuridici.