La gente ha scelto “di pancia” chi era contro le vecchie logiche, un “contro a prescindere” disposto a mettere in secondo piano possibili conseguenze destabilizzanti, per ridare credibilità e produttività del sistema Italia.
Marco Gatti, Segretario Politico del PDCS: “Raffrontando i risultati elettorali italiani con quelli delle recenti elezioni a San Marino, è evidente l’intuizione che abbiamo avuto, prima dei leader politici nostri vicini, sul fatto che la politica stava cambiando. È possibile evidenziare, infatti, alcune criticità che hanno generato due differenti situazioni e che devono essere necessariamente prese in considerazione per le scelte future. La risposta concreta ai problemi della gente, dall’urgenza di posti di lavoro ad un ridimensionamento della spesa pubblica, dalla lotta all’evasione al carico fiscale che blocca ogni intrapresa, fino alle azioni da mettere in atto per ridare prospettive concrete per giovani e donne, era la richiesta primaria cui dovevano far fronte tutte le forze politiche italiane. Un obiettivo di riforme, per il quale aveva iniziato ad impegnarsi in poco più di un anno un Governo tecnico, chiamato in fretta ad arginare una situazione al limite del fallimento, mai fino in fondo avvallate dai Partiti, in nome delle medesime logiche personalistiche e di potere, e nonostante gli sforzi richiesti a tutta la cittadinanza. Un obiettivo per il bene di tutti, che andava riconfermato, e che avrebbe dovuto convogliare lo sforzo proprio di tutte le forze politiche, chiamate, a questo punto, anche ad un rinnovamento autentico nei modi di fare, nelle strategie e, soprattutto, nelle persone. Nuove motivazioni e nuove capacità in gioco per aderire meglio alle necessità di bene comune. La differenza tra il risultato a San Marino ed in Italia, tocca profondamente questo aspetto. A San Marino, infatti, alcuni Partiti storici hanno iniziato un percorso di rinnovamento, superando autoreferenzialità e personalismi, concentrando il loro impegno sulle necessità del Paese, mettendo in campo nuovi volti e nuove competenze. Ciò che, in Italia, non è accaduto con la stessa rilevanza, anche se segnali concreti ce ne erano stati.
Infatti, il Sindaco di Firenze Renzi sembrava aver catalizzato attorno a sé quel desiderio di rinnovamento e di riforme, intercettando con abilità e competenza le esigenze più sentite della gente. Un tentativo spentosi con le primarie del PD, conseguente alla scelta di una governance politica rimasta troppo ancorata alle vecchie logiche. Una scelta di “mantenimento dello stato di fatto” che si è dimostrata sbagliata, ed ha innescato una serie di eventi – dalla necessità di una Agenda Monti riformista, al ritorno di un ormai dato per spacciato Berlusconi – e che ha portato la grossa parte degli indecisi verso l’unica vera novità in gioco, rappresentata dal Movimento di Grillo. Una novità tanto sconosciuta alle generazioni più adulte, quanto notissima da anni al popolo del web, capace di superare la preponderante comunicazione televisiva. Una novità che ha concentrato le sue energie comunicative e di aggregazione proprio sull’incapacità della vecchia classe politica di fare quelle scelte forti, necessarie ad un vero cambiamento del sistema, a causa dalla perdurante logica di potere personale e di lobby. La gente ha scelto “di pancia” chi era contro le vecchie logiche, un “contro a prescindere” disposto a mettere in secondo piano possibili conseguenze destabilizzanti, per ridare credibilità e produttività del sistema Italia. La situazione di stallo che si è generata in Italia, ma soprattutto di confusione in termini di prospettive sostenibili, consente ancora una considerazione sulla nostra realtà politica. L’opportunità che la cittadinanza ha dato alla Lista PDCS NS ed alla Coalizione San Marino Bene Comune nelle ultime elezioni, chiama il PDCS ad una duplice responsabilità: di affermare che la politica è ancora necessaria, come è necessario saperla rinnovare e rimettere in sintonia con i sentimenti popolari e le esigenze concrete dei cittadini. Che è essenziale mettere in campo tutto l’impegno dovuto per attivare quelle azioni e quelle collaborazioni con le diverse componenti sociali ed economiche del Paese, per ridare opportunità di soluzioni alla situazione economico-sociale della nostra Repubblica. Nel contempo, tale opportunità impegna ogni Partito a contrastare la diffusa logica delle paure che creano divisione, egoismi singoli e territoriali; la logica del potere fine a se stesso e del degrado dei valori etici personali e sociali, rimettendo al centro la propria identità politica. Un progressivo rinnovamento culturale al passo coi tempi, mettendo definitivamente da parte ogni volontà di personalismo, e tornando a coinvolgere veramente il popolo sammarinese nelle scelte per la crescita del nostro Paese”.