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L’Associazione Sammarinese per l’Informatica sull’e-commerce

da Redazione

La legge offre una definizione semplice degli strumenti alla base del processo di crescita tecnologica del sistema.

 

In consiglio si è data lettura del progetto di legge sull’uso delle comunicazioni elettroniche dell’e-commerce. Teniamo rendere noto che l’Associazione Sammarinese per l’Informatica ha supportato i lavori ed è disponibile al confronto con chiunque voglia approfondire gli argomenti trattati.

“Ho ascoltato con molto interesse gli interventi dei consiglieri – scrive Il Presidente dell’ASI, William Casali – e li ringrazio per aver dato la giusta considerazione a questo tema, che considero, evidentemente, importantissimo e strategico per la crescita del sistema. Desideriamo invitare ad una riflessione, che può dare sicuramente una visione diversa per comprendere meglio gli scopi della legge. La finalità non è regolamentare appieno un settore entrando nel dettaglio degli ambiti (tecnologici, finanziari, fiscali, strutturali, ecc.), lo scopo è creare le basi affinché non ci sia discriminazione tra una transazione elettronica, rispetto ad una transazione tradizionale (per semplificare, “su carta”). La legge offre una definizione semplice degli strumenti alla base del processo di crescita tecnologica del sistema. Sarebbe presuntuoso (oserei quasi “errato”) entrare nello specifico delle regolamentazioni e delle normative, quando ci apprestiamo a i primi passi di un vero sviluppo digitale, infatti, anche se sappiamo intuire l’indirizzo da prendere, non potremo mai sapere come meglio affrontarlo, fino a quando non siamo pronti ad iniziare il cammino. Parlando di e-commerce, spesso si tende a semplificare considerando transazioni B2B o B2C di prodotti, quando ormai l’industria dei servizi e delle tecnologie che sono dietro alla vendita di un prodotto è enorme (analisi di mercato, advertising, domini, hosting, software, transazioni finanziarie, certificazioni, reputazione, social media marketing, mobile technology, business intelligence). Nel panorama dell’e-commerce il problema del passaggio della merce diventa ormai marginale. Come possiamo pensare che un’importantissima multinazionale come PayPal possa fare un accordo con San Marino se le nostre leggi non considerano un contratto firmato digitalmente alla pari di un contratto firmato tradizionalmente? Un passaggio semplice, quasi scontato, ma è proprio di questo che si sta parlando. Creare la piattaforma, semplice ma efficace sulla quale sviluppare l’infrastruttura. E se domani PayPal volesse fare l’accordo con San Marino, il fatto che le leggi siano semplici, chiare e pronte ad essere sviluppate sono sicuramente più attrattive di un pesante impianto legale. Il volume del mercato Sammarinese attuale non è nulla rispetto a quello che potrebbe diventare. Quando gli attori arriveranno e si inizierà, veramente, a parlare di e-commerce dobbiamo essere pronti a lavorare (non a rimediare su leggi che non avevano ben inteso lo sviluppo). Un ultimo passaggio sul registro delle attività, probabilmente unico strumento su cui si entrato più nello specifico e sul quale ASI ha già pronte delle proposte per migliorarlo. Iniziativa, comunque, che nasce da un’esigenza reale di reputazione degli operatori, soprattutto per quelli più piccoli, che faticano a dare prova di affidabilità anche a scapito di un migliore trattamento economico (contando che San Marino sta pagando un caro prezzo d’immagine). ASI spera, con questa riflessione, di stimolare un confronto sereno. Abbiamo comunque piena fiducia nei componenti di questo consiglio che, ancora, ha dato prova di essere attento e costruttivo”.

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